L’ADOLESCENZA VISTA
DAL FUMETTO

Il titolo della mostra SBAM! Stagione Adolescenza. L’adolescenza nei fumetti richiama il suono onomatopeico di una porta che si chiude, che si immagina essere quella della porta della propria cameretta lasciando così tutto il mondo fuori, specie quello degli adulti. Dentro la stanza, tra la scrivania e il letto, si agitano mille storie diverse che raccontano il passaggio della prima linea d’ombra, quella che, secondo lo scrittore Joseph Conrad, divide il giardino incantato della mera fanciullezza, dove persino le ombre splendono di promesse, dalla regione della prima gioventù, l’adolescenza. Una grande selezione di queste storie si può ammirare nell’esposizione collettiva a cura di Paola Parenti sul tema dell’adolescenza nei fumetti in Italia e sui fumetti per adolescenti, in corso fino al 19 giugno al Palazzo assessorile di Cles (Trento). 

«La mostra», dice la curatrice, «è una grande collettiva che ospita almeno tre generazioni di fumettiste e fumettisti italiani, che hanno raccontato l’adolescenza nei loro graphic novel o che scrivono per adolescenti». Infatti, la selezione di tavole originali e riproduzioni digitali conta quarantasei tra autori e autrici come Manuele Fior, Davide Toffolo, Agnese Innocente, Giulia Sagramola, Rita Petruccioli, Sio e Zerocalcare. 

L’inizio ideale della visita al percorso espositivo è rappresentato dalle tavole di Piera degli spiriti, il seminale graphic novel di Giovanni Mattioli e Davide Toffolo pubblicato nel 1995. Qui troviamo infatti molti elementi comuni ai graphic novel venuti dopo: l’ambientazione cittadina, che in questo caso è Bologna; il tono narrativo che spazia tra più generi, dal quotidiano al fantastico, alla stregua dei fumetti giapponesi che, in quegli stessi anni, si stavano affermando come la lettura identitaria per gli adolescenti; il disegno, che passa senza soluzione di continuità dal grottesco al realistico raffigurando personaggi a metà tra l’umano e l’animale. Ma non solo. La prima pubblicazione di Piera avvenne nelle pagine della rivista “Dinamite”, edita dalla Granata Press di Luigi Bernardi: durò solo due numeri, ma il suo testimone fu raccolto da “Mondo Naif”, periodico nato in casa Star Comics e poi passato in Kappa Edizioni, dove autori affermati ed esordienti, molti dei quali oggi in mostra, trovarono lo spazio giusto per raccontare il “periodo difficile” dopo un lungo momento di vuoto editoriale. 

Negli anni precedenti c’era stata infatti la chiusura di riviste storiche dedicate a lettori e lettrici teenager, come “Monello”, “Intrepido” e “Il Corriere dei Ragazzi”, ribattezzato nel frattempo “Corrier Boy”, dove fino al 1976 erano apparse le storie di Valentina Mela Verde di Grazia Nidasio; nel 1988, inoltre, la morte di Andrea Pazienza aveva interrotto la narrazione delle derive nichiliste dell’adolescenza incarnate da Massimo Zanardi. 

Nelle altre pubblicazioni dedicate ai teenager la parola “adolescenza” era declinata attraverso articoli su cantanti, attori e attrici (in voga tra ragazze e ragazzi) ma non come narrazione a fumetti. Un’eccezione fu il periodico “Ragazza In”, dove nelle pagine della rubrica dedicata alla posta dei lettori la psicologa e femminista Lea Melandri discuteva con le giovani (ma anche con i giovani che, per loro ammissione, rubavano la rivista a sorelle e cugine senza dirlo ai coetanei) sui loro problemi di cuore, di sesso e di genere. 

In sintesi, i grandi temi dell’adolescenza: la necessità di costruire la propria identità sia attraverso le proprie paure e i propri desideri, sia attraverso il riconoscersi nello sguardo degli altri; altri che possono essere amici, amanti, non importa se dello stesso sesso, e, ma solo come ultima spiaggia, genitori e insegnanti. Gli stessi temi che, da trent’anni, sono raccontati nelle storie in mostra utilizzando ogni genere narrativo e qualunque stile grafico: lo scarabocchio a pennarello, lo schizzo di colore, il tratto duro e incisivo del pennino a china, il colore a tinta piatta. «Il tutto», conclude ancora Paola Parenti, «senza censure né pregiudizi, incarnando in modo autentico i turbamenti e i tumulti adolescenziali, i conflitti con padre e madre, il suicidio, le incertezze sul proprio corpo e sulla fiducia in sé e sulle proprie capacità».