Architettura per l'arte


un progettO
dal gusto metropolitano

di Aldo Colonetti

Inaugurato a settembre, Anteo Palazzo del cinema di Milano, con nove sale cinematografiche, si inserisce nel tessuto socioculturale e diventa polo multifunzionale

in quella parte di Milano, dove da alcuni anni si è sviluppato un quartiere della cultura in senso lato, l’ultimo arrivato è Anteo Palazzo del cinema; l’area di cui stiamo parlando è quella di Porta Nuova e Porta Volta, tra la Fondazione Feltrinelli (disegnata da Herzog & De Meuron), Eataly, vicino a corso Como - che porta in pochi minuti dalla Pinacoteca di Brera a piazza Gae Aulenti, dove si affacciano gli edifici di César Pelli e Michele De Lucchi - e la nuova torre dell’Unipol, progettata da Mario Cucinella, il cui cantiere è stato inaugurato in questi mesi.

Anteo Palazzo del cinema si sviluppa tra la vecchia sede dell’antico e glorioso Cinema d’essai fino a coinvolgere l’architettura confinante, aprendosi al chiostro di Santa Maria Incoronata, una straordinaria opera gotico-lombarda della metà del Quattrocento. I protagonisti di questo progetto, unico in Italia, sono il patron e presidente, Lionello Cerri, e l’architetto Riccardo Rocco, che in questi anni ha sempre accompagnato lo sviluppo delle attività di Anteo.


Foyer del primo piano.

Ingresso di Anteo in piazza XXV Aprile.


Sala Astra.


Sala cinema ristorante - Nobel Eataly al Cinema;

Come afferma Cerri: «L’idea che s’intende sostenere, partendo dall’esperienza di quasi quarant’anni di attività, è quella di un cinema che fa parte del tessuto sociale; la sala, in un centro metropolitano, deve diventare sempre di più uno spazio culturale multifunzionale e multidisciplinare, aperto alla città, anche fisicamente, dove i protagonisti sono i cittadini e gli spettatori di tutte le età, a qualsiasi ora del giorno, con diverse ritualità nel relazionarsi con il cinema».

Osteria del cinema;


Foyer del terzo piano.


Sala Excelsior.

Da qui, nove sale cinematografiche, una sala cinema-ristorante, una sala “on demand”, servizi di ristorazione, attività per l’infanzia, dalle 10 di mattina all’1 di notte. Il progetto dell’architetto Rocco, più di 5.500 mq, coerente con questa finalità si è sviluppato in più direzioni: la prima è portare dentro l’edificio la città, non solo dialogando con alcuni materiali che simulano la strada, per esempio il pavimento che ricorda l’asfalto, ma facendo anche in modo che lo sguardo del visitatore ritrovi, tra i diversi spazi orizzontali ma soprattutto verticali (i piani sono quattro), una sorta di percorso libero che fa intravedere scorci inediti (alcuni balconi interni, per esempio, che sembrano affacciarsi su spazi urbani), il tutto utilizzando materiali come il cemento a vista, lavorato come se fosse “provvisorio”, anche se il risultato estetico ottenuto si avvicina molto ai Cretti di Burri.
«Ho voluto fare in modo che il cinema diventasse da un lato città, e dall’altro, definendo progettualmente tutti i dettagli, lasciare comunque al visitatore, che nel nostro caso è uno spettatore cinematografico, l’impressione di essere in un grande backstage, tra variabili e costanti, all’interno di un set», precisa l’architetto.
L’altra direzione progettuale, molto interessante perché interagisce con il tessuto preesistente della città, è quella affidata soprattutto a due elementi costruttivi: il primo, la realizzazzione di una sorta di “bow window” (balcone chiuso) che si affaccia sulla via, differenziandosi volutamente dal resto dell’edificio, ma rispettando la dimensione e il formato delle finestre “storiche” di riferimento. Il secondo elemento, importante a livello costruttivo perché identifica l’entrata principale di Anteo Palazzo del cinema, la ripresa di un materiale come il mattone rosso che ritroviamo nell’elemento cilindrico presente nella parte anteriore del palazzo preesitente, un tipico decoro degli anni Trenta.
Un bel progetto che rimette al centro il cinema in una città dove moda, design, cibo e nuove architetture stanno ridisegnando il futuro, non solo urbanistico, di Milano.

Caffè letterario Eataly.


Ingresso di Anteo in via Milazzo 9.

ART E DOSSIER N. 349
ART E DOSSIER N. 349
Dicembre 2017
In questo numero: COMICS: I PARENTI E GLI ANTENATI Medioevo a fumetti, Antonio Rubino a Olgiate Olona. IN MOSTRA Gioielli Moghul a Venezia, L’Assunta di Daddi a Prato, Le Secessioni a Rovigo, Capa a Bassano. RESTAURI Van Eyck ritrovato.Direttore: Philippe Daverio