In effetti la sua opera forse più iconica, che non rappresenta le sue fattezze ma quelle della figlia da piccola, si intitola The Painter (1994). La bambina ha il pancino azzurro-viola come una sorta di vaso alchemico e ribollente; una mano rossa e una blu, come due armi entrambe attive. A prescindere dai dati biografici - Marlene ha effettivamente creato una serie in collaborazione con la piccola Helena -, l’opera può essere considerata l’autoritratto di un alter ego, volutamente spogliato di tutto ma attento, assorto, teso e pronto alla creatività.
PERSONE:
«NON SONO TUTTI AUTORITRATTI»
Marlene Dumas è partita più volte da sé come oggetto di osservazione e di autocritica, ma osservare i suoi autoritratti aiuta anche a seguire il percorso che l’ha condotta a riflettere sul suo stesso dipingere, un po’ come accade nell’ Autoritratto come allegoria della pittura di Artemisia Gentileschi (1630 circa).
MARLENE DUMAS
Angela Vettese
Marlene Dumas (Città del Capo 1953) è tra le più influenti artiste contemporanee.Nata in Sudafrica, si è formata e poi definitivamente trasferita in Olanda. Si esprime con la pittura e il disegno, con molta parsimonia di segni e colore. Sembra muoversi nell’ambito dell’espressionismo, anche se in modo decisamente personale. I temi toccati dalla sua arte spaziano dalla sessualità alla violenza, dal razzismo all’Africa, esprimono il desiderio e la sofferenza, in una dimensione ambigua e provocatoria. L’ambito dei suoi soggetti è circoscritto alla figura umana, trattata in termini essenziali, spesso nuda e violentata, con linee pulite e sobrie che raggiungono però effetti emotivi fortemente coinvolgenti.