Outsiders 


FOTOGRAFIAE IDEE AL 100%

«Quando sarà spezzata l’infinita schiavitù della donna, quando ella vivrà per sé e grazie a sé, e l’uomo - finora abominevole - le avrà concesso il suo congedo, sarà poeta anche lei!
La donna troverà l’ignoto! Troverà strane cose,
insondabili, ripugnanti, deliziose».
Arthur Rimbaud

di Alfredo Accatino

Un viaggio alternativo nell’arte del Novecento, alla riscoperta di grandi artisti, di opere e storie spesso dimenticate: Ringl + Pit

RINGL + PIT. Il nome sembra una “tag”. Eppure siamo a Berlino nel 1930. Dovranno passare sessant’anni per ritrovarsi nel 1995 a New York nella foto che le ritrae a novantuno e a ottantanove anni durante le riprese del documentario Ringl and Pit di Juan Mandelbaum su una bella storia che rischiava di svanire. 

RINGL - Grete Stern (1904-1999) - e PIT - Ellen Rosenberg Auerbach (1906-2004) - sono state due artiste d’avanguardia. Ma lo sono state solo per quarantuno mesi, prima di dover iniziare la loro personale diaspora. 

S’incontrano durante la Repubblica di Weimar nel 1929 e aprono uno studio di fotografia e “concept design” in un momento di grandi sconvolgimenti politici e ideologici che vede Berlino polo di aggregazione e propulsione. 

Una città libera, trasgressiva, violenta e sorridente come non sarebbe mai più stata. Ma anche un polo economico che sperimenta le nuove frontiere, dalla grafica pubblicitaria al “visual merchandising”. E basta sfogliare gli “annual” di comunicazione, per vedere tutto quello che sarebbe poi successo nei decenni a venire, che non fanno altro che rimettere in ordine le intuizioni e le visioni concepite negli anni Trenta. 

Grete Stern ha studiato “Graphic design” alla Technische Hochschule di Stoccarda dal 1923 al 1925. Nel 1927 raggiunge Berlino, dove risiede il fratello, grazie al quale conosce il fotografo Umbo (Otto Umbehr), che frequenta artisti e attori della Berlino bohémien. In una di queste serate Umbo le presenta Walter Peterhans, direttore del corso di fotografia alla Bauhaus dal 1929 fino al 1933, da cui Grete inizia a prendere lezioni private (proseguendo poi presso la scuola tedesca), dapprima come unica allieva, successivamente con Ellen Auerbach. Dall’incontro con Ellen, figlia di un facoltoso uomo d’affari, nascerà un profondo rapporto di ami cizia e un sodalizio professionale che porterà entrambe, nel 1930, ad aprire un loro studio specializzato in ritratti fotografici, moda e pubblicità. 

È deciso, si chiamerà Ringl+Pit Photography Studio: il nome è composto dai loro soprannomi da bambine, perché met tere i loro cognomi, dicono, lo avrebbe reso simile «alla marca di una fabbrica di scarpe».


Ellen Auerbach e Grete Stern (RINGL + PIT), Cappello e guanti, (1932), Gerusalemme, Israel Museum.

Il loro lavoro geniale, che proseguirà in forma autonoma per altri quarant’anni, esplode tra 1930 e 1933 come una supernova, influenzando la grafica e la pubblicità del tempo, espressioni creative che la cultura tedesca considera al pari delle altre arti e che Sterne e Auerbach praticano professionalmente, alternando ricerca (spirito) ad attività commerciale, “packshot” e copertine di libri (pagnotta). 

