Burattini senza spirito,
rappresentazioni
di un’imposizione
Il lavoro di Olgiate, a oggi, è un unicum nella tanto varia e copiosa produzione di Rubino e appare una summa delle sue lunghe e continue sperimentazioni grafiche. A Olgiate non si risparmia: disegna tanto e con infinita fantasia numerosi personaggi del suo repertorio classico e altri pensati per l’occasione. Le quattro pareti di un anonimo refettorio, sala Alba (dedicata alla figlia dei fondatori dell’OPAI, Alba Cavalli Bursasca), sono interamente abbellite dalla presenza di disegni realizzati a tempera: una fascia, simile a una lunga sequenza cinematografica, avvolge la mensa per cinquanta metri lineari.
L’importanza del tesoro di Olgiate sta proprio nella lettura, attraverso queste immagini, di tutta la produzione artistica di Rubino. È una sorta di compendio della sua opera, un testamento artistico, divertente e frizzante, un “excursus” nel suo lavoro di infaticabile illustratore. Si rimane ammaliati da figure, eleganti e slanciate, come la Regina di cuori, da Uomini volanti che hanno il sapore della sperimentazione e della modernità, da altre immagini, malinconiche e decadenti, come Pupi: il giocattolo infelice. L’attenzione dei piccoli è catturata dalle scene semplici e dai colori.
La sala diventa un luogo familiare e spensierato, in cui star bene, sorridere, trascorrere ore serene. Ci piace pensare che, probabilmente, guardando questi disegni, per un po’ poteva mitigarsi la tristezza dell’esser lontani dalle famiglie d’origine.
Nel bel mezzo della sala, tra spensieratezza e allegria, è bizzarro scoprire come, anche in un piccolo mondo, come quello dell’OPAI, in un centro sereno di provincia, come Olgiate Olona, nel 1939 fosse richiesta la formazione delle giovani leve. L’indottrinamento dei bambini, attraverso le immagini, non fa sconti neanche qui! Sulle pareti della sala Alba, tra fiori e pupazzi, compaiono figure “aliene” di bambini silenziosi e rigidi. Immagini di una realtà che non ha un sapore gustoso ma che conserva un’enorme freddezza e non regala empatia. La veste grafica adottata da Rubino per queste rappresentazioni parla di un fascismo molto poco condiviso perché «lo spirito d’indipendenza, la leggerezza, l’ironia e autoironia, di cui - Antonio Rubino - è ricco […] gli impediscono di essere un fascista convinto e militante»(6). Sulle pareti di questa sala dipinge burattini senza spirito, rappresentazioni di un’imposizione. Le immagini fredde e statiche sembrano realizzate da una mano diversa da quella delicata e fresca che ha abbellito le altre pareti.
Come ha scritto Sir James Matthew Barrie, nel suo Peter Pan (1911): «C’è un’“Isola che non c’è” per ogni bambino e sono tutte differenti». Questa sala a Olgiate Olona, per ogni bambino di ieri e di oggi, è un’isola: entrando si sgranano gli occhi per immergersi in una realtà fantastica, uscendo si porta via il ricordo di un mondo sognante, salutati da un bimbo, allegro, paffuto e simpatico, probabilmente lo stesso autore che ci accompagna oltre la porta con il suo sguardo vispo e il cenno della mano.
Villa Gonzaga, fino a oggi aperta al pubblico solo in piccolissima parte per permettere la visita della sala Alba(7), dopo anni di abbandono è pronta a una rinascita che le permetterà di accogliere, sulla scia del suo importante passato destinato ai bambini, spazi per la socialità, culturali e aggregativi