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Lorrain: una rarità

Daniele Liberanome

Un paesaggista di prim’ordine ma poco presente sul mercato e anche nei nostri musei: Claude Lorrain lo possiamo trovare solo agli Uffizi e alla Galleria Doria Pamphilj. E le sue opere, anche se preziose, eccezionalmente sono aggiudicate a cifre milionarie

Maestro del paesaggio idealizzato, attrazione di musei di primaria importanza - stranamente non di quelli italiani -, Claude Gellée detto Claude Lorrain (1600 circa - 1682) è assai raro sul mercato e piuttosto apprezzato dai collezionisti. Nato da un’umile famiglia in un borgo della Lorena, legò la sua vita al nostro paese, a Roma in particolare, dove trascorse gran parte della vita e dove imparò il mestiere che lo rese e lo rende famoso. 

Fra i suoi committenti, reali di Spagna e nobili di tutta Europa inclusi gli italiani (in primis romani), ma da noi è visibile solo agli Uffizi e nella Galleria Doria Pamphilj di Roma. Di riempire la lacuna con nuove acquisizioni, non se ne parla nemmeno: il 18 e 19 novembre del 2015, un suo pezzo Paesaggio boscoso con il riposo della Sacra famiglia venne offerto da Lempertz di Colonia con stima non irraggiungibile di 500-700mila euro, ma a comprarlo fu la Hamburger Kunsthalle di Amburgo. E dire che l’opera è di certa attribuzione perché citata nel Liber Veritatis, una raccolta di disegni che l’artista iniziò a redigere intorno al 1635-1636 per ordinare i suoi dipinti, una specie di catalogo ragionato che tanto piace agli operatori di mercato. Proveniva da un altro museo di spicco, la National Gallery of Art di Washington; il soggetto è tipico nel senso che la natura la fa da padrona, con piccole figure di mero completamento. L’occasione era ghiotta perché di Lorrain se ne vedono pochi in giro e il prezzo pagato era ben minore di quello raggiunto da altri importanti quadri come Un porto mediterraneo all’alba con l’imbarco di santa Paola per Gerusalemme, offerto da Christie’s di Londra il 3 dicembre 2013. Senza dubbio lì a richiamare interesse era la dimensione inusualmente importante (100 x 130 cm) e la provenienza da una nobile famiglia inglese, i visconti di Hambleden, che lo possedevano da generazioni. E poi piaceva il soggetto, perché dallo sfondo il sole rischiara tutta la tela con una luce che emoziona, inconsueta per quei tempi ma tipica di altri capolavori di Lorrain. Notevole è anche il monumento in primo piano, per il quale come al solito il pittore si ispirò a costruzioni reali che ammirava a Roma, lasciando poi spazio alla sua creatività. Non disturba neanche il tipico anacronismo dell’artista che pone una scena del passato antico in un contesto caratteristico del suo tempo. Così se il quadro era stimato 4,2-6 milioni di euro, con la forchetta amplissima dovuta ai pochi riferimenti di mercato, il prezzo finale fu di 5,3 milioni di euro, che resta tuttora il più elevato mai registrato in asta per l’artista. 

Più o meno allo stesso livello, del tutto inconsueto per Lorrain mentre più consueto per altri grandi nomi del Seicento, si è posto Paesaggio boscoso offerto sempre da Christie’s nel 2013, ma stavolta il 31 gennaio a New York. Qui, però, l’analista di mercato fa difficoltà a capire le motivazioni che hanno spinto a pagare un prezzo tanto elevato. In ultima istanza si tratta di un’opera sicuramente bella, ma su carta, e la dimensione è di 20 x 30 cm. Senza contare che il soggetto non è desueto, simile per esempio a quello presente in una tela esposta con titolo analogo all’Israel Museum di Gerusalemme, ma mancante delle solite piccole figure. La stima di Christie’s, di 375-600mila euro, aveva quindi un senso; molto meno il prezzo finale di 4,6 milioni di euro, frutto delle emozioni del momento o dell’importanza attribuita alla sua ipotetica provenienza: la collezione della regina di Svezia. 

Valori del genere sono sconosciuti anche agli altri Lorrain più preziosi, pur così rari, con la parziale eccezione di Un ampio panorama con pastori danzanti offerto da Christie’s di Londra il 7 dicembre 2010. Il quadro, in perfetto stile di Lorrain, con sfondo rischiarato da una splendida luce che come altrove pare anticipare gli effetti cromatici di Turner, richiama la tela conservata agli Uffizi attribuita al pittore francese (Porto con villa Medici, 1637). Il dipinto aggiudicato da Christie’s non si trova nel Liber Veritatis, ma probabilmente solo perché realizzato nel 1634, prima che Lorrain iniziasse a redigere quella raccolta. Stimato 1,5-2,2 milioni di euro, è stato poi venduto al valore minimo, a dimostrare che l’interesse non era significativo a quel livello di prezzo; del resto, più di un quadro dell’artista è rimasto invenduto perché ritenuto troppo caro (come, per esempio, Panorama pastorale con cacciatori offerto da Sotheby’s di Londra il 26 gennaio 2006). 

Qualche raro Lorrain si può insomma trovare, e anche a cifre decisamente più contenute rispetto ai top lot, come Paesaggio con danza rurale che Christie’s di Londra ha offerto il 7 dicembre scorso. Un’opera da poco riscoperta: ma questa aura di mistero è servita a poco, anche perché il dipinto è decisamente giovanile e ancora una volta assente nel Liber Veritatis. È stato venduto alla stima minima per 470mila euro e ben lontano dai picchi milionari, e con scarso interesse in sala. C’è quindi modo di fare buoni acquisti anche con un grandissimo come Lorrain.


Un porto mediterraneo all’alba con l’imbarco di santa Paola per Gerusalemme (1650).


Un ampio panorama con pastori danzanti (1634).

ART E DOSSIER N. 404
ART E DOSSIER N. 404
DICEMBRE 2022
In questo numero: FINESTRE SULL’ARTE: Crivelli, una rivelazione di Federico D. Giannini; BLOW UP: Avedon - di Giovanna Ferri; GRANDI MOSTRE. 1 - Olafur Eliasson a Firenze - Ognuno vede a modo suo di Lauretta Colonnelli; 2 - Freud a Londra - Quel senso di tragicità a fior di pelle di Valeria Caldelli; ....