CATALOGHI E LIBRI
FEBBRAIO 2015
CONOSCI ROMA?
Secondo volume. Tutto quello che devi assolutamente sapere
Lo sapevate che Joyce abitò in via Frattina? (al 52, dove una targa segnala la sua presenza nel 1906). E che Giovan Battista Piranesi lavorò nel 1746 dentro una cesta appesa a una puleggia sulla Colonna traiana per riprodurre i rilievi della conquista romana della Dacia? Vi siete mai trovati nella piazza dei Cavalieri di Malta disegnata dallo stesso Piranesi, sull’Aventino, dove «le sagome degli edifici che la racchiudono appaiono molto più grandi del reale e le persone assomigliano alle figurine incise dall’artista veneziano, intente alle loro faccende quotidiane e indifferenti alle grandiose rovine che le sovrastano? ». E sapevate che un giovane Federico Fellini, in gita scolastica per la prima volta a Roma, si perse nei meandri delle catacombe e fu ritrovato, terrorizzato, solo dopo molte ricerche? Dopo il successo del primo volume, ecco nuove curiosità su Roma, da usare anche come libro quiz con gli amici.
MERET OPPENHEIM
Dopo aver curato la prima mostra italiana sulla Oppenheim (al Palazzo delle stelline a Milano, 1988-1989) e averne pubblicato in lingua originale le lettere e i documenti privati, grazie alla collaborazione della nipote Lisa Wenger, con questa biografa ripercorre adesso le vicende private e quelle artistiche della Oppenheim, che pure l’autrice non ha mai conosciuto. Ma la sua sembra una splendida simbiosi, a partire dal fatto che ambedue sono nate lo stesso giorno, il 6 ottobre, anche se a grande distanza di tempo.
Con una successione rigorosamente cronologica degli eventi, fin dalla nascita a Berlino, documentata dai ricordi del padre, con notizie sulla famiglia, fotografe e poi l’arrivo a Parigi nel 1932, dove si lega con ammirata amicizia al geniale e disordinato Alberto Giacometti, fino a divenire la «musa venerata da Man Ray», e anche, notizia finora inedita, amica di Duchamp.
TOMMASO BUZZI ALLA VENINI
Il catalogo della mostra curata da Barovier per Stanze del vetro all’isola di San Giorgio a Venezia (chiusa nel gennaio scorso) è il terzo della fortunata serie di indagini sui rapporti di designer e architetti con la vetreria Venini di Murano. Dopo Scarpa e Martinuzzi è la volta di un personaggio poco noto: Tomaso Buzzi (Sondrio 1900 - Rapallo 1981). Milanese d’adozione, per gran parte del secolo scorso considerato dalla buona società il «principe degli architetti», amico e designer per gli Agnelli, i Contini Bonacossi, i Cini, fino ai tardi anni Cinquanta, prima di ritirarsi nel visionario eremitaggio della Scarzuola (Terni), Buzzi ebbe gran visibilità negli ambienti più aggiornati dell’architettura italiana (si veda il bel libro Tomaso Buzzi, il principe degli architetti, Electa, Milano 2009). Poco però si sapeva della sua attività di designer per la vetreria Venini di Murano, fra il 1932 e il 1933, anni che coincidono con la sua più prolifica amicizia con Gio Ponti. Abile disegnatore, perfettamente ambidestro, nel 1926 Buzzi progettò con lui alcuni pezzi di un centrotavola in porcellana per le sedi diplomatiche italiane nelle colonie. Composto di molti elementi, il Trionfo, che culminava con la figura turrita dell’Italia, fu prodotto dalla manifattura di Doccia. Un candelabro disegnato da Buzzi è qui riprodotto (p. 55), ma come documentano le lettere e i disegni dell’Archivio Richard-Ginori (da noi pubblicati nella Storia dell’artigianato, 6, Firenze 2003 e su “Art e Dossier”, n. 256, pp. 43-45) i segnaposti di Buzzi, più legati a temi fascisti come i fasci e gli attributi del centurione, hanno lasciato traccia solo in due schizzi su “Domus” (1928) e in un pezzo ora al Wolfson Museum di Miami. Come ben si vede anche in questo catalogo, l’amore di Buzzi per l’antico e per l’arte etrusca (che lo accomunava ai gusti di Ponti) risalta in molti dei suoi vetri. Adesso sappiamo inoltre che con le ricette di Buzzi per un vetro incamiciato a più strati di colore e applicazioni di foglia d’oro, la Venini si rinnovò producendo pezzi di eleganza e perfezione inarrivabili. Il libro è corredato da saggi oltreché dalle schede dei vetri e da fotografe d’epoca.
ART E DOSSIER N. 318
FEBBRAIO 2015
In questo numero: IL SOGNO I mondi oscuri di Leonora Carrington; Le alchimie di Perahim; Donne e incubi surrealisti; Fantasie settecentesche. ISMAN E PAOLUCCI: la Sistina va difesa dai turisti. IN MOSTRA: Doig, Casati, Gherardo Delle Notti.Direttore: Philippe Daverio