RIVOLUZIONE - EVOLUZIONE

Qualche mese prima di ottenere la nazionalità francese, Vallotton sposa Gabrielle Rodrigues-Henriques il 10 maggio 1899.

«Una rivoluzione», secondo Vuillard, la notizia fa l’effetto di una bomba a Losanna, dove apparentemente si ignorava tutto del suo legame con questa giovane vedova, madre di tre bambini. Nata Bernheim, è la figlia e la sorella dei mercanti d’arte parigini proprietari della Galerie Bernheim-Jeune. Dotata di grande intelligenza, è cordiale, esuberante, bohémien, mondana, ricca e spendacciona tanto quanto Vallotton è riservato, nevrastenico, metodico, pantofolaio, squattrinato e parsimonioso. La sua unione con la loro sorella vale senza indugio al pittore il sostegno di Josse e Gaston Bernheim-Jeune, che saranno fino al 1907 i suoi principali acquirenti. Per contro, egli non rivedrà più il suo vecchio amico Maurin, per il quale il suo matrimonio nell’ambito della grande borghesia costituisce un tradimento delle idee progressiste. Vallotton non rinuncia tuttavia a difenderle, poiché la sua collaborazione al giornale anarchico “Les Temps nouveaux” prosegue durante il primo decennio del nuovo secolo.


Donna nuda, tenda verde (1897); Losanna, Musée Cantonal des Beaux-Arts.

La sua vita, quella invece cambia totalmente. Vallotton lascia il modesto alloggio della Rive gauche per un vasto appartamento completo di atelier sotto i tetti nel quartiere moderno della Gare Saint-Lazare. Senza chiudere con le incisioni e le illustrazioni, dà ormai la precedenza alla pittura. E questa lascia intravedere un’evoluzione sin dal 1897. Se gli “à plat” dello stile nabi e la luminosità opaca della tempera non hanno ancora detto la loro ultima parola, la nostalgia della spazialità e dei volumi si manifesta già in Donna nuda, tenda verde. Si instaura allora per qualche anno una coesistenza tra le due tendenze. I soggetti evolvono anch’essi col nuovo contesto familiare e con l’acquisto di una Kodak. Alcune fotografie gli erano già servite per dei ritratti, talvolta dei nudi, ma ora l’approccio è completamente diverso, trattandosi di passare dietro l’obiettivo: Vallotton scopre così quanto la visione del fotografo può influire su quella del pittore. Più di un interno dove sua moglie e i suoi figliastri sono colti nelle loro attività quotidiane ha quindi qualcosa dell’istantanea fotografica.

L’esperimento continua all’aria aperta, durante le prime vacanze con la famiglia nella villeggiatura alla moda di Etretat. La combinazione di foto e schizzi fa nascere scene di spiaggia di un brio analogo a quello delle scene di strada parigine. Fattosi più ardito, l’artista si mette in cerca di punti di vista che solo la sua Kodak può offrirgli. Si spiega così la visione in picchiata vertiginosa sul primo piano del Pallone, derivata da una foto presa dal primo piano della casa di campagna dei Natanson a Villeneuve-sur-Yonne.

L’estate del 1900, passata a Romanel, sulle alture di Losanna, segna il ritorno di Vallotton alla pittura di paesaggio propriamente detta. Di formato allungato, la maggioranza dei dipinti - vedute del lago Lemano e della campagna del Vaud - valorizzano l’effetto decorativo delle linee sinuose e delle grandi forme ondulate, rese con “à plat” giustapposti di colori uniformi. Il contesto topografico resta tuttavia perfettamente identificabile, come nel Crepuscolo. Ben presto però, i paesaggi subiscono a loro volta l’evoluzione osservata per gli interni: lo spazio guadagna in profondità, gli elementi acquistano volume, la tavolozza si schiarisce, il tocco si diversifica.


Gabrielle Vallotton (1905); Bordeaux, Musée des Beaux-Arts.

La lezione (1900).

Il bagno a Etretat (1899); collocazione attualmente sconosciuta.


Il pallone (1899); Parigi, Musée d’Orsay.

Già percettibili nel 1901 in una serie di vedute urbane, questi cambiamenti si confermano nel corso delle villeggiature estive mentre si intensifica la pratica del piccolo schizzo in presenza del motivo, a partire dal quale i paesaggi sono poi ricostruiti in studio su cartone o su tela. Il ricorso a questo tipo di documento intermedio, fattore di distacco fisico e temporale dal modello, favorisce il processo di sintesi che distingue i quadri eseguiti secondo questo metodo da quelli dipinti sul posto, dove il realismo predomina. I cinque pittori, per esempio, è stato composto a partire dai soli schizzi a matita di ciascuno dei protagonisti. Ora, comparando le figure con opere della giovinezza, come Félix Jasinski col cappello in mano, si può misurare il cammino percorso sulla via della sintesi. Questo dipinto, col quale Vallotton partecipa per l’ultima volta al Salon de la Nationale, chiude la seconda fase della sua carriera, quella dell’avventura nabi di cui la scomparsa imminente della “Revue blanche” segnerà la fine. Qui Vallotton rende omaggio ai suoi migliori amici del gruppo nabi: Bonnard, Vuillard e Roussel, nonché a Charles Cottet, grazie al quale ha fatto la loro conoscenza. Resta il fatto che il suo periodo nabi sarà stato decisivo. Esso ha introdotto dei procedimenti stilistici la cui continuità sotto diverse forme contribuisce all’originalità di una produzione pittorica successiva che appartiene solo a lui.


Pescatori con la lenza (1901).

I cinque pittori (1902–1903); Winterthur, Kunst Museum.
La data di esecuzione dei Cinque pittori coincide con il ventesimo anniversario dell'arrivo di Vallotton a Parigi. Riprendendo la tradizione del ritratto di gruppo olandese dei secoli XVI-XVII, l'artista si presenta qui insieme a quelli che in quegli anni erano stati i suoi amici più fedeli. In effetti, al contrario di quanto vediamo nei ritratti di atelier di un Courbet o di un Fantin-Latour, in questa tela niente indica che si tratta di una riunione fra pittori.


Paesaggio normanno, Arques-la-Bataille (1903); San Pietroburgo, Ermitage.

VALLOTTON
VALLOTTON
Marina Ducrey
Félix Vallotton (Losanna 1865 - Parigi 1925) si trasferisce giovanissimo a Parigi dalla natia Svizzera ed è lì che si forma come pittore, nell’ambito postimpressionista, nabis e simbolista. Inizia come incisore e illustratore ma è anche romanziere e poi pittore. Viaggia in Europa, in Russia, negli Stati Uniti. La sua opera presenta tratti di assoluta originalità: una stesura dei colori “à plat”, linee stilizzate per atmosfere indefinite che nascondono una forte vibrazione interiore, con figure di un erotismo gelido e sensuale insieme, paesaggi solitari attraversati dal vento o da raggi di luce, interni chiusi dai colori forti.