CATALOGHI E LIBRI

MAGGIO 2021

SULLE STRADE DELLE
LETTERE E DELLE ARTI

Dopo Venezia e Moby Dick di Cesare de Seta (ne parlammo qui nel 2016), Neri Pozza pubblica, del medesimo studioso (storico dell’architettura, saggista e scrittore di diversi romanzi), una silloge di articoli, elzeviri, memorie su storici dell’arte, italiani e stranieri, molti ormai scomparsi, talvolta (ma non sempre) in forma di recensione. Usciti, a partire dal 1980, su riviste e quotidiani, poi ristampati nel fortunato Viale Belle Arti. Maestri e amici (Bompiani 1991) e in Le lettere e le arti. Un dialogo inquieto (Nino Aragno 2006), sono ora riuniti ad altri più recenti, come la rievocazione di Carlo Ludovico Ragghianti, che prende spunto da una biografia di Emanuele Pellegrini. La ricordiamo, fra le tante, perché su Ragghianti pesa ancora un’assai ingiusta “damnatio memoriae”, complice anche la non simpatia, a suo tempo, di critici non allineati su analoghe posizioni. Impossibile anche solo citare le numerose altre figure su cui De Seta si sofferma con acume, padronanza della materia, e con penna raffinata, uno dei suoi vanti. Va letto, anche saltando qua e là.

Cesare de Seta Neri Pozza, Vicenza 2020 452 pp. € 15

FOTOGRAFIE RITROVATE,
NON PERSE

Manhattan, Upper West Side, anno 2020. Nello studio di Elliott Erwitt (classe 1928), fra i faldoni di vecchi negativi, spunta un foglietto con uno scarabocchio a matita. Quattro parole inequivocabili: «Dont [sic]/ Bother /pix /useless» seguite da una E. (la firma). Come dire: «Lasciar perdere. Fotografie inutili». A lungo, evidentemente, il celebre fotografo americano le aveva ritenute, senza la minima esitazione, da scartare. Ma col tempo, si sa, la percezione delle cose (tanto più del proprio lavoro), muta, e non poco. Così, Erwitt ha riesaminato per due anni seicentomila negativi e provini in qualche modo considerati non meritevoli di attenzione. Ha riguardato tutto, dalle pellicole sviluppate da giovane nel bagno di casa agli scatti più recenti, realizzati in giro per il mondo. Ne ha selezionati milleottocentocinquanta e, tra questi, ha scelto centosettantuno bianchi e neri che compongono questo libro bellissimo e sorprendente, prefato da Vaughn Wallace. Nei bianchi e neri, talvolta sfocati ma non per questo “imperfetti”, l’ironia è quasi assente, e si fa più sottile il gioco dei dettagli ai quali ci ha abituato l’Erwitt più famoso. Sono sempre attimi fuggenti, ma lo sguardo ci pare più impietoso. Non c’è successione temporale o topografica, né logica (o perlomeno non c’è per lo spettatore). Tuttavia, in questa selezione di immagini, s’indovinano scelte meditate. Vale la pena riguardarle tutte, più di una volta, ma qui rammentiamo almeno il volto della prima, giovane moglie, e poi quel nudo di lei incinta, sorpresa, quasi indispettita per lo scatto fotografico; e i bambini nell’Italia del dopoguerra; i balli e le feste “lower class” in un’America razzista e anticomunista, piccola piccola (o grande grande); i concorsi di bellezza (per cani, bambini, giovani donne); i cinesi, i sovietici, i francesi, gli inglesi, ripresi nei loro rispettivi paesi e nelle situazioni più disparate. E poi, l’ombra di Erwitt riflessa sul marciapiede, a Destin (Florida, 1974); e la sagoma di Erwitt che s’indovina riflessa sul vetro di una casa di Napoli (1996), fra due mutande appese ad asciugare. E si capisce che quelle brache malandate stanno davanti alla porta di casa, quasi sul marciapiede, non a una finestra. Malinconia, miseria, e tanto talento.


Elliott Erwitt Contrasto, Roma 2021 232 pp., 173 fotografie b.n. € 55

ART E DOSSIER N. 387
ART E DOSSIER N. 387
MAGGIO 2021
In questo numero: ARTISTE NONOSTANTE.: Le signore a Milano; le astrattiste a Parigi; Suzanne Valadon; Bourke-White la pioniera. FABIO MAURI il copro è poesia. CALLIGRAMMI MEDIEVALI: il corpo è scrittura. CREPAX: Valentina in mostra. LUOGHI LEGGENDARI: Il labirinto di Franco Maria Ricci; Il teatro di Aldo Rossi.Direttore: Claudio Pescio