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UN TIMIDO RISVEGLIO

di Daniele Liberanome

Il mercato dell’Ottocento non naviga in buone acque anche se, negli ultimi tempi, Gustave Courbet sembra in lenta ripresa: cifre dignitose, ma lontane dal supermilionario top lot del 2015

Era fuori dagli schemi, insofferente a ogni etichetta, amante dello scandalo e poi idolo dei collezionisti - proprio come sono o vorrebbero essere gli alfieri dell’arte contemporanea. Eppure oggi Gustave Courbet (1819- 1877) ricomincia appena a galleggiare nella tempesta che sta mandando a picco il mercato dell’Ottocento e che rischiava di travolgerlo. A poco sembrava servisse la sua presenza nei più noti musei mondiali.

Courbet nacque in un piccolo villaggio vicino al confine fra Francia e Svizzera, ma presto prese la strada che gli dettava il suo talento e si trasferì a Parigi per completare gli studi artistici. Lì imperavano il romanticismo e gli emuli di David, ma lui scelse un altro percorso, legato al Seicento e alla rappresentazione non idealizzata del mondo, che lo avrebbe portato a diventare uno dei padri del realismo ottocentesco. La sua carriera stentava a decollare, finché la furbizia non lo spinse a sfruttare la latitanza della giuria di accettazione al Salon del 1848, per esporre qualche sua opera in quella che era allora la fiera d’arte per eccellenza e a guadagnarsi così una prima fetta di notorietà.

È di quegli anni il Ritratto del parrocco Bonnet d’Ornans, in cui Courbet riprese la lezione dei grandi maestri secenteschi immergendola nella vita del suo villaggio natale che conosceva approfonditamente. Il risultato è una innovativa raffigurazione del curato, fedele alla sua umile realtà e alla sua semplice personalità, ma eseguita riprendendo lo stile della pittura grandiosa del XVII secolo, a partire dalla luce dello sfondo alla Rembrandt e dal chiaroscuro alla Velázquez. L’opera è stata aggiudicata da Pierre Bergé (Bruxelles, 31 maggio 2011) per 187mila euro - cifra che potrà sembrare contenuta per un maestro come Courbet.

Va però considerato che le opere più tarde incontrano maggior favore presso i collezionisti. Nel 2015 è stato infatti aggiudicato, e per un importo ben diverso, anche Donna nuda sdraiata, ma in questo caso il soggetto, la qualità, la provenienza hanno richiamato ben altro pubblico. È infatti noto come la maggior parte dei nudi femminili di Courbet, specie quelli creati negli anni Sessanta, si trovino nei principali musei mondiali e attraggano folle di interessati, a partire dal celeberrimo L’origine del mondo che resta uno dei quadricult del Musée d’Orsay. Nell’opera venduta da Christie’s, poi, Courbet recuperò un soggetto dell’arte classica - una donna distesa - riempiendolo di contenuti reali, con il corpo della modella splendido ma non perfetto, e soprattutto quasi tangibile e plastico al contrario di come lo avevano rappresentato Tiziano e altri. Il dipinto era stato acquistato dal barone ungherese di origine ebraica Ferenc Hatvany, per cadere quindi nelle grinfie dei nazisti e venire regalato da uno di loro a un medico di campagna, prima di tornare ai legittimi eredi e messo in asta. Tutto ha spinto il prezzo a livelli mai visti: oltre 14 milioni di euro, pagati da Christie’s a New York il 9 novembre 2015.


Le scogliere di Étretat (1870 circa).

Altre aggiudicazioni, anche le più care, non arrivano a sfiorare quella cifra, perfino quando si tratta di nudi. Il prezzo più alto, dopo lo straordinario risultato del 2015, è stato raggiunto con Donna nuda che, sebbene simile a un quadro dell’artista conservato al Metropolitan di New York (Donna con pappagallo) e benché rimasto come il precedente (Donna nuda sdraiata) per quasi un secolo lontano dal mercato, è passato di mano per 2,4 milioni di euro (Sotheby’s, Londra, 27 giugno 2007).

Stesso discorso per i paesaggi, anche per quelli di più alta qualità, come Le scogliere di Étretat del 1870 circa, in cui Courbet dipinse l’ambiente della costa della Normandia con uno stile quasi impressionista, intersecando piani diagonali e orizzontali con un approccio di notevole modernità ma con una resa drammatica degna dei romantici alla Caspar David Friedrich. Per di più l’opera è rimasta nella medesima collezione dal 1929. Giunta da Sotheby’s di New York il 6 novembre 2013, era stata scambiata per 2,7 milioni di euro. Se fosse stata messa sul mercato negli anni successivi sarebbe andata peggio, perché dal 2015 in poi, ossia dopo la vendita eccezionale di Donna nuda sdraiata, sembrava che i collezionisti di alto livello si fossero dimenticati di Courbet. Non erano mancate le occasioni per acquistare suoi quadri, come i due notevoli offerti da Christie’s di New York il 31 ottobre 2018 con stime milionarie, ma ambedue come molti altri erano andati invenduti.


Negli ultimi tempi, il vento del mercato pare essere cambiato, anche se lentamente e a livelli più bassi dei precedenti.

Il 30 aprile dello scorso anno, Christie’s di New York si è avventurata nell’offrire Il cacciatore d’acqua, un’opera tarda che risuona di tutta la malinconia dell’artista dopo i mesi passati in prigione per avere aderito alla Comune di Parigi del 1871. Vero è che il quadro era stato esposto a lungo al Brooklyn Museum (New York), ma era stato poi messo all’asta il 19 novembre 1998 sempre da Christie’s di New York e venduto per la non esaltante cifra di 220mila euro. Ebbene, il 30 aprile 2019 quel dipinto è stato scambiato nello stesso luogo per 550mila euro, risvegliando l’interesse del mercato.

Ecco allora, lo scorso 31 gennaio, comparire da Sotheby’s di New York Il mare in tempesta (1869) che, al pari o ancor più di Le scogliere di Étretat, colpisce per la forte drammaticità, quasi romantica. Era passato in asta nel 1998 (il 7 maggio da Sotheby’s a New York) e acquistato per 351mila euro dalla famiglia Safra che ha pensato di cogliere il momento propizio e rimetterlo in vendita; il risultato è stato di 638mila euro. Resta da vedere se si consoliderà la ripresa del mercato di Courbet, se si registrerà un numero decisamente minore di opere invendute in asta e se ricompariranno i capolavori.

ART E DOSSIER N. 381
ART E DOSSIER N. 381
NOVEMBRE 2020
In questo numero: LUOGHI MAGICI: Il castello del Buonconsiglio a Trento. Le nuove gallerie del Museo scienza e tecnologia di Milano. Le beatitudini del Romanico. IN MOSTRA: Untitled, 2020 a Venezia. Accardi a Milano. Van Gogh a Padova. Tiepolo a Milano. Gentileschi a Cremona.Direttore: Philippe Daverio