Lorenzo Bini Smaghi

Presidente Fondazione Palazzo Strozzi

questa mostra celebra la creatività italiana durante gli anni Trenta del secolo scorso. I tempi sono maturi per riflettere sul dibattito culturale che ha contraddistinto quell’epoca, riconsiderandolo con gli occhi di oggi. Lungi dall’essere una monotona espressione del contesto politico, gli anni Trenta sono stati un periodo di fervore creativo, durante il quale si diffusero i mezzi di comunicazione di massa quali radio, cinema, poster, fumetti, arte pubblica e disegno industriale. L’organizzazione italiana del sistema artistico assegnò il posto d’onore alle Biennali di Venezia, di respiro internazionale, mentre le cosiddette mostre Sindacali, a carattere locale, fornivano ai giovani una piattaforma per mettersi in luce. Molti artisti emergenti, che avevano adottato uno stile ritenuto troppo sperimentale e intellettuale dai critici dell’epoca, vennero accomunati ai futuristi e agli astrattisti, in un unico gruppo, detto degli “irrealisti”, poiché la loro opera andava oltre la riproposizione del dato reale. Rilevante fu anche l’influenza reciproca con le tendenze straniere: non solo gli intensi scambi culturali con la Francia, ma anche forti legami con Berlino e New York. La colonia degli Italiens de Paris raccoglieva suggestioni dell’ambiente avanzato e aperto della capitale francese, apportando una “classicità” italiana ammirata e imitata da molti. L’influsso della Entartete Kunst, cioè “arte degenerata”, composta da opere espressioniste, dadaiste, surrealiste e cubiste inconciliabili con l’ideale nazista di arte e bellezza fu avvertito anche in Italia.


Firenze svolse un ruolo fondamentale in quel periodo, non solo nel campo delle arti figurative, ma anche della letteratura, l’editoria, il mondo delle riviste, della grafi ca, dei caffè letterari, e nondimeno quello musicale, che vede la nascita, nel 1933, del festival del Maggio Musicale. La Firenze dell’epoca assiste - in un clima di vivaci discussioni al riassetto di alcune sue zone e alla costruzione di edifici architettonicamente straordinari: la Stazione di Santa Maria Novella, lo Stadio, la Scuola di Guerra Aerea, la Manifattura Tabacchi. Lo stesso Palazzo Strozzi viene restaurato e, nell’aprile del 1940 diviene - oltre che sede di importanti istituzioni culturali quali il Gabinetto Vieusseux e l’Istituto di Studi sul Rinascimento - anche il maggior centro espositivo della città. Un primato che mantiene ancora oggi.

Insieme ai curatori e a tutti gli addetti ai lavori che hanno contribuito a realizzare Anni Trenta. Le arti in Italia oltre il fascismo, la Fondazione Palazzo Strozzi desidera ringraziare le collezioni pubbliche e private che hanno generosamente concesso il prestito di opere importantissime. Grazie alla Banca CR Firenze, partner principale della mostra, che come sempre ha contribuito ai progetti della Fondazione. Grazie ai Soci fondatori della Fondazione Palazzo Strozzi: la Provincia di Firenze, il Comune di Firenze, la Camera di Commercio e l’Associazione dei Partner Privati. Grazie inoltre a tutti gli sponsor pubblici e privati della mostra, tra cui la Regione Toscana, che hanno sostenuto con decisione il progetto fin dall’inizio. Grazie, infine, a tutta la squadra di Palazzo Strozzi - il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Indirizzo, il Direttore e lo staff - per aver lavorato con passione a una mostra che celebra la creatività italiana, in tutte le sue forme, in un momento importante della storia moderna. 

ANNI '30
ANNI '30
Arti in Italia oltre il fascismo
Nell'Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vede schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall'espressionismo all'astrattismo, dall'arte monumentale alla pittura da salotto. La scena era arricchita e complicata dall'emergere del design e della comunicazione di massa - i manifesti, la radio, il cinema - che dalle ''belle arti'' raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità. Un'epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana. Gli anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l'affermazione di un'idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi e si definisce quella che potremmo chiamare ''la via italiana alla modernità'': nell'architettura, nel design, così come in pittura e in scultura, che si esprime attraverso la rimeditazione degli stimoli provenienti dal contesto europeo - francese e tedesco, ma anche scandinavo e russo -, combinata con l'ascolto e la riproposta di una tradizione - quella italiana del Trecento e Quattrocento. Pubblicazione in occasione della mostra: ''Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo'' (Firenze, Palazzo Strozzi, 22 settembre 2012 - 27 gennaio 2013). La mostra rappresenta quel decennio attraverso i capolavori (99 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design) di oltre quaranta dei più importanti artisti dell'epoca quali Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Achille Funi, Carlo Carrà, Corrado Cagli, Arturo Nathan, Achille Lega, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, Ram, Thayaht, Antonio Donghi, Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Scipione, Antonio Maraini, Lucio Fontana. Raccontando un periodo cruciale che segnò, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema creatività.