Finestre sull'Arte


un viaggionella vita di Burri

di Federico D. Giannini

La Fondazione Burri di Città di Castello (Perugia) è un museo che non ha eguali in Europa: non esiste, in nessun altro paese del “Vecchio continente”, un istituto tanto grande dedicato a un solo artista. La visita si articola su due diverse sedi (palazzo Albizzini e gli ex Seccatoi del tabacco) per raccontare la vicenda di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 - Nizza, 1995) nella sua città natale, affidando la narrazione tanto alle opere, che si dispongono secondo uno stretto ordine cronologico in ambedue le sedi (a palazzo Albizzini il visitatore trova i sacchi, i legni, le plastiche, i cretti, i cellotex, i multiplex, mentre agli ex Seccatoi del tabacco i cicli di grande formato e l’intera opera grafica), quanto ai documenti. E proprio i documenti rappresentano uno dei punti di forza dell’istituto, sorto nel 1978. 

La Fondazione, già dotata di una biblioteca specializzata in storia dell’arte e arte contemporanea, di una fototeca e di un archivio colmo di carte sull’attività dell’artista, s’è arricchita quest’anno di una nuovissima area multimediale documentaria, cui si è voluto dare il nome di Burridocumenta: è stata inaugurata nel mese di marzo e giunge al termine dell’itinerario che porta il pubblico del museo ad approfondire dapprima i grandi cicli del 1974- 1993, che sono qui esposti dal 1990 per volontà stessa di Alberto Burri (che immaginò proprio gli ex Seccatoi come luogo atto a conservare le produzioni più tarde della sua carriera), e quindi l’opera grafica permanente, con i centonovantasei lavori che coprono un arco temporale che spazia dal 1957 al 1994. Il nuovo percorso documentario è stato inteso come una sorta di viaggio nella vita di Alberto Burri. In mostra ci sono documenti autografi, cataloghi di mostre, video, film e proiezioni multimediali che permettono di conoscere non soltanto l’uomo e l’artista, ma anche il vivace contesto storico e culturale entro il quale si trovò a operare. 

Una seconda sezione è invece occupata dai “touchscreen” che permettono di consultare una vasta mole di documenti: libri, dépliant, riviste storiche, cataloghi, secondo modalità che favoriscono la costruzione di percorsi d’approfondimento. Infine, a terminare Burridocumenta giungono una biblioteca multimediale che presenta ulteriori documenti originali, e sale dedicate alla visione di film sull’artista e sulla sua opera. E proprio Burridocumenta costituisce l’ultimo tassello che amplia e completa, esattamente quarant’anni dopo la sua nascita, il percorso di un istituto nato per tenere vita la memoria di uno dei più grandi artisti del Novecento e per promuovere gli studi sulla sua figura.


Sorta nel 1978, la Fondazione Burri di Città di Castello ha inaugurato pochi mesi fa la nuova area multimediale, Burridocumenta, che contribuisce a tenere viva la memoria dell’artista


Foto di allestimento che rirtae Alberto Burri nella nuova area Burridocumenta della Fondazione a lui dedicata a Città di Castello (Perugia).

Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Città di Castello (Perugia)
Palazzo Albizzini, via Albizzini, 1
Ex Seccatoi del tabacco, via Francesco Pierucci
telefono 075-8554649
info@fondazioneburri.org
www.fondazioneburri.org

ART E DOSSIER N. 356
ART E DOSSIER N. 356
LUGLIO-AGOSTO 2018
In questo numero: ESTATE AL MUSEO La Rubenshuis di Anversa, il Museo diocesano di Feltre. I RESTAURI E LE SCOPERTE Pisa: gli affreschi restaurati; Pontormo: un nome per un ritratto. IN MOSTRA Christo a Londra, W.E. Smith a Bologna, Matisse ad Aosta, Kupka a Parigi, La collezione Agrati a Milano, Traiano a Roma.Direttore: Philippe Daverio