L’ARTISTA COME IMPRENDITORE

Gli anni che seguirono il dissolvimento dell’impresa collettiva, la ricordata MMF & Co.,

furono tra i più creativi nella carriera di Morris imprenditore, portando i suoi soggetti e prodotti a essere ammirati in tutto il mondo occidentale, così come gli strenui sforzi che compì per impossessarsi di tecniche come la tinteggiatura, la stampa di tessuti, la tessitura di tappeti garantirono l’alta qualità dei suoi prodotti. La ditta di Morris, attiva fino al 1941, firmò gli arredi dell’Orient Express e delle suite dello sfortunato transatlantico Titanic. Le ragioni della sua eccezionale produttività sono interessanti. In primo luogo Morris era potentemente motivato dalla necessità di garantirsi una sicurezza economica, anche se per lui la libertà di lavorare creativamente era “una vera delizia”. In secondo luogo l’appetito di Morris per il lavoro era connaturato al suo carattere. Egli derivava un tremendo piacere dal raggiungimento di un fine ed era sempre pronto per una nuova sfida. Questo non significava che trascurasse le finiture del lavoro, anzi perseguiva la perfezione: l’accuratezza del suo approccio gli garantiva un alto livello di efficienza personale. Era, come sosteneva Burne-Jones, semplicemente in grado di portare avanti in parallelo molti impegni mentre spendeva il meglio di sé per ognuno. La necessità di un successo commerciale era diventata anche più pressante dopo il trasferimento nel 1881 dell’azienda nello spazio più vasto di Merton Abbey, una fattoria, un investimento di capitale rilevante per un’impresa relativamente piccola. A Merton Abbey vigeva uno spirito di collaborazione che si opponeva a quello tradizionale dell’industria. Un esempio di collaborazione anche familiare resta il letto di Morris a Kelmscott Manor, dove, aiutate da assistenti, la figlia May, la più brillante delle due sorelle Morris, che seguì il padre anche nell’avventura socialista, ricamò la mantovana a caratteri gotici e la moglie Jane la coperta con il motivo popolare della margherita. Per il sessantesimo anno di Morris (1894) May disegnò le cortine del letto con il ricco soggetto del graticcio. Anche se culturalmente ripiegato sul passato, Morris era acutamente consapevole dell’importanza del marketing per incontrare il favore del pubblico. Le accurate brochures della ditta svilupparono il tema che l’originalità del prodotto e un bel design, benché costosi, valessero un buon investimento di denaro e l’enfasi portata su “il lusso del gusto” contro “il lusso dello spendere” rimase a lungo un caratteristico tema della pubblicità della ditta.


Pannello di piastrelle dipinte a mano su disegno di William Morris e William De Morgan (1876); Londra, Victoria and Albert Museum.

Lexden Lewis Pocock, Laghetto a Merton Abbey (1881).


Angeli Ministrantes (1894); Londra, Victoria and Albert Museum.


La partenza dei cavalieri della Tavola rotonda, arazzo della serie Santo Graal (1890).

Sedia disegnata da William Morris (1856 circa); Londra, William Morris Gallery.


Sedia “Rossetti”, disegnata da Dante Gabriel Rossetti (?) (1863 circa); Londra, Victoria and Albert Museum. Non è certo che il design di questa sedia – la cui linea richiama alcune sedute diffuse nelle campagne del Sussex nel XIX secolo – sia attribuibile a Dante Gabriel Rossetti, tuttavia viene comunemente identificata con l’artista perché egli amava collezionarne esemplari molto simili che probabilmente servirono come fonte di ispirazione per la realizzazione di questo modello.

Un’altra strategia del marketing fu quella di allargare il raggio delle offerte per variare qualità e prezzi. Se tra il 1880 e il 1890 la Morris & Co. vendette un limitato numero di tessuti ricamati di alta qualità ad alto prezzo, fu però anche in grado di offrire piccoli oggetti ricamati che erano diventati estremamente diffusi, come copricuscini, borse da lavoro, copricaminetto, a prezzi relativamente modesti. Il ricamo era una popolare e rispettabile occupazione per le donne della middle-class, così, per coloro che acquistavano questi oggetti, molti dei design della ditta erano disponibili con la tipologia già tracciata su seta, o altro tessuto, pronti per essere riprodotti col ricamo. 