Come scrive Silvia Mazzucchelli (Grete Stern: sogni, fotografie e altre storie, 24 settembre 2015, www.doppiozero.com), Grete ed Ellen incarnano la nuova condizione femminile, sopraggiunta con la fine della prima guerra mondiale, che ha aperto alle donne l’ingresso a settori professionali fino a quel momento inaccessibili. «Nelle immagini pubblicitarie per Pétrole Hahn, un popolare shampoo per capelli, le artiste riescono a usare il fotomontaggio per minare lo stereotipo della donna perfetta, veicolata dalla stessa pubblicità. Il trucco e il taglio moderno del manichino sono in netto contrasto con la camicia da notte della madre di Ellen. Inoltre la mano che sostiene il prodotto pubblicizzato appartiene a una vera modella; così le artiste, grazie alla combinazione di diversi elementi incongrui, rimarcano l’idea di artificio sottesa alla percezione della bellezza femminile». 

In questo clima culturale, tra socialismo e nuove tecnologie, il progetto è di chi lo porta avanti, al di là di ogni rigidaù suddivisione gerarchica.


Ellen Auerbach e Grete Stern (RINGL + PIT), PŽtrole Hahn (1931-1933) New York, Metropolitan Museum of Art.

L’autore diventa l’artefice, ma l’idea viene poi affinata dal lavoro in team, collettivo. Grete ed Ellen (come Cahun e Malherbe in Francia) creano quindi uno spazio anarchico, nel quale creatività e rapporti affettivi si mischiano, coinvolgendo amici, amanti e infine i loro rispettivi compagni Horacio Coppola e Walter Auerbach. 

Il 5 marzo 1933 si svolgono in Germania le elezioni in un’atmosfera surreale, a una settimana dall’incendio del Reichstag, con leggi d’emergenza che rimuovono le libertà civili. II Partito nazionalsocialista si attesta al 43,9 per cento senza maggioranza di voti e seggi, ma grazie a un accordo con il centro, prende il potere. Con l’arrivo di Hitler tutto cambierà per sempre.

Ellen che è di origine ebraica lascia il paese e va in Palestina. Grete si trasferisce a Londra dove inizia un progetto di fotografie che coinvolge tutti gli intellettuali costretti a fuggire dalla Germania. Pensano di riaprire a Londra, insieme, il loro studio, ma il governo inglese rifiuta loro la cittadinanza. 

Ellen è costretta a partire per gli Stati Uniti, Grete alla volta dell’Argentina. Libera di frequentare, quest’ultima, con successo gli ambienti artistici d’avanguardia e collaborare con le riviste “Sur” e “Idillio” di Buenos Aires, dove si concentra sulla tecnica dei fotomontaggi che chiamava “Sueños” (sogni), tecnica che le permetteva, come peraltro richiesto dalle direzioni dei periodici, di rappresentare graficamente le emozioni interpretandole nelle più varie modalità. 

Questi “sogni” apparvero subito dei capolavori dove alla fotografia venivano applicate le concezioni surrealiste e visionarie dell’epoca, influenzando fortemente la cultura latinoamericana. Una produzione che consentirà all’artista tedesca di diventare insieme a Horacio Coppola, con cui si sposerà e poi divorzierà, una delle figure di riferimento della fotografia d’avanguardia. 

Grete morirà la sera della vigilia di Natale del 1999. 

Ellen vedrà il nuovo secolo per lasciarlo, a novantotto anni, nel 2004. 

Mi sa che non lo aveva trovato poi così interessante.


Ellen Auerbach e Grete Stern ritratte a New York da Nils Fonstad, 1992.

Ellen Auerbach, Autoritratto allo specchio (1950), Berlino, Akademie der Künste, Kunstsammlung.


Ellen Auerbach, Ritratto di Grete Stern (1929), Berlino, Akademie der Künste, Kunstsammlung.

ART E DOSSIER N. 364
ART E DOSSIER N. 364
APRILE 2019
In questo numero: L'anno di Rembrandt : le celebrazioni di Amsterdam e dell' Aja. Segni impalpabili : la raffigurazione del gesto casuale. L'ombra e la pittura. In mostra : Morath a treviso, Van Gogh a Londra, Ottocento a Forlì, il nudo a Basilea.Direttore: Philippe Daverio