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Modesto consenso
attorno a Suzanne

di Daniele Liberanome

Gode di scarsa considerazione tra i collezionisti e le sue opere, se non invendute o svalutate, sono scambiate per cifre assai contenute. Solo raramente Suzanne Valadon riserva qualche sorpresa

Pittrice chiacchierata come musa di grandi maestri quali Renoir, e madre single di Maurice Utrillo, ma talmente stimata da essere la prima donna ammessa alla Société Nationale des Beaux-Arts, Suzanne Valadon (1865-1938) è oggi poco apprezzata dai collezionisti e scambiata per valori lontani da quelli dei suoi colleghi. Basti pensare a quanto accaduto con Vaso di fiori su un tavolo rotondo del 1920. L’opera è ricca di reminiscenze cézanniane e protocubiste per l’utilizzo di piani con inclinazioni diverse e scelte coloristiche intense, combinate con originalità a elementi della natura morta classica olandese come gli effetti di trasparenza del vaso. Risale agli anni della maturità - quando la Valadon era sentimentalmente legata al pittore André Utter -, che sono i più apprezzati dai collezionisti. Con tutto ciò, Vaso di fiori su un tavolo rotondo venne offerto il 9 dicembre 2008 da Christie’s di Londra passando di mano per meno di 30mila euro e successivamente, il 6 maggio 2015, da Sotheby’s di New York per non più di 38mila euro. Cifre non irresistibili eppure consuete per Valadon.

Stesso percorso di mercato hanno infatti seguito altri quadri come L’ontano nel prato del 1922, più accademico del precedente e con figure di animali che mal si integrano nel contesto, ma comunque interessante. Venne scambiato il 6 ottobre 2009 da Sotheby’s di New York per meno di 13mila euro e il 26 giugno di sei anni dopo da Christie’s di Londra per meno di 15mila euro, rimanendo ancorato a valori modesti. Di recente, ha attratto decisamente più interesse Bambina allo specchio ma è un caso che fa storia a sé. Il quadro è ben datato, essendo del 1909, vi campeggia una ragazzina nuda - altro soggetto amato dalla Valadon oltre alla natura morta - e il legame con il postimpressionismo è evidente sia nella sistemazione dei piani che nella scelta dei dettagli, come la poltrona che pare essere uscita da un’opera di Van Gogh. 

Christie’s di Parigi l’aveva quindi stimata, correttamente, 40-60mila euro alla luce dei prezzi di mercato dell’artista e dell’inusuale ampia dimensione (104 x 74 cm). Ma, lo scorso 23 ottobre, qualche collezionista l’ha pensata diversamente e, seguendo il proprio istinto e spinte irrazionali non rare in asta, ha continuato a rilanciare fino ad acquistare l’opera per 237mila euro, quasi quintuplicando la stima. È il nuovo top lot della Valadon e prende il posto di Mulatta seduta che tiene una mela (1919). Anche in quel caso l’aggiudicazione era avvenuta a un prezzo assai più alto del previsto, giustamente alla luce dei valori di mercato e ingiustamente vista la qualità artistica. Il quadro richiama, infatti, da una parte Gauguin, per soggetto e ambientazione, dall’altra Cézanne, per la rappresentazione delle mele. Tuttavia, visto che l’autrice è Valadon, Sotheby’s di New York si aspettava un’aggiudicazione per non più di 36-55mila euro. L’opera, invece, venne poi scambiata il 6 novembre 2015 per 161mila euro.

Non si pensi che la scarsa performance di mercato dipenda dalla sfiducia delle case d’asta: quando pubblicano stime più importanti, i risultati non migliorano. Germaine Utter davanti alla sua finestra è opera intima in cui è ritratta la cognata dell’artista mentre osserva malinconicamente il paesaggio; i capelli paiono quasi un’appendice degli alberi, dipinti di nuovo alla maniera postimpressionista. Il bianco della veste da camera e delle pareti della stanza spingono lo sguardo dell’osservatore verso l’esterno. Il quadro era stato esposto in una importante mostra a Parigi e Artcurial, in vista della sua asta del 3 dicembre 2013, l’aveva stimato 80- 100mila euro. Alla fine, ha raccolto non più di 97mila euro e non deve lamentarsi. Resta comunque una delle cinque opere più care di sempre di Valadon, i cui pezzi sono spesso invenduti oppure perdono di valore. Il collezionista, che si concentra sulla qualità di ciò che acquista, non dovrebbe comunque lasciarsi fuorviare da questa situazione poco accattivante di mercato ma cogliere il valore inespresso di Valadon e portarsi a casa quadri o disegni dell’artista di sicuro interesse per cifre contenute.


Vaso di fiori su un tavolo rotondo (1920).

ART E DOSSIER N. 387
ART E DOSSIER N. 387
MAGGIO 2021
In questo numero: ARTISTE NONOSTANTE.: Le signore a Milano; le astrattiste a Parigi; Suzanne Valadon; Bourke-White la pioniera. FABIO MAURI il copro è poesia. CALLIGRAMMI MEDIEVALI: il corpo è scrittura. CREPAX: Valentina in mostra. LUOGHI LEGGENDARI: Il labirinto di Franco Maria Ricci; Il teatro di Aldo Rossi.Direttore: Claudio Pescio