arrivato a Parigi nel 1919 e inseritosi attivamente negli ambienti artistici di Montparnasse - durante gli anni Venti, con Campigli, de Chirico, de Pisis, Paresce, Savinio e Severini, fonda il Gruppo dei Sette, prima incarnazione degli Italiens de Paris -, nel 1929 Tozzi raccoglie i frutti della sua frenetica attività pittorica e organizzativa, allestendo una personale presentata da Waldemar George alla Galerie Georges Bernheim e facendo conoscere il proprio lavoro in tutta Europa attraverso le mostre di Novecento. «Costruire, occorre, e dominare la natura. Da Giotto, su su fino a Raffaello, la nostra arte è un atto di decisione e di volontà superba», scrive quell’anno in “La Fiera Letteraria”, mentre recensendo la Seconda Mostra del Novecento, Carrà loda, in Tozzi, l’«intelligenza organizzativa del quadro» (Carrà 1929). In quegli anni, quando la sua pittura fonde inquietudini metafisiche e plasticità novecentista, il tema del pittore e della modella è ricorrente: lo ritroviamo, per esempio, in Le peintre et sa femme (1928), che ripropone le due figure secondo un taglio compositivo più ristretto, con la modella vestita e senza l’elemento surreale dello sfondato prospettico con i portici e il lastricato di dechirichiana memoria. In opere del genere, un’aura di classica eternità dialoga novecentescamente con il moderno, mentre è dello stesso Tozzi il riferimento iconografico all’immagine biblica della moglie di Lot, trasformata in statua di sale, per spiegare le proprie figure femminili: «creature minerali, opere da scalpello più che da pennello» (Pasquali 1988, p. 167). Acquistata dal Kunstmuseum di Berna nel 1930 in occasione della collettiva Artisti della Nuova Italia, Figure e architetture sarebbe stata individuata da Lo Duca come il perfetto esempio di un carattere tipico della pittura tozziana: «il senso murale, l’anelito dell’affresco, unito a una calma invenzione e [a] un potere onirico che penetra ogni suo tratto» (Lo Duca 1951, p. 8).
Mariella Milan
Bibliografia
Artisti della Nuova Italia 1930, n. 220; Ausstellung Moderner Italiener 1930, n. 133; “La Rivista illustrata del Popolo d’Italia” 1930; Bovet-Grisel 1930; D’Ors 1932, n. 9; Lo Duca 1951, n. VIII; Pasquali 1988, n. 29/5, p. 236, tav. n.n.; Les italiens de Paris 1998, p. 149, n. 15.