MINIARTEXTIL
A COMO

Compie trent’anni la rassegna annuale di oggetti d’arte e di design in tessuto Miniartextil, che dal 1991 celebra la cosiddetta Fiber Art a Como. Non stupisce che sia proprio il capoluogo italiano della seta a farsi portavoce di quella tradizione che unisce arte (tessile), artigianato e industria la cui genealogia contemporanea può essere fatta risalire agli anni Venti del secolo scorso con l’apertura della Webwerkstatt del Bauhaus, primo laboratorio di tessitura d’avanguardia frequentato da sole donne. 

Per raccontare la sua storia trentennale, Miniartextil, che fin dalle prime edizioni ha presentato opere di piccolo formato accanto a installazioni site-specific, ha in programma una retrospettiva alla Pinacoteca civica con una cinquantina di nuovi lavori che saranno messi in relazione alle creazioni di celebri artisti internazionali che sono già stati protagonisti della manifestazione in passato. 

Tra di loro c’è Magdalena Abakanowicz (1930-2017), scultrice polacca recentemente scomparsa, che in più di mezzo secolo di carriera ha sperimentato forme e materiali inediti per il linguaggio scultoreo. Con lei la scultura diventa quel «campo espanso» teorizzato da Rosalind Krauss nel 1979, che non è più soltanto oggetto da guardare, ma soprattutto opera processuale di cui fare esperienza nello spazio e nel tempo. Ne è un esempio la Création spéciale del 1979-1980, realizzata in sisal e lino, che pende dalla parete come un trittico dalle forme morbide e quasi animate da una serie di lacerazioni e lembi in quello che appare come un tessuto-pelle. La struttura organica sembra infatti alludere a una presenza animale, se non addirittura umana (femminile), nonostante le dimensioni monumentali. E sono proprio queste ultime che fanno della scultura un’opera ambientale capace di offrire, a chi guarda ed è presente con il proprio corpo, una diversa percezione dello spazio. 

Insieme alla Abakanowicz, di cui è presentato un nucleo di lavori provenienti dal Museo di Łódź e dalla Fondazione Toms Pauli di Losanna, in mostra ci sono, tra gli altri, il francese Jean Lurçat, gli africani Joël Andrianomearisoa ed El Anatsui, le americane Monica Teal e Kendall Buster, la coreana Sun-Rae Kim, gli italiani Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.