QUADRO CRONOLOGICO

AVVENIMENTI STORICI E ARTISTICI VITA DI ROSSO FIORENTINO

Cacciata dei Medici e Repubblica a Firenze. Il re francese Carlo VIII scende in Italia: inizia la lotta tra Francia e Spagna per il dominio della penisola. Nasce Pontormo.

1494

Giovanni Battista di Jacopo Guasparre, a tutti noto con il soprannome di Rosso Fiorentino, nasce a Firenze nel popolo di San Michele Visdomini l’8 marzo. La data è testimoniata dall’atto di battesimo celebrato il giorno seguente.

Soggiorno di Martin Lutero a Roma. Muore Sandro Botticelli. Leonardo studia anatomia con Marcantonio Torre all’Università di Pisa.

1510

Un documento lo qualifica come pittore. Suo maestro è Andrea del Sarto, con il quale probabilmente affresca nel 1511 il Viaggio dei magi nel Chiostrino dei voti della Santissima Annunziata di Firenze.

Giovanni de’ Medici diventa papa col nome di Leone X. Alleanza offensiva tra Venezia e Francia: nuova Lega santa (dopo quella del 1511 promossa da Giulio II) tra papato, impero, Spagna e Inghilterra.

1513

Il 5 settembre «Giovanni Battista dipintore» viene pagato, insieme ad Andrea di Cosimo Feltrini, per dipingere uno stemma di Leone X. I documenti attestano che poco dopo, il 20 novembre, gli viene affidato l’incarico di affrescare l’Assunzione nel Chiostrino dei voti dell’Annunziata a Firenze, dove lavora fino al 18 giugno dell’anno successivo. Allo stesso periodo potrebbe risalire anche il tabernacolo fiorentino di via delle Campora (fuori Porta romana) per Piero Bartoli. Al 1513-1514 risale il Ritratto di giovane oggi a Berlino.

A Luigi XII, morto nel dicembre del 1514, succede Francesco I; il nuovo re di Francia scende in Italia e riconquista Milano e il suo territorio. A Firenze Andrea del Sarto inizia le Storie del Battista nel chiostro dello Scalzo.

1515

Alla fine di quest’anno il Rosso è ampiamente coinvolto nell’allestimento degli apparati per i festeggiamenti in occasione dell’ingresso a Firenze di Leone X, per il quale riceve diversi pagamenti.

A Firenze Pontormo dipinge la Madonna e santi per San Michele in Visdomini. Raffaello spedisce da Roma nel capoluogo toscano il Ritratto di Leone X con due cardinali, eseguito per le nozze del nipote del papa, Lorenzo de’ Medici. Tiziano completa l’Assunta in Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia.

1518

I documenti attestano che quest’anno Leonardo Buonafede, personaggio di spicco della Firenze del tempo, gli affida l’esecuzione di una pala d’altare per la chiesa d’Ognissanti (Pala dello Spedalingo), che l’artista s’impegna a consegnare in cinque mesi, cioè entro la fine del giugno. Nel dicembre abita ancora in via dei Servi.

Muore Massimiliano d’Austria e Carlo d’Asburgo diventa imperatore col nome di Carlo V: è scontro frontale tra Francia e impero. Federico Gonzaga diviene marchese di Mantova. Leone X commissiona a Michelangelo la Sagrestia nuova di San Lorenzo a Firenze. Leonardo muore ad Amboise. A Parma Correggio dipinge la Camera della Badessa nel convento di San Paolo. A Ferrara Tiziano consegna il primo dei dipinti per il Camerino di Alfonso I d’Este: l’Adorazione di Venere.

1519

Tra la fine del 1518 e gli inizi di quest’anno lascia Firenze e si reca a Piombino presso Jacopo V Appiani, per il quale, come ricorda Vasari, «lavorò una tavola con un Cristo morto bellissimo». Di lui poi si perdono le tracce, anche se è probabile che dalla costa si sia spostato verso Napoli: Pietro Summonte, nel marzo del 1524, segnala infatti al veneziano Marcantonio Michiel la presenza a Napoli (intorno al 1520) di un giovane pittore fiorentino di nome Giovanni Battista, che nella città partenopea avrebbe dipinto alcuni ritratti di personaggi illustri.


1521

Notizie certe sulla sua attività si ritrovano nell’aprile, quando a Volterra data la celebre pala d’altare con la deposizione di Cristo, opera questa caratterizzata dalla composizione dinamica e dai colori vividi e cangianti. Nello stesso anno esegue la Pala di Villamagna e l’Angiolino musicante degli Uffizi: in questa piccola tavola le indagini riflettografiche hanno rivelato la sua firma e la data d’esecuzione.


1522

Un’importante commissione favorisce, nell’autunno, il suo rientro a Firenze: dipinge, infatti, per la cappella della famiglia Dei in Santo Spirito una pala d’altare, che sostituì quella lasciata incompiuta da Raffaello.

Giulio de’ Medici diventa papa con il nome di Clemente VII.

1523

Per l’aristocratica famiglia dei Ginori dipinge, nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, lo Sposalizio della Vergine. Alla stessa epoca appartengono anche il Mosè che difende le figlie di Jetro, eseguito per Giovanni Bandini, e Rebecca ed Eliezer al pozzo, dipinto per Giovanni Cavalcanti. Con l’elezione del nuovo papa Medici, Clemente VII, sul finire dell’anno lascia nuovamente Firenze per andare a Roma.


1524

È a Roma dove, in aprile, gli viene assegnata la decorazione della cappella Cesi in Santa Maria della Pace, al cui altare è stato congetturato dovesse essere esposto il Cristo morto oggi conservato a Boston.


