Grandi eventi
Evaristo Baschenis a Bergamo

MUSICA
PER GLI OCCHI

Quattrocento anni fa nasceva Evaristo Baschenis e con lui un genere pittorico di grande successo, la natura morta con strumenti musicali, associata nella sua produzione a quadri di soggetto “alimentare”. La sua città celebra ora l’artista con una serie di eventi.

Enrico De Pascale

Nel quarto centenario della nascita, Bergamo e l’Accademia Carrara festeggiano Evaristo Baschenis (Bergamo 1617-1677), il grande pittore considerato l’“inventore” nonché il massimo interprete a livello europeo della natura morta di soggetto musicale. Musicista egli stesso, oltre che sacerdote, collezionista e mercante di quadri, Baschenis è stato tra i più influenti artisti del proprio tempo, come testimonia la presenza di molte sue opere nelle raccolte pubbliche e private di Milano, Venezia, Torino, Firenze e Roma. La fortuna critica e commerciale dei suoi dipinti è attestata altresì dalle numerose copie e imitazioni (spesso anche firmate!) circolanti in Italia e in Europa addirittura fino al tardo Settecento ed etichettate dal mercato con la denominazione di “maniera bergamasca”.

La formula messa a punto dall’artista consiste nell’allestimento di insiemi di strumenti musicali (violini, liuti, spinette, chitarre, arpe, flauti...) ritratti in modo filologicamente ineccepibile, con scorci prospettici acrobatici e di stupefacente esattezza, adagiati su raffinatissimi tappeti orientali entro composizioni di studiata eleganza.

In più di un caso cucine e nature morte musicali sono state concepite dall’artista come dei pendant


Il complesso della sua non vasta produzione - si calcola che l’intero corpus non oltrepassi la cinquantina di tele, scalate nell’arco di trentacinque anni di attività, tra il 1642 e il 1677 - è stato sottoposto al vaglio della critica in un’importante antologica allestita all’Accademia Carrara nel 1996, reiterata quattro anni più tardi, in forma ridotta, al Metropolitan Museum of Art di New York. In entrambi i casi le tele dell’artista sono state presentate in un suggestivo confronto/dialogo con strumenti musicali reali, provenienti da collezioni pubbliche e private.


Ragazzo con canestra di pane e dolciumi (1660 circa).

Le ricerche intraprese in occasione dell’esposizione bergamasca hanno portato alla scoperta di numerosi, importanti documenti, tra cui il testamento olografo dell’artista insieme alla notizia dei suoi frequenti viaggi in varie località d’Italia (un soggiorno di due mesi a Roma, in occasione del Giubileo, è documentato nell’autunno del 1650).

Alle nature morte musicali Baschenis ha affiancato nel corso del tempo una non meno importante produzione di “cucine”, ovvero di composizioni di cibarie rappresentative della tradizione gastronomica e culinaria della terra lombarda: pesci di acqua dolce, formaggi, salumi, pollame, selvaggina, frutta, pane e dolciumi. In più di un caso si è potuto dimostrare che “cucine” e nature morte musicali sono state concepite dall’artista come dei pendant, forse allusivi alla dimensione rispettivamente materiale e spirituale dell’esistenza umana.

I festeggiamenti in onore dell’artista avranno come fulcro l’Accademia Carrara, dove la sala XXIII, normalmente dedicata ai generi pittorici, verrà totalmente riallestita sia per ospitare conferenze, concerti, incontri culinari, workshop e laboratori, sia per accogliere due “ospiti” d’eccezione provenienti da collezioni private.


Natura morta di strumenti musicali con statuetta (1660 circa), Bergamo, Accademia Carrara.

Fino al 4 settembre sarà infatti visibile in museo uno dei capolavori assoluti del pittore, il Ragazzo con canestra di pane e dolciumi (1660 circa), presentato per la prima volta in un contesto pubblico da Roberto Longhi alla celeberrima mostra milanese I pittori della realtà in Lombardia (Milano, Palazzo reale, 1953). Nella medesima sala sarà presentata anche la Natura morta con tagliere di pesci e cacciagione (1660 circa) già in collezione Secco Suardo, che dopo un secolo e mezzo si ricongiunge al suo pendant, la Natura morta di strumenti musicali con statuetta (1660 circa) della Carrara.

Alberto Veca per primo (nel catalogo della mostra su Baschenis alla Carrara del 1996) ha ipotizzato una sorta di complementarità tra le due tipologie, individuando nelle nature morte di strumenti il tema della vita contemplativa, dedita al “ristoro” spirituale tramite la pratica musicale che eleva e nutre l’anima, e nelle “cucine” la vita attiva, dedita al “ristoro” del corpo. Un’ipotesi che ha radici in una solida tradizione iconografica, ben esemplata dall’episodio evangelico di Cristo che visita la casa di Marta e Maria in cui l’impegno di Marta (Vita attiva) nel cucinare il pasto per l’illustre ospite è contrapposto alla concentrata attenzione di Maria in ascolto di Gesù (Vita contemplativa).


Natura morta con tagliere di pesci e cacciagione (1660 circa).

Evaristo Baschenis

Accademia Carrara - piazza Giacomo Carrara 82
e altre sedi - Bergamo
Orario estivo 10-19; invernale 9.30-17.30;
chiuso il martedì
telefono 035-4920090; www.lacarrara.it

ART E DOSSIER N. 344
ART E DOSSIER N. 344
GIUGNO 2017
In questo numero: MOSTRE PER L'ESTATE Hirst a Venezia, Indiana a Lugano, Documenta ad Atene, Giacomelli a Bergamo, Il colore a Rivoli e a Torino. Picasso a Parigi e a Napoli, Sassoferrato a Perugia, Il Colosseo a Roma. Bergamo celebra Baschenis. In ricordo di Kounellis. Direttore: Philippe Daverio