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trend in flessione
per lo schiele

di Daniele Liberanome

Negli ultimi anni le quotazioni di Egon Schiele hanno subito un calo. Per trovare prezzi davvero elevati bisogna tornare al 2006 e per scoprire il suo top lot, 27 milioni di euro, risalire al 2011.

enfant prodige del secessionismo viennese, Egon Schiele (1890-1918) è noto per i ritratti scandalosi, che in asta non spuntano però i prezzi più elevati. La morte precoce, la vita turbolenta condita con rapporti mai nascosti come quello avuto con la sua modella (Wally Neuzil) quando la ragazza aveva diciassette anni, il talento tanto evidente da catturare Klimt hanno contribuito ad avvolgere la sua figura in un’aura mitica. Si aggiunga pure la sua capacità di creare in pochi anni un corpus impressionante di opere, ora sparse nei principali musei e collezioni dedicati all’espressionismo austriaco, per comprendere quanto interesse l’artista richiami sul mercato.
Eppure, negli ultimi anni le sue quotazioni, pur rimanendo elevate, registrano una flessione. Ha fatto sensazione la mancata aggiudicazione lo scorso 27 giugno da Christie’s a Londra di una tela del 1915 che sul recto ha dipinte Case singole (Case con montagna) e sul verso Monaco I, frammento di un affresco di carattere religioso. L’opera ha di tutto, dai riferimenti biografici all’opprimente paesino natale della madre di Schiele, Krumau (oggi Český Krumlov), all’atmosfera cupa legata sia agli eventi della prima guerra mondiale sia alla detenzione in carcere dell’artista nel 1912 con l’accusa di violenze e atti osceni nei confronti di minori. Lo stile è quello degli anni migliori, cioè i suoi ultimi, e il soggetto - un paesaggio urbano in cui le case, così strette le une alle altre a formare una barriera con l’esterno, sostituiscono le figure ed esprimono i sentimenti più profondi dell’autore - è di quelli che raggiungono le quotazioni più elevate. In effetti il dipinto era stato aggiudicato da Christie’s a New York per 17,5 milioni di euro, ai massimi livelli per Schiele. Ma - attenzione - allora si era nel 2006 (8 novembre), anno positivo per Schiele e per l’espressionismo viennese in genere, visto che in quella stessa asta fu aggiudicato per oltre 68 milioni di euro pure il top lot di Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer II.
Nel 2017, vista la differente situazione di mercato, il proprietario di Case singole (Case con montagna) e Christie’s dovevano abbassare le pretese e non fissare la stima minima dell’opera a 22,5 milioni di euro, scelta che ha portato i collezionisti a non partecipare alla gara di rialzo per aggiudicarsi il dipinto.
Un “mood” di mercato ben più positivo per Schiele era diffuso ancora il 22 giugno 2011, quando il Leopold Museum di Vienna decise di mettere in vendita Case con panni colorati (Periferia II), acquistato nel 1952 dal fondatore Rudolf Leopold. Anche lì Schiele si era ispirato a Krumau creando una composizione in cui la biancheria appesa pare un fortilizio che difende le case e i suoi abitanti, solo apparentemente solidi, e dà una nota di colore in netta contrapposizione con le tonalità assai meno luccicanti dello sfondo della tela. I responsabili del Leopold Museum si sfregarono le mani quando l’opera venne aggiudicata per oltre 27 milioni di euro, tuttora il top lot per l’artista. La somma era più che sufficiente per compensare con 14 milioni di euro gli originari proprietari ebrei di un altro quadro di Schiele, Ritratto di Wally, che era stato loro sottratto dai nazisti per poi passare a Mister Leopold. Secondo i curatori del Leopold Museum, quel quadro così tipico di Schiele e così legato alla sua biografia incentrata sul rapporto con Wally era più emblematico rispetto a Case con panni colorati. Mah. Certo in quel ritratto Schiele non aveva puntato semplicemente sull’effetto-scandalo della ragazzina in pose osé, e per questo rientra fra le opere che i collezionisti più apprezzano al di fuori dei paesaggi urbani.


Autoritratto con dita aperte (1909).

Case singole (Case con montagna) (recto) (1915).


Donna nuda con le gambe aperte, (1918).

Un esempio? Autoritratto con dita aperte del 1909, dipinto da Schiele poco dopo la partecipazione a una mostra dei secessionisti. La lezione di Klimt è qui ben percepibile, specie nello stile Jugendstil della zona sinistra del quadro e nella testa a destra, unica parte visibile del corpo, che pare quasi mozzata come l’Oloferne di Giuditta II del grande maestro. Il quadro è passato di mano all’inizio dello scorso anno (2 febbraio) da Christie’s, a Londra, per ben 9,5 milioni di euro, sopra la stima minima, a indicare che gli Schiele di valore interessano eccome. Certo i prezzi non sono più quelli di qualche tempo fa, e anche un bel Danae del 1909 è andato invenduto il 16 maggio 2017 da Sotheby’s a New York perché la stima era troppo elevata (27- 36 milioni di euro).
Per trovare nudi femminili a prezzi record bisogna tornare indietro nel tempo, al solito anno 2006, quando il 6 febbraio Christie’s di New York aggiudicò l’acquerello Donna inginocchiata a metà per oltre 6 milioni di euro. Per rendersi conto di come girava allora il vento anche per i disegni di Schiele, si pensi che si tratta di un acquerello di 27 x 16 cm e che era stimato un terzo di quanto aggiudicato. È in parte colorato, ricco di movimento, e risale agli ultimi proficui anni della sua vita, ma certo vista oggi la cifra è importante. Più recentemente, il 21 giugno 2016, un tipico disegno-scandalo Donna nuda con le gambe aperte è stato aggiudicato da Sotheby’s a Londra per non più di 750mila euro, e comunque oltre le aspettative, ormai più basse. Difficile pensare che questi pezzi possano tornare ai prezzi di una volta: allora facevano sensazione, oggi il nudo imperversa. Ma la grande arte resta e quindi le opere importanti di un grande Schiele continueranno ad attrarre amanti e collezionisti.

ART E DOSSIER N. 349
ART E DOSSIER N. 349
Dicembre 2017
In questo numero: COMICS: I PARENTI E GLI ANTENATI Medioevo a fumetti, Antonio Rubino a Olgiate Olona. IN MOSTRA Gioielli Moghul a Venezia, L’Assunta di Daddi a Prato, Le Secessioni a Rovigo, Capa a Bassano. RESTAURI Van Eyck ritrovato.Direttore: Philippe Daverio