Musei da conoscere. 1
Aim - Alinari Image Museum a Trieste

UN’ASTRONAVE DI LUCE,
COLORE
E SUONO

Dallo scorso ottobre le sale del castello di San Giusto ospitano l’Alinari Image Museum, uno spazio espositivo multimediale, altamente tecnologico, ideato da Fratelli Alinari - Fondazione per la storia della fotografia. Un luogo all’avanguardia da vivere come un grande laboratorio interattivo.

Marianna Accerboni

Un’astronave di luce nel cielo di Trieste, sul colle più antico della città: è l’Aim - Alinari Image Museum, innovativo spazio multimediale interattivo, che dalla fotografia ci conduce in senso più lato, attraverso le più avanzate e sofisticate tecnologie, al concetto stesso di immagine.

Il futuro è già qui, sugli spalti del quattrocentesco castello di San Giusto, spartano maniero degli Asburgo, ora proprietà comunale, dove si può ripercorrere la storia della Mitteleuropa attraverso cinquantamila immagini digitali di Trieste, Istria, Dalmazia e Austria di ieri e di oggi e approfondire il tema da postazioni dedicate, mediante ingrandimenti e pannelli digitali luminosi a scorrimento, inviati da remoto dalla casa madre di Firenze (Museo di storia della fotografia Fratelli Alinari).

Questo è il nucleo selezionato ad hoc per l’Aim dal più antico archivio fotografico al mondo, composto da cinque milioni di foto, e messo a disposizione in un museo-laboratorio che guarda ai giovani. Quasi tutto lo spazio è occupato infatti da materiale digitale, coinvolgendo il visitatore nella percezione immersiva di immagini in alta definizione che attraverso vari step passano, smaterializzandosi, dall’analogico della sala dedicata alle foto cartacee al virtuale delle postazioni multimediali della sala monografica digitale e del percorso didattico. Per concludersi con un’ampia proiezione stereoscopica 3D.

Sfiorando gli schermi touchscreen lungo l’itinerario, segnato da segnali luminosi proiettati a terra, il museo si apre come un libro virtuale e racconta. 

Ma non ci parla solo della Mitteleuropa, che rappresenta idealmente la collezione permanente, la sfida è approfondire, secondo un concept d’avanguardia, lo sviluppo della fotografia attraverso i suoi protagonisti, superando quanto già fatto a Londra e Parigi, in analoghi contesti ora piuttosto invecchiati. Ed ecco le mostre temporanee dedicate finora a Pace, Sellerio, al Friuli Venezia Giulia, a Capa.


Il museo si apre come un libro virtuale e racconta


Per ognuna di esse il progettista Max Pinucci ha dosato con finezza il rapporto luce-colore-suono, suggerendo ogni volta una diversa, intima, vitale empatia con le immagini e gli oggetti esposti. In modo molto più avvincente rispetto al museo belga di Ypres In Flanders Fields Museum, per esempio, afflitto da overdose d’informazioni.
Nell’Alinari Image Museum troviamo schermi ad altissima risoluzione 4K, trentasei tra videoproiettori e monitor che propongono grandi immagini in dissolvenza e scorrimento, posizionate su più piani attigui orizzontali e verticali. Assieme a una dotazione hardware destinata a evolversi nel tempo, il museo dispone di un software aggiornabile nei contenuti e gestibile dalla sede di Firenze, rendendo così possibile l’implementazione della collezione permanente e la realizzazione di mostre (complete di didascalie e pannelli luminosi esplicativi digitali), esportabili ovunque in simili strutture, secondo una modalità innovativa e unica.


La leggendaria Classe J nelle fotografie di Franco Pace (2-30 ottobre 2016).

Un museo virtuale, in cui l’informazione è interpretata secondo una concezione scenografica ludico-didattica. In occasione della mostra Robert Capa in Italia (fino al 17 settembre), nella sezione multimediale c’è l’ologramma di un attore, vestito da soldato, che legge citazioni di personaggi come Andrea Camilleri, John Steinbeck, Henri Cartier-Bresson, che hanno conosciuto il fotografo ungherese. Proseguendo si può indossare un casco speciale per un’emozionante immersione visiva e sonora a trecentosessanta gradi, per esempio in una battaglia, mentre nelle nicchie di cristallo, in corrispondenza degli oggetti esposti, compaiono didascalie dinamiche luminose. Nella sala monografica digitale, inoltre, il suono diventa il protagonista assoluto: sedendosi sui pouf messi a disposizione dei visitatori, si ha l’opportunità di ascoltare ulteriori notizie sulla vita di Robert Capa da voci registrate emesse da un altoparlante posizionato sul soffitto.
Sono opzioni per il nostro domani, che hanno trovato stimolanti premesse negli ultimi decenni in iniziative internazionali quali Ars Electronica, festival di arte digitale di Linz (Austria) e il Museo archeologico Ename (Belgio), dove il passato si coniuga, come all’Aim, al presente e al futuro. Suggerendo a Trieste, città della scienza, anche un nuovo concetto di percezione, favorito dal rapporto del museo con la Facoltà di psicologia dell’ateneo giuliano.
IN MOSTRA
Robert Capa in Italia è il titolo della mostra allestita fino al 17 settembre all’Aim - Alinari Image Museum da Fratelli Alinari - Fondazione per la storia della fotografia. Si conclude così a Trieste, dopo Firenze, Genova, Milano, Parma e altre città, il tour espositivo degli scatti dedicati nel 1943-1944 dal grande fotografo ungherese (Budapest 1913 - Thái Binh, Vietnam 1954) allo sbarco degli Alleati in Italia quale corrispondente accreditato di “Life” al seguito dell’esercito americano. «Una tappa speciale», precisa Claudio de Polo, presidente di Alinari, ideatore e promotore dell’Aim, «perché solo a Trieste, oltre a trentacinque foto originali su carta, esponiamo per la prima volta più di un centinaio di immagini digitali con postazioni multimediali e interattive, che consentono di contestualizzare la figura di Capa, il suo lavoro, la campagna italiana». Le foto provengono dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata al Museo nazionale ungherese di Budapest, assieme al quale Alinari ha organizzato la mostra, curata da Beatrix Lengyel per la parte storico-iconografica e da Massimiliano Pinucci - MbVision per quella multimediale e promossa dal Ministero delle risorse umane d’Ungheria. Catalogo Museo nazionale ungherese di Budapest e Fratelli Alinari - Fondazione per la storia della fotografia.

M. A.

Robert Capa, Benvenuto alle truppe americane a Monreale, 23 luglio 1943.

ART E DOSSIER N. 346
ART E DOSSIER N. 346
Settembre 2017
In questo numero: GRAFICA ITALIANA La collezione Salce di Treviso; Lanerossi 1817-2017. NUOVI MUSEI Trieste: la fotografia; Messina: il Museo interdisciplinare. IN MOSTRA Intuition a Venezia, Ytalia a Firenze.Direttore: Philippe Daverio