Grandi mostre. 5 
La collezione Thannhauser a Milano

L’EREDITÀ DI UNA VITA


Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Braque, Picasso sono alcuni degli artisti presenti nella mostra di Palazzo reale. Un percorso che consente di scoprire la straordinaria raccolta donata nel 1978 dal tedesco Justin K. Thannhauser, collezionista e mercante d’arte, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.


Maurizia Tazartes

Nel 1978 la collezione Thannhauser entrò nel patrimonio del Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Ben settantacinque capolavori di arte europea d’avanguardia lasciati in eredità da Justin K. Thannhauser, ebreo tedesco, collezionista, gallerista, mercante, nato a Monaco di Baviera nel 1892 e morto a Gstaad in Svizzera nel 1976.
Aveva deciso il lascito nell’ottobre del 1963, dicendo: «Spero venga apprezzato: è tutta la mia vita». Vero. Justin aveva passato l’esistenza a raccogliere opere d’arte, a far mostre, a incontrare artisti e galleristi, tra una guerra e l’altra, disagi, lotte, viaggi in Europa e Stati Uniti. Ormai settantenne possedeva una ricca collezione di dipinti europei tra Ottocento e Novecento, di cui la cospicua donazione era solo una parte. A essi si aggiunsero altre due opere nel 1984 e dieci nel 1991 lasciate dalla seconda moglie Hilde in memoria del marito.
Per il Guggenheim la donazione del 1978, sotto la direzione di Thomas M. Messer, fu un evento straordinario. Il museo, nato nel 1937, aveva solo alcune opere francesi di fine Ottocento, Seurat, Rousseau, Vuillard, nel 1954 era arrivato un Cézanne (Uomo a braccia conserte, 1899), acquistato dall’allora direttore James Johnson Sweeney per 97mila dollari. Con Justin una schiera di impressionisti, postimpressionisti, cubisti e artisti di altre avanguardie era giunta copiosa. Una meraviglia, dai grandi nomi: Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Braque e tanti Picasso.


Le opere riprodotte in questo articolo sono conservate al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Henri Rousseau, I giocatori di football (1908).

Un viaggio tra le meraviglie a cominciare da Cézanne


Oggi la possiamo ammirare nella mostra Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picassoin corso a Palazzo reale di Milano, terza tappa dopo il Guggenheim di Bilbao e l’Hôtel de Caumont di Aix-en-Provence. Curata da Megan Fontanella, presenta una cinquantina di capolavori selezionati dal lascito al Guggenheim, tra cui un importante gruppo di opere di Picasso, molto amico di Justin.
Si tratta di un viaggio tra le meraviglie, a cominciare da impressionisti e post: sei opere di Cézanne, paesaggi, nature morte (Natura morta: fiasco, bicchiere e brocca, 1877 circa e Natura morta: piatto di pesche, 1879-1880 circa), il bellissimo Uomo a braccia conserte del 1899. Due intriganti Manet, Davanti allo specchio del 1876, che ritrae una cortigiana, amante dell’erede al trono olandese, di spalle con il corsetto semiaperto, e la Donna con vestito a righe, lasciata incompiuta dal pittore, ripulita nel 2018. Di Claude Monet c’è l’atmosferico Palazzo ducale di Venezia visto da San Giorgio Maggiore del 1908 (firmato e datato). Non manca Degas con tre sensuali ballerine bronzee.
Tra i postimpressionisti spiccano Seurat, Van Gogh, Gauguin.
Del primo ci sono sorprendenti paesaggi rurali con contadine al lavoro o sedute sull’erba e contadini con zappa, tutti realizzati nel 1882-1883, con pennellate di luce già quasi puntiniste. Van Gogh si impone con i suoi magnifici paesaggi: Strada con sottopassaggio, Asnières1887; Paesaggio con la neve, Arles, febbraio 1888 e l’esaltante, febbrile, tela con Montagne a Saint-Rémy del 1889, uno degli ultimi dipinti del pittore realizzato durante il ricovero in un ospedale del Sud della Francia e acquistata nel 1929 da Heinrich Thannhauser, il padre di Justin. Di Gauguin affascina Haere Mai, un paesaggio incontaminato di Tahiti del 1891.
Sfilano gli artisti della Scuola di Parigi, Henri Rousseau con i carismatici Giocatori di football del 1908, Braque con un Paesaggio nei pressi di Anversa del 1906, e vari dipinti cubisti, e ancora Matisse, Picabia, Derain. Il Blaue Reiter è testimoniato da capolavori di Kandinskij, Montagna blu, 1908-1909, e di Marc, la rivoluzionaria Mucca gialla del 1911, esposta in quell’anno alla Moderne Galerie Heinrich Thannhauser di Monaco di Baviera nella prima mostra del gruppo.
E poi c’è Picasso, amico di Justin (come accennato sopra) sin dal 1913, quando fu organizzata la prima mostra dell’artista in Germania nella Moderne Galerie dei Thannhauser. Presente con tredici opere: il giovanile Le Moulin de la Galette dipinto a Parigi nel novembre del 1900, il pastello con Il picador dello stesso anno e poi tutti gli altri che coprono un arco di tempo dal 1900 al 1965 (tra cui Donna in poltrona, 1922; Natura morta: fruttiera e brocca, 1937; Aragosta e gatto, dono dell’artista nel 1965 per le nozze di Justin con Hilde).


