Grandi mostre. 5
Pablo Picasso e Henri de Toulouse-Lautrec a Madrid
L’accostamento tra i due artisti non è una novità ma è la prima volta che li vediamo insieme. Al Museo Thyssen-Bornemisza l’esposizione su Picasso e Toulouse-Lautrec conferma e illustra quanto e come il maestro spagnolo abbia guardato al pittore francese più anziano di lui.
Gloria Fossi
Ma no, Picasso, stai ancora dipingendo come Lautrec! («Encore trop Lautrec! »). Così Max Jacob, Apollinaire, André Salmon, nel fatiscente studio del Bateau-Lavoir, beffeggiano in coro l’amico. Siamo nel 1904. Picasso ha allora ventitre anni, e già è consapevole del suo talento, che dichiara in alcuni autoritratti: «Yo, Picasso», scrive nel 1901 sopra la sua immagine. Elegante, con lo sguardo penetrante, sembra voler dire: «Questo sono io, Picasso. Sono il re, ve lo dimostro oggi, ve lo confermerò in futuro».
Dopo la prima mostra a Parigi, da Vollard, nel 1901, il critico catalano Miquel Utrillo lo ha paragonato a Goya. Qualcuno già intravede, in quei primi esperimenti, l’ascendente di Velázquez; oggi, e da tempo, vi riconosciamo l’influenza di Ingres, di Degas. Soprattutto, nelle tante opere da lui dipinte in quei primi anni trascorsi fra la Spagna e Parigi, è evidente l’ispirazione a Toulouse-Lautrec (Albi 1864 - Malromé 1901).
Picasso non ha mai negato le affinità elettive con l’artista parigino, che sono evidenti nelle linee, nei colori, nei soggetti della vita moderna, dei bistrot e del can can: decine di opere che Picasso dipinse soprattutto fra 1899 e 1901. Il giovane andaluso non nega, ma dichiara anche che «i quadri sono di chi li firma». Poi, d’altra parte, nella sua lunga proteiforme carriera, sarà sempre più difficile riuscire a paragonare Picasso a qualcun altro. Certo con Lautrec il paragone era allora lampante.
Quell'autunno dipinge Le Moulin de la Galette (New York, Solomon R. Guggenheim Museum). La tela, non esposta a Madrid (peccato), vibrante di colori, raffigura con tocchi postimpressionisti l’eccitante locale parigino. Vi si mescolano ricchi signori, belle donne e prostitute. Dopo sei mesi Picasso torna in Spagna, ma a maggio del 1901 è di nuovo a Parigi per esporre da Vollard: in poche settimane ha dipinto decine di tele, altre le ha portate dalla Spagna. Fra queste, molte delle opere oggi esposte a Madrid che testimoniano le famose affinità elettive con Lautrec, che poi, a quanto si vuole oggi dimostrare, forse riprenderà in vecchiaia (personalmente non ne sono molto convinta). Certo, il mondo del circo, tanto amato da Lautrec, torna poco più tardi, com’è noto, nelle opere del Periodo rosa di Picasso. Meno convincenti i paragoni invece con le ultimissime opere del pittore spagnolo che presentano, mi pare, solo assonanze di superficie con Lautrec.
Il mondo del circo, tanto amato da Lautrec,
è un tema presente anche nelle opere di Picasso
ART E DOSSIER N. 348
Novembre 2017
In questo numero: PICASSO E TOULOUSE-LAUTREC tra Madrid e Milano. VISIONE E INGANNO Escher e Cartier-Bresson. IN MOSTRA: Arte ribelle a Milano, De Stijl, Dutch Design e Dutch Masters in Olanda, Cuno Amiet a Mendrisio, Peyton e Claudel a Roma, Van Gogh a Vicenza, Rinascimento giapponese a Firenze.Direttore: Philippe Daverio