Grandi mostre. 1
Guido Crepax ad Aosta

I MILLE VOLTI DI
VALENTINA

Una grande mostra in corso al centro Saint-Bénin celebra Guido Crepax e la seducente diva con la frangetta protagonista del suo celebre fumetto, tra realtà e fiction, storie e metastorie. Ce ne parla qui il curatore.

Alberto Fiz

Persino Louise Brooks è caduta nella trappola. Quando l’attrice americana vide, per la prima volta, Valentina ne rimase sconcertata: «Quei disegni sono mistificanti», scrisse a Guido Crepax che le aveva spedito, senza alcuna spiegazione, il suo libro A proposito di Valentina. Lei era convinta di trovarsi di fronte alla sua storia in base a una lettura lineare dei contenuti. E, ovviamente, non la condivise. Almeno in un primo momento. In realtà, com’è noto, la situazione appare assai più complessa e Valentina rappresenta la perfetta fusione tra il piano della realtà e quello della “fiction”. All’interno di questa straordinaria ambiguità, si rintraccia il mito immortale del suo personaggio che può attraversare qualsiasi situazione, dall’esplorazione dei sotterranei alle tentazioni sadomaso, senza mai lasciarsi scalfire. La doppia vita di Valentina deve la sua esistenza a Louise Brooks, come incarnazione di Lulù nel celebre film di Georg Wilhelm Pabst Lulù - Il vaso di Pandora, datato 1929, e alla moglie Luisa, scomparsa il 1° novembre 2020 all’età di ottantadue anni. A loro ha rubato l’anima per alimentare l’immaginario della sua protagonista da cui, fondamentalmente, non si è mai allontanato: «Guido ha trasferito sulla pagina parte della mia vita, così come quella dei nostri figli», mi aveva confessato Luisa nel 2002. «Molti sono i sogni che gli ho raccontato finiti nelle sue storie. Del resto, anch’io come Valentina ho la frangetta e, come lei, ho sofferto di anoressia mentale». In una celebre tavola del 1972 pubblicata nel volume emblematicamente intitolato Crepax. Le portrait fragmenté l’autore si disegna in mezzo a Louise Brooks (nuda) e a Luisa Crepax (vestita) confessando di essere un po’ imbarazzato…

Attraverso Valentina, Crepax non inventa solo un personaggio iconico, destinato a influenzare moda e costume (lei è stata l’antesignana di tutte le “influencer”, Chiara Ferragni compresa), ma crea un intero universo segnico-visivo dove si stratificano ossessioni e desideri in base a una narrazione sincopata, dai tratti inediti, che dà vita a un unico grande romanzo. Storie, metastorie, storie di storie, storie immaginate o storie sognate rappresentano l’occasione per rimettere tutto in circolazione superando ogni convenzione nell’ambito di un percorso dove Crepax è Valentina, Valentina è Crepax in un continuo scambio di ruoli.

Giochi, musica, pubblicità, fumetto sono le differenti formule con cui si è espresso il “viaggiatore immobile”


È lei a esprimere i desideri inconfessati del suo autore, così come la sua parte intellettuale e politica (Valentina si proclama trotzkista, ama il jazz, il cinema russo e francese, la lettura e le mostre d’arte). Ma per mezzo del meccanismo onirico diventa protagonista in prima persona degli eventi che intorno a lei sembrano modificarsi: Valentina scende la scalinata di Odessa nel celebre film di Ejzenštejn La corazzata Potëmkin, finisce sul set di Ingmar Bergman, incontra Corto Maltese e conversa con le sculture di Henry Moore. Del resto, già nel 1975 Maurizio Fagiolo dell’Arco spiegava come con Guido «irrompe sulla pagina una nuova cultura mentale e visiva che deriva dall’“école du regard” o dal “nouveau roman” come dal fotogramma di Godard. Si sviluppa, quindi, un allargamento tecnico della realtà connesso strutturalmente a quello tecnico del racconto». Tutto ciò determina lo “stream of consciousness” di joyciana memoria intorno al quale si sviluppa la galassia Crepax.

I mille volti di Valentina, la mostra con oltre cento opere tra tavole originali, oggetti di design, abiti e documenti inediti, proposta al Centro Saint-Bénin di Aosta, che ho curato in collaborazione con l’Archivio Crepax, identifica le infinite sfaccettature di una vicenda durata mezzo secolo dove la seducente diva con la frangetta e la minigonna rappresenta il marchio di fabbrica, sebbene faccia la sua comparsa solo nel 1965 quando l’autore milanese era già famoso per le sue copertine di dischi (dal 1953 ne realizza oltre trecento) e per la sua brillante attività di pubblicitario che lo conduce nel 1957 a vincere la Palma d’oro per la sua campagna dedicata alla benzina della Shell. Come avviene sulle tavole, privato e pubblico s’intrecciano e in una rassegna divisa in sette sezioni non manca lo spazio per i giochi con la ricostruzione delle grandi battaglie (tra cui quelle del ciclo napoleonico), intorno ai quali si sfidavano gli amici e i familiari tra cui il fratello Franco, discografico, oltre a Claudio Abbado, Giorgio Gaber e Umberto Eco. Ben più che un passatempo, i giochi erano l’occasione per creare un mondo parallelo secondo una prospettiva che, sin dagli esordi, ha sempre caratterizzato l’indagine di Crepax. Giochi, musica, pubblicità, fumetto sono i multiformi aspetti con cui si è espresso il “viaggiatore immobile”. Proprio così si è voluta intitolare l’ultima sezione della kermesse dedicata allo studio di Crepax in via De Amicis 45 a Milano dove, nascosto in chissà quale angolo, si poteva scrutare il vaso di Pandora da cui è nata Valentina.


Il falso Kandinskij (1991), nella versione a colori realizzata nel 2018 da Archivio Crepax.


Valentina fotografa il suo autore (1990). Montaggio realizzato da Fulvia Farassino di una foto di Guido Crepax che viene fotografato da una Valentina tratta dalla storia Osservazione acuta del 1989.

Vent'anni dopo (1980). Crepax si disegna mentre, nel 1965, crea Valentina. Sul suo tavolo, le foto delle sue due muse: la moglie Luisa e la diva del cinema muto Louise Brooks.



Il mio amico Aldo e tre storie di gatti (1962). La copertina di un 45 giri con Dario Fo nel ruolo di narratore, Giorgio Gaber in quello di cantautore, Franco Crepax autore dei testi e Guido Crepax l'illustratore.

Milano, 1968. Nel salotto di casa, Guido Crepax copia le mani di Luisa mentre tiene in mano una macchina fotografica, imitando Valentina.


Valentina e gli uccelli (1967). Illustrazione per una serie di poster realizzati per i lettori di “Linus”.

Guido Crepax. I mille volti di Valentina

a cura di Alberto Fiz in collaborazione con l’Archivio Crepax
Aosta, Centro Saint-Bénin
6 maggio - 26 settembre
telefono 0165-275902 e 0165-275937
catalogo Gli Ori
www.regione.vda.it

ART E DOSSIER N. 387
ART E DOSSIER N. 387
MAGGIO 2021
In questo numero: ARTISTE NONOSTANTE.: Le signore a Milano; le astrattiste a Parigi; Suzanne Valadon; Bourke-White la pioniera. FABIO MAURI il copro è poesia. CALLIGRAMMI MEDIEVALI: il corpo è scrittura. CREPAX: Valentina in mostra. LUOGHI LEGGENDARI: Il labirinto di Franco Maria Ricci; Il teatro di Aldo Rossi.Direttore: Claudio Pescio