Nel 1877 la Morris & Co. aprì un elegante showroom in Oxford Street che divenne il centro strategico dell’operatività di Morris, molto bravo nell’attrarre clienti che potevano permettersi i suoi prodotti. Le sue creazioni erano esposte e dispiegate in un’elegante presentazione. Volle espandersi oltre l’area metropolitana e inviò agenti a rappresentare la ditta in America e in Europa. Il suo approccio commerciale diventava sempre più aggressivamente moderno. Non si vendevano merci a prezzi scontati, erano richiesti acconti durante la fase di lavorazione del prodotto, si esigeva il pagamento immediato, senza aprire linee di credito, qualunque fosse lo status sociale dei clienti. 

La Morris & Co. dimostrò notevole abilità nel combattere la concorrenza per il modo in cui seppe sfruttare la fama dei suoi principali designer: Burne-Jones e lo stesso Morris. Per valorizzare l’identità della ditta, i partner avevano originariamente convenuto di tenere segreto il nome dei singoli designer. Negli anni 1880-1890, quando la fama di Burne-Jones come artista era salita alle stelle, questa politica fu rovesciata e nel 1882 la Morris & Co. annunciava con orgoglio che «Mr. Jones confida solo in noi per l’esecuzione dei suoi cartoni nella produzione dei vetri colorati». Ancora più importante la reputazione di Morris stesso il cui nome attirava persone alla moda a interessarsi alla sua arte, convenissero o no con le sue idee politiche. La sua conversione al socialismo sembra abbia avuto una scarsa influenza nel distogliere la clientela. La ditta fu veloce nello sfruttare la fama del suo proprietario, chiamato a tenere conferenze, workshops, e addirittura disponibile a consigliare personalmente i clienti circa il migliore stile di decorazione per le loro esigenze, anche se per compensare la personale perdita di tempo, dovette imporre un costo alle sue consulenze, da non applicarsi naturalmente ai clienti più affidabili.


Pergamena sullo stile dei codici miniati medievali, con una fiaba dei fratelli Grimm (1857).


Mobile disegnato da John Pollard Seddon (1861-1862) con pannelli dipinti da Burne-Jones ispirati alla serie Luna di miele del re Renato d’Angiò; Londra, Victoria and Albert Museum.

Stanza a Wightwick Manor, Wolverhampton (Regno Unito). Le tende sono in tessuto della serie Cray (1884).


Il letto di Morris a Kelmscott Manor (Regno Unito). La decorazione del letto nasce da una collaborazione familiare: alla figlia di Morris, May, si deve il ricamo a caratteri gotici sulla mantovana di una poesia del padre; la moglie di Morris, Jane, ricamò il copriletto con il popolare motivo della margherita, mentre il tessuto delle tende appartiene alla serie Pergolato di Morris.

In particolare Merton Abbey, dove erano i laboratori dell’azienda, attrasse un costante afflusso di visitatori che direttamente o indirettamente favorivano il diffondersi della reputazione della ditta. Anche se personalmente Morris, in cui si conciliavano fede socialista e acume commerciale, esprimeva il suo disincanto nei confronti di un futuro prospero per l’arte nel sistema vigente, affermando: «L’arte non potrà mai avere una vita reale e una crescita nel presente sistema di commercializzazione e di avidità del profitto». Tuttavia l’impegno di Morris verso il socialismo, per quanto appassionato fosse, non lo distolse mai dalla necessità di assicurarsi con il guadagno la sua sopravvivenza. Nel complesso la ditta Morris & Co. rimase finanziariamente solida e ben amministrata - chiuse, come abbiamo detto, nel 1941 - e se Morris operò in un ambiente altamente competitivo e con successo, la ragione sta nel fatto che dimostrò di conoscerlo molto bene. La verità è che Morris fu un uomo d’affari originale e immaginativo, pratico e grande lavoratore. Di sé diceva che era «un artista che lavorava con le mani». Il successo della Morris & Co. fu dovuto meno alla buona fortuna che allo stesso Morris.


Tipologie di carta da parati: Tulipani (1885);

Tipologie di carta da parati: Tulipani da giardino (s. d.)


Tipologie di carta da parati: Anagallide (1875).

Tipologie di carta da parati: Malva (1876).


Tipologie di carta da parati: Brother Rabbit (1882).

WILLIAM MORRIS
WILLIAM MORRIS
Alberta Grugnoli
Un dossier dedicato a William Morris. In sommario: L'uomo; La Red House e la nascita dell'impresa collettiva; Morris attivista politico; Morris e le arti decorative; L'artista come imprenditore; L'eredità di Morris. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.