Storie a strisce

il periplo
di hugo pratt

di Sergio Rossi

«pratt è un CRACK!». Così il disegnatore argentino José Muñoz defnì il maestro di Malamocco in una pagina a fumetti realizzata in suo onore. E suo maestro lo era stato davvero negli anni Cinquanta presso la Escuela Panamericana de Arte di Buenos Aires insieme a nomi come Alberto Breccia e Solano López. Il termine CRACK è un’onomatopea che Pratt ha usato al posto del classico e più banale BANG fin dagli inizi della sua carriera in Argentina. Appena dopo la fine della seconda guerra mondiale, il futuro creatore di Corto Maltese si era infatti trasferito nell’area del Mercosur chiamati o da un altro italiano, Cesare Civita, ex dirigente della Mondadori emigrato anni prima per sfuggire alle leggi razziali, che stava cercando giovani autori per le sue nuove riviste a fumetti. Qui Pratt aveva imparato velocemente il mestiere grazie anche all’incontro umano e professionale con il grande sceneggiatore, poi “desaparecido”, Héctor Germán Oesterheld, con cui realizzò opere come Sergente Kirk, Ticonderoga e Ernie Pike, nelle quali si è imposta l’onomatopea CRACK che ha finito per simboleggiare il suo peculiare stile nel racconto e nel disegno. Un dirompente CRACK di Pratt lo si può notare a pagina 203 di Periplo incantato, terzo tomo di una serie (Periplo immaginario del 2005 e Periplo segreto del 2007, tutti editi da Rizzoli Lizard), che passa in rassegna l’opera omnia del maestro di Malamocco ordinandola per temi e mostrando così la quantità di fili rossi che la tengono insieme.

La sequenza narrativa, memorabile, è tratta da Wheeling, opera del 1962 realizzata poco prima di lasciare l’Argentina per l’Italia, in cui Pratt racconta le avventure del giovane Criss Kenton nella guerra di indipendenza americana. Nella prima vignetta Kenton è acquattato nell’erba a puntare il fucile mentre tutti intorno sparano. Nella vignetta successiva è pieno di CRACK, piccoli e fitti, che ne circondano uno più grande, a testimoniare un’azione concitata di battaglia. Nella terza vignetta vediamo Kenton abbassare soddisfatto il fucile fumante, e nella quarta vediamo un nemico agonizzante a terra, avvolto dal silenzio della morte imminente.

È solo uno dei tanti esempi che si possono fare mettendo insieme questi tre grandi libri, il primo dei quali era stato edito nel 2005 per la grande mostra retrospettiva di Siena Periplo immaginario (palazzo Squarcialupi – Santa Maria della Scala, 24 marzo - 28 agosto), che esibiva la vastità della sua opera fin dagli anni Cinquanta, e la varietà di temi, personaggi, scenari, soggetti che la pervadeva. Non solo: grazie all’esposizione di dettagli attentamente vagliati e all’isolamento di singole vignette e sequenze fu finalmente possibile ammirare la certosina costruzione delle storie e degli ambienti, la diversità e l’unicità del suo stile quale perfetta fusione di racconto e immagine, una summa assoluta dell’arte della narrazione per vignette che evidenziava un preciso percorso di evoluzione del segno e della narrazione come fossero una cosa unica e inscindibile.

Periplo incantato è il terzo tomo di una serie che passa in rassegna l’opera omnia del maestro di Malamocco


Di solito una storia a fumetti è realizzata da due persone, uno scrittore e un disegnatore, ognuno dei quali abdica un po’ al proprio ingegno per ottenere un qualcosa che sia maggiore della somma delle singole parti; oppure da un singolo autore in cui è spesso evidente quale parte, narrativa o grafica, sia a prevalere. 


In Pratt il racconto e il disegno sono talmente inseparabili da creare uno stile unico che non ha avuto emuli o seguaci: non a caso tutti i tentativi compiuti sino a oggi di proseguire le storie di Corto Maltese sono andati vani. Della serie Scorpioni del deserto sono stati pubblicati due seguiti che, seppure realizzati con indubbia professionalità, hanno toccato solo la superficie dell’universo narrativo prattiano, dimostrando una volta di più l’unicità del maestro di Malamocco. Questo perché dietro a quel CRACK non c’era solo la volontà di ferro di un autodidatta desideroso di emergere, ma anche una vita di esperienze, viaggi, amori, letture che lo ha portato a essere ieri come oggi, a quasi vent’anni dalla sua morte a Grandvaux, in Svizzera, un classico non solo del fumetto ma anche della narrativa in generale.

www.rizzoli-lizard.com/periplo-incantato-hugo-pratt-2
http://lizard.rcslibri.corriere.it/autore/pratt_hugo.html

ART E DOSSIER N. 308
ART E DOSSIER N. 308
MARZO 2014
In questo numero: MYTHOS ITALIEN L'Italia nell'immaginario europeo: dai caravaggisti olandesi alla Firenze del Grand Tour, dai sogni Art Déco ai vetrai muranesi. IN MOSTRA: Matisse, Ossessione Nordica, Montserrat, Este.Direttore: Philippe Daverio