«Cambiare il modo in cui ci vediamo », questo è lo scopo dichiarato di Orbital Reflector, uno degli ultimi progetti dell’artista americano Trevor Paglen (Camp Springs, Maryland, 1974), che ha pressoché del fantascientifico. Ideato nel 2015, si realizzerà questo autunno, quando un razzo lancerà nello spazio uno dei suoi “satelliti nonfunzionali”. Una volta in orbita, la struttura che lo ospita si aprirà permettendo al satellite-scultura in polietilene tereftalato - una resina termoplastica che si usa anche per conservare gli alimenti - di gonfiarsi, raggiungere una dimensione di circa 30 metri (100 piedi) in lunghezza e un metro e mezzo (5 piedi) in larghezza, e prendere la forma di una sorta di obelisco a punta di diamante. L’opera di Paglen ruoterà attorno alla terra per alcune settimane riverberando la luce del sole e facendosi notare, soprattutto di notte a varie latitudini, con un luccichio simile a quello delle stelle. Finché, come in un film di spionaggio, non si autodistruggerà, entrando a contatto con l’atmosfera (per aggiornamenti: www.orbitalreflector.com).