3.14 ERNESTO DE FIORI

(ROMA 1884-SAN PAOLO DEL BRASILE 1945) Il fuggitivo [Fliehender] 1934 bronzo; cm 104 x 30 x 52 Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie, inv. B I 656

nei suoi lavori Ernesto De Fiori affronta esclusivamente i generi del ritratto (soprattutto nella forma del busto) e del nudo femminile e maschile, di solito stante e colto nell’immediatezza di azioni appena accennate. Il fuggitivo sviluppa un nuovo interesse per la restituzione plastica dell’idea di movimento, già manifestato nella Donna che fugge del 1927, la cui posa del braccio destro attorno alla testa viene ripetuta e amplificata attraverso l’impiego di entrambi gli arti superiori in questo bronzo. Il linguaggio pittorico del modellato vibratile della scultura accentua la sensazione di movimento; al tempo stesso rivela la mano, il “segno”, dell’artista e un procedimento operativo legato al lavoro diretto sul modello, che rifugge dalla tipizzazione dei soggetti per rivelare invece pienamente la pratica della posa in atelier, da cui deriva la marcata caratterizzazione individuale delle fi gure ritratte. Sebbene, infatti, siano riscontrabili riferimenti arcaicizzanti, legati in particolare alla plastica etrusca, nelle sculture di De Fiori prevale sempre l’aderenza a particolari che rivelino l’“attualità” dei personaggi; un’attualità, quella di figure che restano isolate nella sospensione del momento rappresentato, dalla quale si direbbe esclusa la partecipazione emotiva dell’artista. Scultore apprezzatissimo dai colleghi italiani, tedeschi e brasiliani, ma isolato (nel 1914 si trasferisce a Berlino e nel 1936 in Brasile, prima a Rio de Janeiro e poi a San Paolo), De Fiori non figura nelle maggiori esposizioni artistiche italiane ed europee degli anni Trenta e ben presto scompare dall’attenzione della critica, se si escludono le due monografie a lui dedicate nel 1927 e nel 1950, pubblicate da Hoepli, e la retrospettiva organizzata nello stesso 1950 nell’ambito della XXV Biennale di Venezia. Del Fuggitivo si conosce anche una versione in gesso, plasmata da De Fiori dopo il suo arrivo in Brasile nel 1936 (De Fiori 1975, n. XXIII, p. 63).
Silvia Vacca

Bibliografia
De Fiori 1935; De Fiori 1975; De Fiori 1992, p. 210, n. 78. 



ANNI '30
ANNI '30
Arti in Italia oltre il fascismo
Nell'Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vede schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall'espressionismo all'astrattismo, dall'arte monumentale alla pittura da salotto. La scena era arricchita e complicata dall'emergere del design e della comunicazione di massa - i manifesti, la radio, il cinema - che dalle ''belle arti'' raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità. Un'epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana. Gli anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l'affermazione di un'idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi e si definisce quella che potremmo chiamare ''la via italiana alla modernità'': nell'architettura, nel design, così come in pittura e in scultura, che si esprime attraverso la rimeditazione degli stimoli provenienti dal contesto europeo - francese e tedesco, ma anche scandinavo e russo -, combinata con l'ascolto e la riproposta di una tradizione - quella italiana del Trecento e Quattrocento. Pubblicazione in occasione della mostra: ''Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo'' (Firenze, Palazzo Strozzi, 22 settembre 2012 - 27 gennaio 2013). La mostra rappresenta quel decennio attraverso i capolavori (99 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design) di oltre quaranta dei più importanti artisti dell'epoca quali Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Achille Funi, Carlo Carrà, Corrado Cagli, Arturo Nathan, Achille Lega, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, Ram, Thayaht, Antonio Donghi, Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Scipione, Antonio Maraini, Lucio Fontana. Raccontando un periodo cruciale che segnò, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema creatività.