Finestre sull'Arte


l’anno
dell’accademia

di Federico D. Giannini

Ci sono motivazioni più che valide per scommettere che il 2018 sarà l’anno dell’Accademia di belle arti di Carrara (Massa-Carrara). Il forte impulso innovatore conferito dal presidente Giancarlo Casani e dal direttore Luciano Massari, giunti ormai da un anno e mezzo a palazzo Cybo Malaspina (sede dell’Accademia), ha già visto dar frutti nel primo anno di gestione. «Il bilancio dell’anno passato è più che soddisfacente», ci ha confermato Luciano Massari. «Abbiamo puntato molto sull’internazionalizzazione, siglando accordi di gemellaggio con istituti come l’Accademia di San Pietroburgo e la Koninklijke Academie van Beeldende Kunsten dell’Aja, e aprendoci a realtà come la Cina, Taiwan, il Giappone. Molto positivo, poi, il dialogo col territorio, che s’è reso conto che l’Accademia è più che mai partecipe della sua vita culturale».

A rendere ancor più solido questo legame, hanno giovato i radicali lavori di restauro, culminati con l’intervento sulle vetrate realizzate dalla manifattura di Galileo Chini tra il 1925 e il 1927 e con il recupero della sala dei Marmi, che oggi accoglie anche il gesso delle Ore danzanti (1815 circa) di Carlo Finelli.

E proprio sulla vasta gipsoteca si concentrerà l’azione dell’Accademia quest’anno. Diversi gessi saranno prestati al Comune di Carrara, che li sistemerà nel nuovissimo museo di villa Fabbricotti dedicato a Michelangelo Buonarroti, destinato ad aprire i battenti in primavera-estate.


Internazionalizzazione e dialogo con il territorio sono i fattori chiave per rilanciare l’Accademia di belle arti di Carrara con un intervento mirato sulla gipsoteca


«L’obiettivo che ci poniamo», sottolinea Massari, «è quello di far sì che l’Accademia possa diventare un istituto ancor più radicato sul territorio. Abbiamo in mente azioni rivolte alle scuole e alla cittadinanza tutta, così da far aumentare la consapevolezza attorno alla collezione. E sarà anche un’esperienza in vista dell’apertura del museo di Palazzo rosso: opereremo un riordino delle raccolte in senso filologico, che ci servirà come base per il futuro lavoro».


Il 2018, infatti, sarà anche l’anno in cui verranno poste le basi per la da Canova a Thorvaldsen, da Bartolini a Tenerani, da Rauch a Finelli. La progettazione a Palazzo rosso è già cominciata: l’apertura, al momento fissata per il 2019, cadrà nell’anniversario numero duecentocinquanta dell’istituto carrarese, fondato nel 1769 per volere di Maria Teresa Cybo Malaspina.

«Mi piacerebbe», conclude il direttore, «un’Accademia che, convogliando energie da tutto il mondo, possa parlar d’arte tutto l’anno e faccia crescere culturalmente il territorio. Ma devo dire che da quando abbiamo portato letteralmente l’Accademia fuori dal Palazzo, con gli artisti che scolpiscono il marmo all’aperto, il legame con la città si è rinsaldato. Vedere un ragazzo che lavora col martello sul marmo e che intraprende una strada così ardua, per un carrarese è sempre un qualcosa che emoziona».

ART E DOSSIER N. 352
ART E DOSSIER N. 352
MARZO 2018
In questo numero: GIO PONTI OGGI La chiesa abbandonata; Un design senza tempo. SPAZI D'ARTE L'isola di Hombroich; Tefaf a Maastricht. IN MOSTRA I volti di Menazzi Moretti a Matera; Arte e psiche a Ferrara; I napoletani ''parigini'' a Napoli; Raffaello a Bergamo; Tessuto e ricchezza a Firenze; Perù preincaico a Parigi.Direttore: Philippe Daverio