raro caso di futurista antifascista (Carpi 1981), autore nel 1922 di dipinti perduti, dunque leggendari, come la costruzione meccanica Il proletario della III Internazionale e La nona ora (Lista 1980, p.n.n.) - sulla questione delle otto ore di lavoro, che di lì a poco in Germania porta alla pubblicazione di Acht Stunden, con contributi dei massimi artisti tedeschi (1924) - Paladini si misura subito con i centri artistici internazionali: nel 1924 è a Vienna con bozzetti di scene e costumi (Internationale Ausstellung Neuer Theatertechnik 1924), nel 1926 alla Biennale di Venezia, con Equilibrismi, e al Brooklyn Museum di New York, in compagnia di Kandinskij, Picasso, Mondrian (International Exhibition of Modern Art 1926). Nel 1927 pubblica il primo e unico numero di «La ruota dentata. Movimento Immaginista», dove l’estetica “meccanica” degli inizi e le ascendenze dadaiste berlinesi - dichiarate dal fotomontaggio in prima pagina - si aprono a prospettive tra surrealismo e metafisica, suscitate dalle frequentazioni parigine e dai contatti con de Chirico e Savinio. Viaggia in Germania, Belgio e Russia, sviluppa i suoi interessi per la scenografia e in Italia partecipa alla battaglia del modernismo, presentando disegni prospettici e assonometrie alle esposizioni di architettura razionale (Roma 1928 e 1931). Arriva a questo punto il Complesso onirico n. 1, dove un titolo freudiano introduce al muto conversation piece tra un Antinoo in gesso e l’audace nudo in calze nere, in una stanza con piastrelle da Istituto delle case popolari e arredi alla Bauhaus: sarà stata Gunta Stölzl, o una sua allieva, a disegnare e tessere tappetino e copriletto? La pianta grassa sul tavolino tubolare fa coincidere razionalismo e Neue Sachlichkeit, geometria e natura, progetto e passione, e vale da dichiarazione di poetica. Sono tedeschi, i contenuti, ma espressi con una pittura mentale e un po’ vache, sulla lunghezza d’onda del primo Magritte, il migliore, e in qualche anticipo sul Picabia erotico di fine decennio.
Antonello Negri
Bibliografia
Cinque pittori milanesi e cinque pittori romani 1932; Spaini 1933, p. 3; Vinicio Paladini 1933; Retrospettiva Golfarelli, Cominazzini, Kiesler, Marini, Paladini 1958; Lista 1988, p. 84, n. 58; Vinicio Paladini 2006.