Grandi mostre. 1 
La 57. Biennale di Venezia e dintorni

UMANESIMO
CONTEMPORANEO

Nel tempo del conflitto e dell’incertezza, la Biennale d’arte 2017, diretta da Christine Macel, vuole celebrare l’esistenza stessa dell’arte e degli artisti e porsi come luogo privilegiato di incontro al di là dei confini geografici e culturali.

Ilaria Ferraris
con un’intervista di Ludovico Pratesi a Christine Macel

Di fronte alle inquietudini e alle incertezze che attraversano la contemporaneità, già affrontate dalla Biennale “militante” di Okwui Enwezor del 2015, la 57. Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia dal titolo Viva arte viva, diretta da Christine Macel, che apre il 13 maggio, vuole rivendicare il ruolo positivo dell’arte come atto di resistenza in difesa di un umanesimo minacciato da spinte ideologiche contrapposte. Questa Biennale, come racconta il presidente Paolo Baratta, vuole dunque «celebrare, e quasi render grazie, all’esistenza stessa dell’arte e degli artisti» e diventare il luogo del dialogo tra individualità creative che «ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza». Al cuore del contemporaneo si arriva dunque con l’arte stessa, che, grazie alla generosità dell’atto creativo, diventa capace di trascendere i confini geografici e culturali. I protagonisti sono dunque proprio i singoli artisti invitati, centoventi da cinquantuno diversi paesi. 

La grande mostra internazionale diventa così un viaggio, attraverso nove trans-padiglioni, come spiega Macel a Ludovico Pratesi nell’intervista nelle pagine successive, dove le opere si susseguono dialogando fra loro per affinità tematiche e di impulso creativo, con una varietà di vedute e di pratiche artistiche che riflette però la complessità del mondo contemporaneo. 

La Biennale vuole essere anche il luogo del dialogo tra artisti e pubblico: tra le varie iniziative, tutti i venerdì e sabato di ogni settimana per l’intera durata della Biennale, con l’iniziativa Tavola aperta - in streaming sul sito della Biennale -, un artista si intratterrà a pranzo e a dialogare con il pubblico negli spazi antistanti al padiglione centrale dei Giardini e delle Sale d’armi dell’Arsenale, dove è ospitato anche il Progetto pratiche d’artista, che raccoglie brevi video realizzati dagli artisti stessi per raccontare il loro modo di lavorare. Una ventina di performance, che animeranno i giorni dell’inaugurazione, saranno poi visibili in streaming sul sito della Biennale e poi anche in mostra in una sala multimediale creata all’Arsenale. 

Intorno alla mostra, gli interventi negli ottantacinque padiglioni dei paesi partecipanti, con la loro testimonianza della pluralità di voci coinvolte. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto dal Mibact, in questa edizione è stato affidato a Cecilia Alemani, che espone opere di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. 

Tra le collaborazioni di quest’anno, sono da segnalare il Padiglione delle arti applicate gestito dal Victoria and Albert Museum di Londra e il progetto speciale in collaborazione con il teatro la Fenice, che prevede l’allestimento dell’opera Cefalo e Procri a cura di Philippe Parreno, in scena al teatro Malibran dal 29 settembre al 7 ottobre.



BIENNALE 2017
I NUMERI
- 85 paesi partecipanti.
- Per la prima volta Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (da solo).
- 120 artisti da 51 paesi nella mostra internazionale.
#BiennaleArte2017

ART E DOSSIER N. 343
ART E DOSSIER N. 343
MAGGIO 2017
In questo numero: BIENNALE DI VENEZIA Tutto quel che c'è da vedere con un'intervista alla curatrice, Christine Macel. OTTOCENTO FELIX La Parigi domestica della borghesia. SAVE ITALY Bilancio di secoli di arte venduta. IN MOSTRA Mondrian all'Aja, Modigliani a Genova, Monet a Basilea, Boldini a Roma.Direttore: Philippe Daverio