Save Italy


come perdere
la memoria

di Leonardo Piccinini

«Un turista, costernato, ribatte al custode: “Scusi, ma se lei è un dipendente del sito archeologico, come fa a essere contemporaneamente un volontario?”. La risposta non si fa attendere: “La direttrice ci ha vietato di far entrare i turisti perché le otto stanze non sono a norma: la muffa sul pavimento può farvi cadere. E se vi fate male, la responsabilità è mia. Ecco in che senso mi comporto come “volontario”. Senza contare che qui siamo rimasti in pochi, cinque o sei custodi quasi tutti anziani, in alcuni casi poco preparati. Un numero insufficiente per gestire la villa romana che da anni si sta lentamente degradando, divorata dall’umidità. Cogliamo l’occasione di visitare di straforo le stanze “vietate al pubblico” della domus. Un vecchio cartello sporco di macchie di umido ammonisce: “Attenzione, pericolo di scivolare!”».


Villa romana di Minori (Costiera amalfitana) e sito di Luni (La Spezia): due tasselli della nostra storia lasciati cadere senza pudore nel più profondo oblio

Così, il 3 settembre, l’inviato di “La Repubblica” Alberto Custodero documentava con efficacia e sensibilità la drammatica situazione di uno dei più interessanti monumenti della romanità, la villa romana di Minori (Salerno), nota località di villeggiatura della Costiera amalfitana. Caso davvero emblematico dello schizofrenico rapporto degli italiani con il loro patrimonio, soprattutto quello archeologico, dimenticato o, altrimenti, sovraesposto a uso “location” (sic), come per il concerto con Andrea Bocelli al Foro romano (a luglio di quest’anno), il cui palco fu violentemente “appoggiato” a delicatissime, millenarie rovine. La misera condizione (come si può intuire dalla foto, in alto) in cui è lasciata l’antica città romana di Luni (La Spezia, a pochi chilometri da Carrara), non è casuale. Tra tettoie arrugginite, erba alta, apparati didattici quelli sì “da museo”, la desolazione regna sovrana. L’abbandono della memoria del primo, fiorente centro di esportazione del marmo apuano in tutto il mondo romano è fatalmente contemporaneo alla battaglia (in nome di un “astratto ambientalismo”) che ciclicamente impazza per chiudere quel che rimane delle cave, da duemila anni orgoglio di quel territorio. «Memoria minuitur, nisi eam exerceas» (La memoria si indebolisce se non la eserciti) ammoniva Cicerone nel De senectute.


Le pareti ammuffite del portico nel giardino esterno della villa romana di Minori (Salerno, Costiera amalfitana).

ART E DOSSIER N. 337
ART E DOSSIER N. 337
NOVEMBRE 2016
In questo numero: UNA STAGIONE DI GRANDI MOSTRE Kirkeby a Mendrisio, Soffici a Firenze, i Nabis a Rovigo, Zandomeneghi a Padova, Impressionismo a Treviso, il Seicento di Vermeer all'Aja. CINQUANT'ANNI FA L'ALLUVIONE Firenze restaurata. FAVOLE ANTICHE Il paradiso di Bosch, le cacce dell'imperatore. Direttore: Philippe Daverio.