3.11 EDWARD IRVINE HALLIDAY

(LIVERPOOL 1902-1984) Hypnos, dio del sonno [Hypnos, God of Sleep] 1928 olio su tela; cm 74,7 x 134,7
firmato in basso a destra «Edward I Halliday 1930-39»
Liss Fine Art

L'opera è stata esposta alla Royal Academy di Londra nel 1939 con il titolo Evening on the campagna; probabilmente in tale occasione Halliday ha apposto firma e data, successiva all’effettiva esecuzione del dipinto. La tela viene infatti realizzata nel 1928 (ma già nel 1927 l’artista compie alcuni studi preparatorî), a partire da una commissione per due lavori destinati a decorare le pareti della casa e della tintoria dell’imprenditore Sir Benjamin Johnson. Nei soggetti, sia Hypnos sia l’altro dipinto, San Paolo incontra Lidia di Titiara (Lidia era considerata la patrona dei tintori), tengono conto degli ambienti cui sono destinati. In particolare Hypnos, eseguito per il corridoio di una stanza da letto della casa di Johnson a Woolton, mostra un recupero di tematiche classiche per illustrare il soggetto: rappresenta infatti il dio greco del sonno che con la sua presenza fa cadere addormentati i contadini nella campagna romana.
Dipinta in Italia durante il soggiorno premio di tre anni della British School, vinto da Halliday nel 1925, l’opera fa parte di un gruppo molto omogeneo di lavori di destinazione parietale, a tematica mitologica, tutti eseguiti con lo stesso stile e metodo di lavoro, basato sullo studio su modelli delle singole figure e sul saldo impianto della composizione complessiva. Un ruolo determinante nella definizione di contenuti del genere dev’essere stato d’altra parte giocato dalla presenza a Roma, in qualità di bibliotecaria della British School, della classicista e archeologa Dorothy Hatswell, fidanzata e poi moglie del pittore. In Hypnos si avverte anche l’influenza esercitata dai primitivi italiani, guardati in quel periodo da Halliday con particolare attenzione, mentre l’atmosfera sospesa e sognante e la prospettiva teatrale, ribaltata verso lo spettatore, rimandano a un certo suo interesse per i lavori di de Chirico. Dopo la morte del padre, la figlia di Sir Benjamin Johnson restituisce a Halliday il quadro.
Silvia Vacca

Bibliografia
Royal Academy 1939; Compton 1997, p. 20.




ANNI '30
ANNI '30
Arti in Italia oltre il fascismo
Nell'Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vede schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall'espressionismo all'astrattismo, dall'arte monumentale alla pittura da salotto. La scena era arricchita e complicata dall'emergere del design e della comunicazione di massa - i manifesti, la radio, il cinema - che dalle ''belle arti'' raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità. Un'epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana. Gli anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l'affermazione di un'idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi e si definisce quella che potremmo chiamare ''la via italiana alla modernità'': nell'architettura, nel design, così come in pittura e in scultura, che si esprime attraverso la rimeditazione degli stimoli provenienti dal contesto europeo - francese e tedesco, ma anche scandinavo e russo -, combinata con l'ascolto e la riproposta di una tradizione - quella italiana del Trecento e Quattrocento. Pubblicazione in occasione della mostra: ''Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo'' (Firenze, Palazzo Strozzi, 22 settembre 2012 - 27 gennaio 2013). La mostra rappresenta quel decennio attraverso i capolavori (99 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design) di oltre quaranta dei più importanti artisti dell'epoca quali Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Achille Funi, Carlo Carrà, Corrado Cagli, Arturo Nathan, Achille Lega, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, Ram, Thayaht, Antonio Donghi, Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Scipione, Antonio Maraini, Lucio Fontana. Raccontando un periodo cruciale che segnò, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema creatività.