2.21 ENRICO PRAMPOLINI

(MODENA 1894-ROMA 1956)Analogie cosmiche (Apparizione cosmica)1930olio su compensato; cm 80 x 65fi rmato in basso a destra  PRAMPOLINI Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, GalleriaInternazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, inv. 902

l'opera, da datare al 1930, come confermato dalla sua partecipazione alla I Quadriennale di Roma del 1931 (iniziata a gennaio) e dallo stesso Prampolini, che nellaMostra futurista di Aeropittura del 1931 la assegna a quell’anno (Prampolini 1931, p. 11), è molto simile, per soggetto e impaginazione, a Immagine futurista illustrata sul catalogo dell’esposizione romana. Rispetto a quest’ultimo dipinto, per , la figura femminile di Analogie cosmiche si presenta molto pi  stilizzata, non lasciando nemmeno intuire il volto che, insieme agli arti, come atrofizzati, viene eliminato dalla composizione, per lasciar spazio unicamente agli elementi caratterizzanti della donna: i seni e il ventre, che genera una sfera simile a un pianeta come in Maternità  cosmica (1930), presentato alla seconda edizione della Quadriennale romana nel 1935. L’opera può essere considerata un’aeropittura, ma basata su una personale rielaborazione immaginativa, lontana da qualsiasi intento illustrativo. Quanto viene rappresentato  infatti lo spazio-tempo metafisico, del quale la forma diviene un’immagine assoluta e stabile. Linee e colore sono impiegati in maniera simbolica: curve e sinuosità alludono liricamente all’elemento organico che si trasfigura metamorficamente in pura energia, mentre i contrasti coloristici sottolineano il movimento, ormai completamente spirituale. Per Prampolini, l’aeropittura diviene pura sensibilità aerea , volta a creare un nuovo  organismo plastico  che deve orientarsi verso  l’analogia plastica, ossia verso la metamorfosi nel mistero fra la realtà concreta e quella astratta  (Prampolini 1931, p. 12); si tratta di un tipo di sperimentazione che lo porta a breve a ricercare nuovi mezzi espressivi con i polimaterici.
Silvia Vacca

Bibliografia
Quadriennale 1931, p. 85, n. 29; Prampolini 1932, n. 5;Biennale 1932, p. 172, n. 46; Menna 1967, p. 237, n.107, fig. 179; Prampolini 1992, p. 318; Crispolti 2008, p.23; NAF. Cataloghi 2010.




ANNI '30
ANNI '30
Arti in Italia oltre il fascismo
Nell'Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vede schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall'espressionismo all'astrattismo, dall'arte monumentale alla pittura da salotto. La scena era arricchita e complicata dall'emergere del design e della comunicazione di massa - i manifesti, la radio, il cinema - che dalle ''belle arti'' raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità. Un'epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana. Gli anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l'affermazione di un'idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi e si definisce quella che potremmo chiamare ''la via italiana alla modernità'': nell'architettura, nel design, così come in pittura e in scultura, che si esprime attraverso la rimeditazione degli stimoli provenienti dal contesto europeo - francese e tedesco, ma anche scandinavo e russo -, combinata con l'ascolto e la riproposta di una tradizione - quella italiana del Trecento e Quattrocento. Pubblicazione in occasione della mostra: ''Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo'' (Firenze, Palazzo Strozzi, 22 settembre 2012 - 27 gennaio 2013). La mostra rappresenta quel decennio attraverso i capolavori (99 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design) di oltre quaranta dei più importanti artisti dell'epoca quali Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Achille Funi, Carlo Carrà, Corrado Cagli, Arturo Nathan, Achille Lega, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, Ram, Thayaht, Antonio Donghi, Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Scipione, Antonio Maraini, Lucio Fontana. Raccontando un periodo cruciale che segnò, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema creatività.