Storie a strisce


Una fUcIlata
a strIsce

di Sergio Rossi

La rivista “B comics - fucilate a strisce” ricerca e pubblica la nuova leva di disegnatori e scrittori, già preda di case editrici grandi e piccole

All’inizio degli anni Settanta, Moebius, al secolo Jean Giraud, disse che una storia poteva essere anche a forma di “farfalla”, o di “elefante”. Con questo non voleva dire che le pagine dovevano essere di foggia diversa da quella rettangolare, ma solo che era stufo di storie con una scansione narrativa in cui spesso l’inventiva grafica era in secondo piano. All’epoca Moebius usciva dai primi dieci anni di lavoro sul serial western Blueberry (che avrebbe continuato per altri decenni). Ogni pagina era divisa in quattro strisce e ogni striscia in tre o quattro vignette. Le storie scritte da Jean-Michel Charlier erano serrate e magnifiche, ma ingabbiavano la vena fantastica e immaginifica di Moebius. Fu allora che insieme ai compari Dionnet, Druillet e Farkas, Moebius fondò Les Humanoïdes Associés (casa editrice specializzata nel fumetto e nella graphic novel) e con loro portò avanti la supremazia della forma, del disegno sul contenuto e sulla storia. Se da un lato Moebius rivoluzionò il modo di disegnare fumetti, dall’altro ogni disegnatore pensò di essere capace di scriversi le proprie storie, con risultati spesso e volentieri disastrosi (successe anche a Moebius, e ancora oggi assistiamo alla stessa cosa con molti graphic novel). Tanti, compreso Moebius, andarono a Canossa, ma editori e sceneggiatori avevano capito la lezione.

Uno per tutti il già citato Charlier, che diede più spazio al segno di Moebius e insieme a lui realizzò uno straordinario ciclo di albi di Blueberry. In Italia questa discussione venne confinata perlopiù nelle riviste di fumetto, le quali chiusero tutte o quasi all’inizio degli anni Novanta. Molti di questi autori andarono a infoltire i ranghi delle case editrici popolari, come Bonelli, Disney e molte altre. Lo spazio per ricerca grafica e narrativa si è così progressivamente ristretto alle autoproduzioni o all’ambito di editori molto piccoli che sopravvivono grazie alla loro tenacia e perseveranza come Teiera, Mammaiuto, Canicola, Grrrz Comic Art Books, anche se a volte “major” come Bonelli e Panini qualche spazio lo aprono. Da un paio d’anni si è aggiunta l’esperienza portata avanti da “B comics - fucilate a strisce”, rivista curata dal grafico e fumettista Maurizio Ceccato insieme a Lina Monaco, ed edita da Ifix Studio, società di comunicazione visiva, consulenza grafica e design che dal 2011, assieme a Oblique Studio, edita e cura anche “Watt”, magazine di narrazioni e illustrazioni contemporanee, e che nel 2012 ha aperto una libreria a Roma, Scripta manent.

Di “B comics” sono usciti due volumi notevoli per forma, dimensioni, cura editoriale i cui titoli, Crack! e Gnam!, erano anche il tema da svolgere da parte degli autori coinvolti. Intervistato da Valentina Grenier per il sito Fumettologica (www.fumettologica.it), Ceccato ha detto che nel realizzare i volumi è stato fondamentale il rispetto per il lettore e la volontà di intrattenerlo, dove per intrattenimento intende investimento del bene più importante, il tempo, che è al centro della narrazione: chi scrive, chi edita, chi disegna, chi cura la grafica non può non tenerne conto. Quindi agli autori è sì assicurato un luogo dove fare rete, progettare, incontrarsi ma, da parte loro, ci deve essere la stesura di un plot, la scrittura della sceneggiatura, la definizione dei layout e infine il completamento del racconto e, in alcuni casi, anche la riscrittura e il rifacimento di alcune tavole, proprio per realizzare un prodotto che rispetti il lettore. Insomma, fumetti dove ci sono forma e contenuto. E leggendo i due numeri di “B comics” l’intento è spesso centrato. Non solo le parti di grafica, redazione e stampa sono curate ai massimi livelli, ma si avverte come molti autori si siano davvero messi in gioco realizzando storie leggibili e godibili, anche quelle con temi abbastanza truci, con testi e immagini nuove e ricercate, ma senza scadere nel manierismo fine a se stesso. “B comics” sopperisce inoltre allo “scouting” che dovrebbero fare le grandi case editrici: già alcuni autori, come Martoz, Spugna o Taddei&Angelini sono stati presi prima da case editrici piccole ma prestigiose come MalEdizioni (Martoz con Remi Tot in Sunt) e Grrrz Comic Art Books (Spugna con Una brutta storia e Taddei&Angelini per Anubi), e ora anche da un grande editore come Panini, per il quale il duo Taddei&Angelini svilupperà un romanzo a fumetti a partire dal racconto pubblicato nel volume di “B comics” con il titolo Gnam! La ricerca dà buoni frutti, insomma.








Approfondimenti in rete:
- Articolo di Valentina Grenier per Fumettologica

www.fumettologica.it/2014/12/bcomics-maurizio-ceccato-intervista

- “B comics”

www.b-comics.com

- Ifix Studio

www.ifixweb.it

- Maurizio Ceccato

www.maurizioceccato.it

ART E DOSSIER N. 337
ART E DOSSIER N. 337
NOVEMBRE 2016
In questo numero: UNA STAGIONE DI GRANDI MOSTRE Kirkeby a Mendrisio, Soffici a Firenze, i Nabis a Rovigo, Zandomeneghi a Padova, Impressionismo a Treviso, il Seicento di Vermeer all'Aja. CINQUANT'ANNI FA L'ALLUVIONE Firenze restaurata. FAVOLE ANTICHE Il paradiso di Bosch, le cacce dell'imperatore. Direttore: Philippe Daverio.