Camera con vista


dalle caverne alla rete:
l’UltIMo herzog

di Luca Antoccia

Mirabile Herzog. A prescindere, verrebbe da dire. Perché Herzog con gli anni sembra sempre più libero da ogni fascinazione psicologica, letteraria, pittorica, cinefila; resta solo uno sguardo radicale: Herzog è dove uno sguardo umano si impone, come nel film del 2010 sulla grotta di Chauvet in Francia (Cave of Forgotten Dreams). Un ambiente mai filmato prima e rispetto al quale l’occhio di Herzog si interroga su cosa può aver spinto un uomo delle caverne di trentamila anni fa a concepire le prime immagini della storia dell’arte, raffinate raffigurazioni animali, in un luogo impervio, precluso ai visitatori e probabilmente dedicato a cerimonie e rituali. Lo stesso sguardo che gli faceva indagare da giovane le motivazioni che inducevano un uomo a non lasciare la propria isola alla vigilia di un’immane eruzione vulcanica, spingendolo a filmare il suo rapporto con la paura e la vita, mettendo a repentaglio anche la propria (La Soufrière, 1977). Paure e vita come ora in Lo and Behold. Reveries of The Connected World (2016), legato a implicazioni poco o mai viste e narrate di internet. Fin dalla Columbus University che la vide nascere (con quella prima frase da cui il titolo, “Guarda e ammira”), facendosi largo tra luoghi e protagonisti (e vittime) della nascita e dello sviluppo della rete. Sono conversazioni sospese tra tecnologia, astronomia, disturbi più o meno gravi della modernità e un difficile postmoderno umanesimo, sullo sfondo della fragilità della sicurezza dei dati, domande metafisiche sull’ipotesi che la rete possa un giorno progettare se stessa con un ruolo autonomo nelle decisioni dell’umanità. Bellissime le immagini di brillamenti solari che potrebbero riportare a zero la civiltà e momenti di cinema profondissimo, come nella famigliola che invano prova a elaborare a proprie spese la personale tragedia familiare (perdita di una figlia) acuita dalla crudeltà ai tempi di Facebook. Il lato cosmico-apocalittico di Herzog (quello di Fata Morgana e Apocalisse nel deserto) e quello visionario da tempo non erano stati così a contatto.

ART E DOSSIER N. 337
ART E DOSSIER N. 337
NOVEMBRE 2016
In questo numero: UNA STAGIONE DI GRANDI MOSTRE Kirkeby a Mendrisio, Soffici a Firenze, i Nabis a Rovigo, Zandomeneghi a Padova, Impressionismo a Treviso, il Seicento di Vermeer all'Aja. CINQUANT'ANNI FA L'ALLUVIONE Firenze restaurata. FAVOLE ANTICHE Il paradiso di Bosch, le cacce dell'imperatore. Direttore: Philippe Daverio.