Cortoon


ME(D) TOO

Luca Antoccia

La 26° edizione del MedFilm Festival, con la partnership della piattaforma Mymovies, a Roma lo scorso novembre, ha mostrato online settanta tra lungometraggi e cortometraggi, trenta paesi rappresentati, consueta presenza massiccia dei paesi del Mediterraneo e, in questa edizione, di registe e protagoniste donne, soprattutto nei corti, vero e proprio “fil rouge” della rassegna. 

Il femminismo islamico (in particolare magrebino) non è un fenomeno sconosciuto anche da noi, ma colpisce vedere in un festival generalista tante storie di bambine, ragazze, donne, in una declinazione mediterranea del movimento Me Too nato oltreoceano. L’orgoglio della maestra che impara su internet a guidare in una Turchia rurale, quando si vede recapitare un pullman per i suoi alunni, costretti ad arrivare a scuola sul trattore delle pecore (Servis, Ramadan Kilic). L’indignazione di una ragazza algerina che non riesce a denunciare il suo stupratore solo perché questi ha fallito nel suo intento, in un film dall’epilogo emozionante, ben recitato da Laëtitia Eïdo (Mollement, un samedi matin, Sofia Djama) o quella di una ragazza israeliana palpeggiata da un passante incrociato sulle strisce mentre fa jogging, protagonista di una pellicola (Grey Zone, Gal Sagy) ripresa con commovente camera a mano. O l’ira funesta di una moglie e madre che, nonostante faccia il bagno vestita, viene ingiuriata e quasi sequestrata da un gruppo di uomini, fino alla fantastica metamorfosi e vendetta, tra horror e fantasy (Kindil El Bahr, Damien Ounouri). La determinazione di Mariam a non mettere al mondo un figlio all’interno di una relazione e di una Beirut soffocanti (Soukoon, Farah Shaer). Ma sono le bambine, come sempre, a mettere il naso e gli occhi su ingiustizie più sottili e complesse, come quella di cui è vittima la madre di Ward quando si vede incolpata di un danno di cui è innocente solo perché è sudanese, e dunque nera, in un contesto berbero (Henet Ward, Morad Mostafa). 

Oppure, tra favola e apologo, la ricerca della verità di Petite nell’omonimo corto di Amira-Géhanne Khalfallah che arriverà a scoprire perché vive in un villaggio nel deserto in cui tutti sono ciechi a causa dell’esperimento nucleare francese “Gerboise Bleue”. Infine una coppia di ragazzini che evidenzia il clima sessuofobico del Marocco odierno: i due su una spiaggia non potranno esprimere le loro innocenti effusioni, prima per la derisione dei bambini, poi per l’intervento dei gendarmi (Sukar, Ilias El Faris). 

Ma il film più toccante e compiuto è forse quello che racconta una Correspondence cinematografica tra una regista spagnola e una cilena (Carla Simón, Dominga Sotomayor Castillo). Due storie nazionali drammatiche, due infanzie, due nonne, in un film lirico e di poesia che ben illustra la ricchezza di un cinema al femminile.


Un frame da Soukoon (2019), di Farah Shaer.

ART E DOSSIER N. 384
ART E DOSSIER N. 384
FEBBRAIO 2021
In questo numero: FINESTRE SULL’ARTE Un polittico dall’intensa vitalità; CORTOON - Me(d)Too; ARTE CONTEMPORANEA - Miniartextil a Como; DENTRO L’OPERA - Distorsioni contemporanee in stile Biedermeier; XXI SECOLO. 1 Intervista a El Seed - La poetica danza dei segni; XXI SECOLO. 2 Il dibattito sulle “restituzioni” - Verso un museo postuniversale; XXI SECOLO. 3 Arte monocroma e aniconica - L’immagine e il nulla; GRANDI MOSTRE. 1 Cindy Sherman online - Maschere virtuali e social; XX SECOLO - La Galleria La Tartaruga - Tra pop e pittura colta; OUTSIDERS - L’inferno di essere figli; GRANDI MOSTRE. 2 Magritte a Parigi - In pieno sole; MUSEI DA CONOSCERE - Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme (Padova) - Salus per artem; STUDI E RISCOPERTE. 1 Stanley Kubrick e William Hogarth - Che satira tira?; STUDI E RISCOPERTE. 2 Iconoclastia e calvinismo nel XVI secolo - La tempesta delle immagini; STUDI E RISCOPERTE. 3 Gondolieri neri nella Venezia di fine Quattrocento - Schiavi o uomini liberi?; LUOGHI DA CONOSCERE - Tuscania medievale - La città delle due cattedrali; LA PAGINA NERA - E a Roma il mausoleo fa soltanto marameo; IN TENDENZA - Una pioniera del selfie; IL GUSTO DELL’ARTE - Frittelle, pancacke e waffel.