Paul Cézanne, Natura morta: fiasco, bicchiere e brocca (1877 circa).


Vincent van Gogh, Montagne a Saint-Rémy, Saint-Rémy-de- Provence (luglio 1889);


Vasilij Kandinskij, Montagna blu (1908-1909).

Di Gauguin affascina Haere Mai, un paesaggio incontaminato di Tahiti del 1891


Ma come avevano fatto i Thannhauser ad accumulare tanta arte? Attraverso una lunga e complessa storia, che comincia con Heinrich (1859-1935), a Monaco di Baviera nel 1909. Nel novembre di quell’anno, nella centrale Theatinerstrasse, Heinrich Thannhauser, sino ad allora impegnato nel settore dell’abbigliamento, ma con una precedente esperienza di gallerista e una mostra su Van Gogh nel 1908, inaugurava la sua Moderne Galerie con una rassegna di duecento opere di artisti francesi e tedeschi. L’idea era di dare spazio ai talenti emergenti, in contrasto con il più tradizionale mercato dell’arte tedesco di inizio Novecento. La Moderne Galerie, subito apprezzata, era molto attiva anche nel contemporaneo con mostre su Kandinskij, Jawlensky, Werefkin. Nel 1911-1912 (come si è già accennato) ospitò la mostra d’esordio del Blaue Reiter. In quell’occasione erano state esposte la Mucca gialla di Franz Marc e opere di Robert Delaunay e Henri Rousseau.
Le esposizioni nella galleria si susseguirono numerose espandendosi negli Stati Uniti, che vennero così in contatto con l’avanguardia europea. Nella Moderne Galerie di Monaco lavorava sin dal 1909 il diciassettenne figlio di Heinrich, Justin, dinamico e intelligente, che ampliò subito le sue conoscenze, incontrando filosofi, storici, artisti a Berlino, Firenze e Parigi. Dotato di un gran fiuto, aveva acquistato nell’estate del 1912, nella galleria di Berthe Weill a Montmartre, per 750 franchi, I giocatori di football di Henri Rousseau.
In questo modo, i Thannhauser, padre e figlio, non ci misero molto a entrare nella complessa rete di gallerie americane ed europee specializzate nell’arte del primo Novecento. Aprirono presto altre sedi, come quelle di Lucerna in Svizzera nel 1920, e di Berlino nel 1927, indicate da quel momento, insieme alla monacense, come “Galerie Thannhauser”.
Nel 1914-1915 Justin è richiamato alle armi. Ferito, torna a Monaco, si sposa con Käthe Levi, ha due figli, Heinz, che sarà un brillante storico dell’arte ma morirà in Italia in guerra il 15 agosto 1944, e Michel, suicida. Negli anni Venti-Trenta l’attività continua a essere vivace, ma le persecuzioni naziste obbligano, a fine anni Trenta, la famiglia a emigrare a Parigi.
Il 14 giugno 1940 le truppe tedesche, entrate in città, saccheggiano l’abitazione-galleria Thannhauser riportando in Gemania mobili antichi, opere, libri, documenti, come gli archivi della galleria di Monaco di Baviera, mai recuperati.
Altre opere però, dislocate in Europa e Stati Uniti, si salvano. La famiglia si trasferisce nel 1941 a New York, dove il mercante collezionista continuerà a occuparsi di arte in casa propria, diventando il punto di riferimento di artisti, intellettuali, uomini famosi. Venticinque anni americani, e poi di nuovo Europa, Berna, sino alla morte a Gstaad. Una vita per l’arte e una preziosa eredità.


Paul Gauguin, Haere Mai (1891).


Georges Braque, Paesaggio nei pressi di Anversa (1906).


Pablo Picasso, Le Moulin de la Galette, Parigi (circa novembre 1900).

Guggenheim. La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso

Milano, Palazzo reale
a cura di Megan Fontanella
fino al 1° marzo 2020
orario 09.30-19.30, giovedì e sabato 09.30-22.30
lunedì 14.30-19.30 (9-14.30 solo scuole)
catalogo Skira
www.mostraguggenheimmilano.it

ART E DOSSIER N. 373
ART E DOSSIER N. 373
FEBBRAIO 2020
In questo numero: ART BRUT, ORDINE E CAOS. L'editoriale di Philippe Daverio. La Biennale di Art Brut a Losanna. In volume L'opera omnia di Ligabue. L'ARCHITETTO UMANISTA. Il centenario di Leonardo Ricci. ANIMALI SAPIENTI. Parodia e satira nel Medioevo. IN MOSTRA: Steeve McQueen a Londra. Arte italiana a Mänttä. Anni Venti a Genova. Collezione Thannhauser a Milano. Natura in posa a Treviso.Direttore: Philippe Daverio