udine, Galleria d’arte moderna, n. 132 Collezione Astaldi Dopo anni di insoddisfazione e difficoltà economiche e la rottura con Soffici - amico di lunga data e tramite fondamentale per il suo aggiornamento artistico durante e dopo il periodo futurista - nel 1932 Rosai abbandona finalmente la bottega di mobiliere in via Toscanella, ereditata dal padre, trasferendosi in un casotto del dazio fuori città. Nello stesso anno, la partecipazione alla Biennale di Venezia e la grande personale allestita a Firenze nella Galleria di Palazzo Ferroni dall’antiquario Luigi Bellini sono i segnali di un riconoscimento atteso da tutta la vita. Le opere dipinte a partire da quell’anno, dopo la pressoché totale interruzione dell’attività pittorica nel 1931, inaugurano una feconda fase artistica, più ariosa, con tonalità schiarite e accenti cromatici più brillanti. La realtà su cui si concentra è sempre quella del paesaggio fiorentino, dei borghi popolari e dei suoi abitanti, studiata attraverso un’enorme quantità di disegni dal vero e letta attraverso una personale rivisitazione del Quattrocento toscano, con la sua essenzialità costruttiva, e un primitivismo aspro «come la vita degli “omini” che rappresenta» (Sironi 1930b). Già nella collezione di Maria Luisa Astaldi - che la conservava, insieme ad altri Rosai, alle pareti del suo studio romano - e di lì pervenuta per donazione nel 1983 alla Galleria d’Arte Moderna di Udine, l’opera in mostra era indicata come inedita nel catalogo della retrospettiva fiorentina del 1960, dov’era esposta col titolo Operai, mentre il titolo I muratori qui adottato è desunto dalla scritta su carta di giornale incollata sul retro del cartone (Bergamini-Reale 1998). Entro una tavolozza neutra di grigi, ocra e marroni, accentuata dall’austera sintesi geometrica della struttura compositiva triangolare, spiccano le accensioni cromatiche del secchio rosso e delle persiane verdi. La figura a sinistra, che raccoglie la calce, è riproposta nei Muratori dipinti per Giuseppe Verzocchi nel 1949 (Cavallo 1995).
Mariella MilanBibliografia
Rosai 1960, p. 55, n. 132; Santini 1960, p. 186, n. 258 (Operai); Bentivoglio 1971, pp. 40-41, n. 124; Bergamini-Reale 1998, p. 125, n. 121 (I muratori).