Architettura per l'arte


UN MUSEO CHE GUARDA
VERSO L’ALTISSIMO

di Aldo Colonetti

La storica impresa Henraux, con sede a Querceta (Lucca), dedicata alla lavorazione del marmo, ha inaugurato a luglio uno spazio destinato all’arte, all’architettura e al design

Le aziende sono luoghi di produzione e di cultura e la memoria, quando si parla di attività produttive che hanno a che fare con materiali naturali come il marmo, gioca un ruolo fondamentale perché è in grado di riportare un passato di esperienze, di linguaggi e di forme, senza impedire alla ricerca e alle innovazioni tecnologiche più avanzate di dialogare con il nostro presente.

Henraux è una azienda che opera nel territorio delle Apuane, fin dai primi decenni dell’Ottocento; la sua sede si trova a Querceta (Lucca), dove accanto agli ambienti nei quali si svolgono tutte le fasi di lavorazione del marmo, dall’estrazione alla trasformazione, recentemente è nato un museo, ospitato in una ottocentesca palazzina preesistente, progettato dallo studio Archea di Marco Casamonti. È uno spazio destinato all’arte, all’architettura e al design: sullo sfondo, il monte Altissimo dove Michelangelo, intorno al 1518, aveva iniziato le sue esplorazioni per ottenere il marmo che sarebbe servito per la facciata della chiesa di San Lorenzo a Firenze (incarico poi annullato da papa Leone X) e dove, non a caso, Cosimo I de’ Medici inaugurò l’escavazione dei marmi statuari nel 1568.

Da un lato la storia, dall’altro lato la cultura progettuale odierna che ha fatto di questo straordinario materiale uno dei protagonisti dell’arte contemporanea.

Il museo disegnato da Casamonti, su indicazioni del presidente di Henraux, Paolo Carli, ora ospita sia la collezione di alcune sculture di, tra gli altri, Henry Moore, Joan Miró, Hans Arp, Georges Vantongerloo, Isamu Noguchi, Tony Cragg, realizzate all’interno dei laboratori dell’azienda, sia una serie di opere create in occasione del Premio Fondazione Henraux (a cadenza biennale), dedicato ai giovani scultori internazionali che hanno scelto il marmo come materiale espressivo.

Lo spazio, disegnato dallo studio Archea, ha un punto di osservazione privilegiato: una sorta di ballatoio dal quale è possibile guardare tutto ciò che è esposto al piano terra. Non solo le sculture ma anche modelli e prototipi di nuove architetture, prodotti da Henraux. La presenza di materiali come il ferro, l’acciaio, e ovviamente il marmo, insieme alla luce che proviene dalle finestre che si affacciano sia verso la struttura produttiva sia, alzando lo sguardo, nella direzione delle Apuane, fanno di questo spazio un esempio, coerente e funzionale, di come si dovrebbe progettare, quando s’interviene in un’architettura preesistente, all’interno di un luogo che non era destinato, in origine, a svolgere anche un ruolo espositivo.




Naturalmente, come tutti i musei aziendali - ma questo è qualcosa di più perché intorno c’è un ambiente dal quale proviene la materia prima dell’impresa - la struttura espositiva di Casamonti rappresenta una solida ed efficace cerniera tra il lavoro, il materiale, la sua progettazione e, soprattutto, la sua utilizzazione per tutte le arti applicate. Quindi, in futuro, si potranno vedere progetti di famosi designer, di interventi architettonici, ma anche, come nel caso dell’inaugurazione del museo (luglio 2018), una mostra ospitata in uno spazio adiacente, un sorta di backstage. In quell’occasione sono stati presentati gli scatti di Aurelio Amendola, dedicati alle sculture di Michelangelo, con il progetto espositivo di Mario Botta.

Non solo un museo aziendale dunque ma anche un cantiere aperto, dove passato, presente e futuro raccontano la storia di un materiale e di un territorio unico al mondo.


Henraux e Fondazione Henraux

Querceta (Lucca), via Deposito 269
Dal 10 novembre 2018 al 7 gennaio 2019 nove sculture monumentali
della Collezione e Fondazione Henraux saranno installate nella città
San Miniato (Pisa) nella mostra I marmi di Henraux a San Miniato
www.henraux.it, www.fondazionehenraux.it

ART E DOSSIER N. 359
ART E DOSSIER N. 359
NOVEMBRE 2018
In questo numero: Laboratorio futuro - Gli scenari di Adelita Husni-Bey; Nuovi spazi per l'arte - In Cina, nelle Fiandre, in Lucchesia; Medioevo inquieto - Maria protettrice: un'iconografia fortunata In mostra: Picasso a Milano; Chagall a Mantova; Ghiglia a Viareggio; l'Oceania a Londra; Brouwer a Oudenaarde; da Tiziano a Van Dyck a Treviso.Direttore: Philippe Daverio