new York, Dr. and Mrs. Jerome and Elizabeth Levy Nel 1920, in un grande olio di collocazione ignota - di cui esiste però una riproduzione fotografica - Dix si autoritrae come sadico, che fa a pezzi una donna in un’orgia di sangue: lo stile è ancora quello programmaticamente “infantile” e anti-artistico dell’esperienza dadaista. Il tema ritorna in forma altrettanto truculenta in un tremendo Crimine sadico del 1922 - a sua volta conosciuto attraverso una fotografia, ma pure di ignota collocazione - e in una più piccola versione incisa dello stesso soggetto. Allo stesso anno è datato l’acquerello Sogno di una sadica II della romana Galleria Giulia, tendente a un pornografi co grottesco, ed è anche riferibile questo lavoro, dove il tema del sadismo - dichiarato dalla dedica del titolo più che dal soggetto in sé - appare intrecciarsi sia alla coeva iconografia tipicamente dixiana della prostituta sia, per le pose delle due figure, a soggetti legati al mondo del circo, ricorrenti nella sua figurazione proprio nel 1922. Lavori del genere sono esiti degli anni del perfezionamento artistico, per “diventare un vero pittore”, all’Accademia di Dresda (1919-1922), intercalati da esperienze berlinesi - la partecipazione nel 1920 alla Prima Fiera Internazionale Dada - e a Düsseldorf, dove Dix si stabilisce dal 1922 al 1925 e frequenta il circolo di Johanna Ey, la famosa “Mutter Ey”. Costituiscono altresì gli antefatti più liberi e provocatorî di quella maniera che avrebbe fatto collocare l’artista nell’ambito della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività), alla cui mostra fondativa di Mannheim, 1925, partecipò con quadri fortemente suggestionati dallo stile dei maestri del Rinascimento tedesco, lasciando da parte soggetti troppo audaci, anche stilisticamente, come questo acquerello. La crudezza della rappresentazione del corpo femminile, anticlassica e “antigraziosa”, è agli antipodi del classicismo artefatto e di maniera, ben più effettivamente volgare, con il quale la figura della donna sarebbe stata idealizzata nel decennio seguente dalla pittura nazista.
Antonello Negri
Inedito.