CATALOGHI E LIBRI
GENNAIO 2015
ARTISTI IN COPPIA
Passione, complicità, competizione
A poca distanza l’uno dall’altro sono usciti due libri col medesimo soggetto, e a giudizio spassionato di chi li ha letti, ugualmente interessanti e complementari. Parlano di coppie di artisti, tra la fine dell’Ottocento e il secolo scorso. Il libro di Mosco fa parte della collana “Arte e Psicologia” diretta dalla psichiatra Graziella Magherini e dallo storico dell’arte Antonio Paolucci. Nel primo libro le coppie indagate soprattutto sotto il profilo psicologico, tra le altre, sono: Rodin/Claudel, Modigliani/Hastings, Picasso/ Maar, Robert/Sonia Delaunay, Kandinskij/ Münter, Rivera/ Kahlo, Pollock/Krasner. Nel secondo (C’eravamo tanto amate, Electa, Milano 2014) di Elena del Drago, storica di arte contemporanea, inserito in una collana divulgativa e dall’apparenza più glamour, oltre a coppie già presenti nell’altro volume ci sono tra le altre: Casorati/Maugham, Rauschenberg/Johns.
CAROL RAMA
ROSALBA CARRIERA E LE SUE SORELLE
Dopo le indagini di Bernardina Sani e la pubblicazione del ricco epistolario della veneziana Rosalba Carriera (1673- 1757), si sono intensificati studi, mostre, convegni sulla «prima pittrice de l’Europa». Così la chiamavano critici e collezionisti come Zanetti, Crozat, Mariette ma anche artisti come Largillière e soprattutto Watteau, che le fu amico a Parigi fra il 1720 e il 1721, e che le fece un celebre ritratto (ora a Treviso). Giunge ora questo notevole libro, che affronta il tema da un’angolazione particolare: il rapporto intenso e complesso con le sorelle più giovani Giovanna e Angela. Ne emerge una personalità che supera il cliché impostole dai contemporanei: non solo una donna che parla inglese e francese, dal piacevole eloquio, «onestissima e di civilissimi costumi [...], divota e data alle opere di pietà », una donna, certo, pittrice professionista richiesta in tutta Europa, ma anche sapiente imprenditrice e capofamiglia. Dalle fonti sappiamo che non aveva un aspetto attraente; lo confermano gli autoritratti e una caricatura dell’amico Zanetti, che la disegna con una cuffietta da ricamatrice, il volto squadrato, poco femminile costellato da una peluria che non è esagerato definire barba. Non crediamo tuttavia che rimase zitella per la sua non avvenenza, piuttosto, come spiega l’autrice, perché le artiste donne del Settecento «si muovono in uno spazio poco definito che ha gravi conseguenze su come sono viste dall’esterno »; insomma, «l’artista donna era vista nel migliore dei casi come pretenziosa nel peggiore come trasgressore grottesco della femminilità ». Ecco perché gli autoritratti femminili sono spesso complessi, quasi a dimostrare che anche la donna sa dipingere opere di elaborata qualità. Così, nel famoso autoritratto degli Uffizi in cui si ritrae con la sorella Giovanna, che con lei collaborava, soprattutto nel rifinire le mani, Rosalba sottolinea il legame forte fra loro: non esente, probabilmente, da tensioni, gelosie e desiderio di predominio, a conferma che è lei, la maggiore, ad aver letteralmente creato la vena artistica della sorella. Forte anche il controllo sull’altra sorella, che fu l’unica a sposarsi.
ART E DOSSIER N. 317
GENNAIO 2015
In questo numero: MILANO CAPUT MUNDI Leonardo designer di corte; La città al tempo della Spagna; Il laboratorio del contemporaneo, dal Futurismo al dopoguerra, a oggi. IN MOSTRA: Rembrandt, I Maya.Direttore: Philippe Daverio