1525

Nell’estate è a Cerveteri, ospite del conte dell’Anguillara. Attorno a questa data dipinge probabilmente la Morte di Cleopatra, ora conservata a Braunschweig.

Maggio: Sacco di Roma a opera dei lanzichenecchi di Carlo V. A Firenze, cacciata dei Medici e ristabilimento della Repubblica.

1527

Sconvolto dal Sacco di Roma, fugge a Perugia, dove lo accoglie il pittore Domenico Alfani, per il quale fa il disegno di un’Adorazione dei magi che il pittore perugino rielaborò successivamente in una sua opera. Tra quest’anno e il successivo, lasciata Perugia e trasferitosi a Sansepolcro, esegue la grande pala della Deposizione dalla Croce per la Compagnia dei Battuti di Santa Croce su intercessione del vescovo Leonardo Tornabuoni.


1528

Nell’aprile si reca ad Arezzo, dove incontra il giovane Giorgio Vasari, che avrà poi occasione di rivedere nuovamente anche a Sansepolcro. Il 1° luglio dello stesso anno ottiene l’incarico di dipingere il Cristo in gloria per la cattedrale di Città di Castello (Perugia), la cui esecuzione travagliata gli causa infortuni e malanni.

Pace di Cambrai tra Francia e Spagna. Arezzo apre le porte agli imperiali.

1529

Vasari narra che il definitivo allontanamento del Rosso da Arezzo sarebbe stato causato da una rissa scoppiata il giovedì santo del 1530 fra il pittore e alcuni prelati che lo sorpresero in chiesa mentre, con un suo garzone, faceva alcune “vampe di fuoco”, parte di un rito magico di divinazione. Si rifugia a Venezia da Pietro Aretino.

La Repubblica fiorentina capitola all’assedio delle truppe imperiali: Alessandro de’ Medici è nominato duca di Firenze da Carlo V che il papa ha incoronato a Bologna il 24 febbraio.

1530

Francesco I lo chiama in Francia, in veste di pittore ufficiale, per rinnovare il castello di Fontainebleau, dando inizio all’omonima e celebre Scuola.

Alessandro de’ Medici rientra a Firenze. Si trasferiscono a Roma Francesco Salviati e Giorgio Vasari. Le arazzerie di Bruxelles lavorano alla serie della Battaglia di Pavia (Napoli, Capodimonte).

1531



1532

A Parigi, dove vive come un principe, gli vengono tributati grandi lodi e onori, tanto che è fatto canonico della Sainte-Chapelle (poi, nel 1537, anche di Notre Dame).

Morte di Clemente VII ed elezione a papa di Alessandro Farnese col nome di Paolo III.

1534

Secondo i documenti, in questo anno nel castello di Fontainebleau si stava ancora lavorando agli stucchi delle pareti della Galleria di Francesco I: è dunque probabile che la sua decorazione da parte del Rosso abbia avuto inizio soltanto l’anno successivo.

Nuova crisi tra Francesco I di Francia e Carlo V per il ducato di Milano. Parmigianino dipinge la Madonna dal collo lungo.

1535


Su incarico di Paolo III, Michelangelo inizia a dipingere il Giudizio universale sulla parete d’altare della Cappella sistina.

1536

Tra quest’anno e il 1538 sono registrati diversi pagamenti a suo nome in qualità di direttore dei lavori a Fontainebleau, che terminarono nel 1539.

Alessandro de’ Medici, duca di Firenze, viene assassinato dal cugino Lorenzino: gli succede Cosimo de’ Medici (in seguito, Cosimo I), figlio di Giovanni dalle Bande Nere. A Firenze Tribolo dà inizio alla sistemazione del parco della villa medicea di Castello. A Venezia, Sansovino inizia la Libreria di San Marco. Sebastiano Serlio pubblica il terzo e quarto libro delle Regole generali di architettura.

1537


Fillippo, figlio di Carlo V, è duca di Milano.

1540

Muore a Fontainebleau il 14 novembre, all’età di quarantasei anni. Vasari racconta che Rosso si sarebbe tolto la vita per avvelenamento poiché non avrebbe retto il peso del rimorso per l’ingiusta accusa di furto da lui rivolta contro un amico innocente. Questa tesi, tuttavia, non ha finora trovato riscontri documentari.



Progetto per un altare; intero e particolare, Londra, British Museum.

ROSSO FIORENTINO
ROSSO FIORENTINO
Carlo Falciani, Antonio Natali
Giovanni Battista di Iacopo di Rossi detto Rosso Fiorentino (Firenze 1494 Parigi 1540) è considerato uno dei massimi interpreti del manierismo italiano. Sin dalle prime, importantissime opere che gli vennero commissionate risulta evidente il suo slancio ribelle alle costrizioni di un classicismo ormai in crisi. Spirito aggressivo e iconoclasta, Rosso Fiorentino diede nelle opere successive un contributo fondamentale alla corrente più ricca e inquietante della maniera, proponendo composizioni tormentate, convulse e animate da un espressionismo tale da rasentare la caricatura. Tra il 1523 e il 1527 fu a Roma, dove venne a contatto con le opere di Raffaello e di Michelangelo. Operò quindi a Sansepolcro, a Venezia e infine in Francia, dove venne chiamato da Francesco I e nominato pittore ufficiale di corte, dedicandosi, negli anni trenta del Cinquecento, alla decorazione del Padiglione di Pomona e alla decorazione della Galleria del Re nel Castello di Fontainebleau, opera che resta la più grande dell'artista e alla quale si rifaranno i maestri del manierismo internazionale. L'autore, profondo e appassionato conoscitore dell'artista, traccia nelle pagine di questo volume un suo personale profilo, offrendo numerosi spunti di riflessione sull'arte di uno dei più spregiudicati e poetici artefici della storia artistica dell'Occidente.