Save Italy


Nessuna
giustificazione
per l’incuria

Leonardo Piccinini

Due casi emblematici. Due monumenti a rischio. Si invocano le istituzioni (che in verità hanno cominciato timidamente a reagire) ma decenni di degrado sono vergognosi da giustificare. 

Siamo poco a Sud di Reggio Emilia, in quella fascia pedecollinare così ricca di testimonianze architettoniche di pregio e di residenze estive della nobiltà estense. Il rovinoso stato in cui versano l’antica reggia di Rivalta (o perlomeno quel che ne rimane) e villa Levi a Coviolo, ben raccontato su più organi di stampa locale, ha scatenato mobilitazioni, denunce, interrogazioni. Il Comune di Reggio assicura interventi, più promettenti nel caso di Rivalta, più vaghi per quel che riguarda Coviolo, magnifica villa neoclassica abbandonata nel 2019 dall’Università di Bologna che la acquisì nel 1971. E chissà quale straordinario complesso di edifici, giardini, laghi, fontane doveva essere questa delizia di Rivalta, costruita negli anni Venti del XVIII secolo per accontentare i capricci di una (futura) duchessa di Modena: Carlotta Aglae d’Orléans, madamigella di Valois, viziata frequentatrice di feste, balli e cacce e, soprattutto, figlia del reggente Filippo di Francia. L’arcigno duca Rinaldo d’Este l’aveva individuata quale sposa per il figlio (Francesco III), e la serie di ameni rilievi sui quali si realizzò il complesso di Rivalta risultavano adattissimi ai divertimenti rococò di Carlotta. Un grande palazzo, vari edifici satelliti immersi nel grande parco, e un lago per alimentare le fontane con al centro l’isolotto di Alcina (Ariosto era tra le memorie di casa d’Este…) sul quale fu edificato un casino chiamato Fuggi l’ozio. Una piacevole eco dei divertimenti grandiosi di Francia, quelli sì retti grazie a cospicue finanze: qui invece gli estensi nei decenni successivi cominciarono a venderne alcune parti non potendosi più permettere il costoso “giocattolo” di Carlotta, nel frattempo scomparsa. Il tracollo definitivo arrivò con le truppe di Napoleone e, peggio ancora, con la consegna a gente del posto degli ancor sontuosi edifici: depredati, smontati, demoliti, a eccezione di un lato della corte, ancor oggi esistente, dell’impianto a terrazze dei giardini e della cappella. La così detta Rivaltella diventerà poi stabilimento alimentare, e il casino al centro del lago, ben conservato, dancing e pizzeria…


Villa Levi a Coviolo (Reggio Emilia), risalente nel suo impianto originario al XVII secolo.


Reggia di Rivalta (Reggio Emilia), costruita negli anni Venti del XVIII secolo.

UN NUOVO GUIDO RENI ALLA GALLERIA BORGHESE

ROMA

Danza campestre (1601-1602 circa), tela attribuita di recente a Guido Reni, è stata acquisita dalla Galleria Borghese. L’opera è documentata nelle raccolte del cardinale Scipione Borghese, committente a più riprese del maestro emiliano. L’opera raffigura un arioso paesaggio popolato da numerose figure, alcune nell’atto di ballare. L’assegnazione a Guido Reni da parte di Keith Christiansen è condivisa dagli studiosi: la tela compare infatti negli inventari e nelle descrizioni della collezione Borghese per tutto il Seicento, con l’attribuzione a Guido Reni. Dopo vari passaggi, Danza campestre, da tempo all’estero, è stata esposta nel marzo 2020 al Tefaf di Maastricht, e quindi acquistata per il suo rientro definitivo in Italia. Info: www.galleriaborghese.beniculturali.it

IL MACTE RIAPRE E SI RINNOVA

TERMOLI (CAMPOBASSO)

Con un nuovo allestimento curato dalla direttrice Caterina Riva, è stato riaperto il MACTE - Museo di arte contemporanea di Termoli. Il museo ospita le opere di artisti italiani dal secondo dopoguerra a oggi, vincitori del premio Termoli, istituito nel 1955 per premiare i protagonisti dell’arte dal secondo Novecento a oggi. Il progetto di riallestimento, che vanta opere di Dadamaino, Carla Accardi, Nanda Vigo (in foto, qui sotto, Light Progressions. Trilogy, 1993), Tano Festa, Gastone Novelli, Mario Schifano e molti altri, non segue un percorso cronologico bensì vuole mostrare diverse strategie e materiali. Info: www.fondazionemacte.com


ITALICS, CON I GALLERISTI

Una nuova piattaforma digitale, Italics. Art and Landscape riunisce un consorzio di oltre sessanta gallerie, fra le quali Gagosian, Galleria Continua, Carlo Orsi, Massimo De Carlo, Galleria dello Scudo, Franco Noero, Massimo Minini, Alfonso Artiaco, dall’antico al contemporaneo (in foto, da sinistra, Eva Rothschild, Middle Temple, 2015, Kaufmann Repetto, Milano; un’installazione di Tomás Saraceno, Pinksummer Contemporary Art, Genova). Con indicazioni su dove trovare e vivere l’arte in Italia o scovare bellezze e tesori poco conosciuti, un sito ricco di materiale utile per collezionisti e appassionati. Info: www.italics.art


ART E DOSSIER N. 385
ART E DOSSIER N. 385
MARZO 2021
In questo numero: IN MOSTRA: Signac a Parigi; La collezione Ramo a Houston; Olmechi a Parigi. MARMI DI TORLONIA: Vita complicata di una grande collezione. COSA CI DICE IL VOLTO: Della Porta e la fisiognomica; il filosofo di Porticello; gli autoritratti di Francesca Woodman. CONTEMPORANEI TRANSNAZIONALI: Le non-sculture di Lee Seung-Taek, Alighiero Boetti e Salman Ali. Direttore: Claudio Pescio