Il gusto dell'arte      


I CONTRASTI
DEL GRANDE NORD

di Ludovica Sebregondi

Un viaggio alla scoperta delle tradizioni culturali e sociali che legano arte e cucina
in Europa Settima tappa: Norvegia

Il Grande Nord, spazi illimitati, terra di contrasti tra le lunghissime notti invernali e il quasi perenne giorno estivo: questo il mondo norvegese come viene illustrato anche dai suoi artisti. Un territorio inospitale per buona parte dell’anno, reso confortevole dalle case calde e rivestite di legno, abitato da una popolazione che nella bella stagione approfitta dell’interminabile presenza della luce, anelata durante quella fredda e buia. Ce lo racconta Harald Sohlberg, nato e morto a Oslo (1869-1935), città all’epoca rinominata Kristiania. Un pittore “neoromantico”, nelle cui opere il paesaggio ha un ruolo fondamentale, come in Notte d’estate del 1899, ambientata sul balcone di un cottage di cui si intravedono appena gli spioventi del tetto, la portafinestra a vetri socchiusa, mentre la vista spazia poi su laghi, foreste e sul chiarore del cielo. Contrasta con la veduta a perdita d’occhio lo spazio limitato del terrazzino, reso allegro dai fiori posti sulla balaustra che lo circonda, e di sapore intimo per il tavolino approntato per due con eleganti bottiglie di vino, o liquore, dal colore ambrato. La tovaglia mostra le pieghe della stiratura e l’apparecchiatura è raffinata per una mensa in cui il cibo ha un ruolo marginale, ed è limitato a pochi frutti e forse biscotti accolti da due alzate di cristallo. La scarsa attenzione riservata da Sohlberg al cibo è adeguata alla sua personalità, caratterizzata da una tensione spirituale altissima, quasi mistica, di artista - nella cui vita la pittura ha un ruolo fondamentale - che riesce a trasfondere nei paesaggi il proprio spirito contemplativo. Per quanto i suoi paesaggi possano apparire realistici, e sebbene si riferiscano a luoghi noti, trascendono infatti il quotidiano.
Alla pace contemplativa della serata d’estate si contrappongono le drammatiche immagini dipinte da Christian Krohg (Oslo, 1852-1925), le cui opere sono spesso dedicate a temi forti, di critica sociale, che gli procurarono fama internazionale, all’epoca anche in Italia. Primario il suo interesse per le fasce più deboli della popolazione durante l’inverno nordico: poveri affamati e marinai in preda alle tempeste. Nella monumentale Lotta per la sopravvivenza (1889) in una città dalle strade innevate, percorse solo da una slitta e da rari passanti, contro un cielo grigio, un gruppo di donne e bambini si accalca a una finestra, da cui fuoriesce una mano che tende una pagnotta. Le donne si spingono, premono, si affannano per cercare di afferrarla, mentre più indietro bambini dall’aria smunta, lividi per il freddo, con abiti laceri, le accompagnano reggendo dei secchi, forse per il latte che sperano di ricevere. Solo un ragazzino sveglio, che è riuscito ad accaparrarsi un piccolo pane, esce vittorioso dalla drammatica competizione. Gli aiuti non sono offerti da una persona, ma da una sola, anonima, mano, con una modalità che sottolinea la volontà di una netta separazione tra chi porge aiuto e chi lo riceve.
Molte opere di Krohg, che fu mentore del più famoso artista norvegese, Edvard Munch, sono dedicate al mondo della pesca, con protagonisti marinai impegnati su imbarcazioni a vela sballottate fra le onde. La cucina norvegese della costa è caratterizzata infatti, oltre che da aringhe e salmone, anche dal merluzzo, che viene pescato tra febbraio e aprile nel Nord, in situazioni un tempo estreme, e fatto essiccare su apposite rastrelliere al sole e al vento. In questo caso è il “tørrfisk”, in italiano stoccafisso, mentre se viene messo sotto sale è il “klippfisk”, il nostro baccalà, cui nella città di Kristiansund è perfino dedicato un apposito museo, il Klippfiskmuseet. Naturalmente è diffusissimo il salmone, spesso affumicato e accompagnato dal pane, al pari dei granchi, e le cotture sono semplici, con un frequente uso della griglia o della cottura a vapore. Pane che non compare nell’idealizzata visione di Sohlberg, mentre è la massima speranza per i poveri dipinti da Krohg.


Harald Sohlberg, Notte d'estate (1899), Oslo, Nasjonalmuseet.

Christian Krohg, La lotta per la sopravvivenza (1889), Oslo, Nasjonalmuseet.

ART E DOSSIER N. 362
ART E DOSSIER N. 362
FEBBRAIO 2019
In questo numero: Zerocalcare L'anima antagonista di una generazione in mostra a Roma. Avanguardie inattese. Astrattismo rinascimentale. Finestre surrealiste. In mostra : Picasso a Basilea; Bonnard a Londra; I kimono a Gorizia; Van Dyck a Torino; Rinascimento ticinese.Direttore: Philippe Daverio