Dagli anni Venti del XVII secolo Haarlem diventò (e lo è tuttora) la capitale della produzione di tulipani, ritrovandosi a essere anche il centro della bolla speculativa sul prezzo dei bulbi, la Tulipomania, che arricchì pochi e ridusse sul lastrico molti olandesi.
Dove il mercato è fiorente arrivano gli artisti. Fu così che Haarlem cominciò ad attrarre molti pittori fiamminghi, categoria a parte della più generale schiera dei fuorusciti diretti in Olanda.
In realtà la città era da tempo un importante centro artistico. Tra i nomi più noti della scuola di Haarlem citiamo Geertgen tot Sint Jans (Leida 1460 - Haarlem 1490), Maarten van Heemskerck (Heemskark 1498 - Haarlem 1574), Karel van Mander (Meulebeke 1548 - Amsterdam 1606), Hendrick Goltzius (Muhlbracht 1558 - Haarlem 1617), Cornelis van Haarlem (Haarlem 1562-1638). Fra questi, gli ultimi tre furono i principali animatori della locale accademia, centro di diffusione di un’espressionistica, virtuosistica, eccentrica versione del manierismo europeo, la fonte principale di contatto indiretto tra gli artisti di Haarlem e la pittura italiana. Soprattutto, per gli artisti di Haarlem fu importante l’influenza del più celebre fra i pittori fiamminghi, Pieter Paul Rubens, non solo per la sua fama ormai conclamata a livello continentale, ma anche per la sua visita in città del 1612. L’artista anversano era semplicemente alla ricerca di incisori capaci per i suoi disegni, ma lasciò un’impronta fortissima su una generazione intera di pittori locali.
Molto importante, nel corso del XVII secolo, sarà poi anche l’apporto di artisti dalla vicina e sempre più importante Amsterdam.
La prima generazione di immigrati dalle Fiandre vide attivi a Haarlem - oltre che in altre città in rapida crescita economica, come Amsterdam e L’Aja - alcuni artisti Gerrit Adriaensz Berckheyde, Il Grote Markt a Haarlem (1696); Haarlem, Frans Hals Museum. particolarmente impegnati nella pittura di genere, che stava prendendo il posto della pittura religiosa e di storia che aveva dominato il secolo precedente. Esaias van de Velde (Amsterdam 1587 - L’Aja 1630), giunto in Olanda profugo da Anversa ancora bambino, portò dalle Fiandre un gusto particolarmente raffinato che applicò a un genere di cui era in qualche modo l’inventore o quantomeno l’adattatore nei Paesi Bassi settentrionali: i “convivi in giardino”, scene di gruppo con tavole imbandite, fontane, aiuole fiorite, uomini e donne in vesti eleganti intenti a passare il loro tempo nella maniera più piacevole possibile. Lavorò a Haarlem tra il 1612 e il 1618 ed ebbe un’importante influenza sul fratello minore di Frans Hals, Dirck, come vedremo.
Da Rotterdam veniva invece Willem Buytewech (1591/1592-1624), che impiegò il suo notevole talento naturalistico nel paesaggio e la sua verve satirica (era soprannominato Gheestige Willem, Willem lo Spiritoso) soprattutto nelle cosiddette “allegre compagnie”, accurati resoconti dei divertimenti della classe dominante del tempo, in particolare delle generazioni più giovani, amanti dei bei vestiti colorati, del gioco e della nuova, esotica alternativa al vino o alla birra, fumare tabacco. Lavorò a Haarlem dal 1612 (anno di iscrizione alla locale gilda di San Luca) fino a qualche tempo dopo il suo matrimonio, nel 1613, e collaborò in vario modo con Frans Hals; dipingevano insieme, si scambiavano modelli e disegni: alcuni dipinti sono stati attribuiti a entrambi.
Dirck Hals (Haarlem 1591-1656) si dedicò soprattutto a dipingere convivi in giardino e allegre compagnie, raggiungendo risultati di grande effetto con strutture e messe in scena particolarmente elaborate, con sofisticate simbologie, spesso riferite alla rappresentazione dei cinque sensi.
Dipinse anche scene di interni domestici e col tempo aderì alla tendenza a composizioni meno affollate e più semplificate, rispetto alle scene in giardino, e a una gamma più ristretta di colori. È tra i primi artisti a lanciare un soggetto che in Olanda avrebbe avuto molto successo: la donna con lettera in un interno. In un’Europa perlopiù illetterata, colpisce la diffusione e capillarità del sistema postale dei Paesi Bassi nel XVII secolo, da alcuni messo in relazione con l’alta percentuale di olandesi sparsi nel mondo in quanto marinai, mercanti, colonizzatori di nuove terre.
Fiammingo anche Adriaen Brouwer (Oudenaarde 1605/1606 - Anversa 1638) - attivo tra Fiandre e Olanda e allievo di Frans Hals e Adriaen van Ostade -, pittore che legò il suo nome a un genere particolare, le scene di osteria, ritratti caricaturali e bruegeliani della vita di paese, popolati di contadini rissosi, ubriachi e dalle espressioni fortemente accentuate. Tra i suoi estimatori anche Rubens, che ne possedeva alcune opere.
Contadini, taverne, semplici abitazioni di paese sono protagoniste anche della pittura di Adriaen van Ostade (Haarlem 1610-1685), che ne propone un’immagine più edulcorata, meno espressiva, a volte quasi fiabesca.