Camera con vista 


HAIKU
ON A PLUM TREE

di Luca Antoccia

Uscito alla Festa del cinema di Roma nel 2016, Haiku on a Plum Tree è l’opera d’esordio di Mujah Maraini-Melehi, nipote di Fosco Maraini e Topazia Alliata, rispettivamente uno dei più grandi scrittori di viaggio e orientalisti italiani e una delle più interessanti pittrici del secolo scorso, nonché genitori di Dacia e Antonella, detta Toni, madre quest’ultima, a sua volta, della giovane regista e qui coprotagonista insieme alla sorella, alla madre Topazia e ai ricordi fotografici del padre. Il film intreccia, anche attraverso le belle foto di Fosco Maraini, memoria familiare e storica, sogno giapponese e antifascista in un film intimo e al tempo stesso politico. Fare i conti con la propria storia familiare, così afferma la regista, è un modo per liberare coloro che vengono dopo dagli interdetti o da ciò che in genere si tace e che invece deve essere ripercorso. Per fare questo la nipote intraprende un viaggio in Giappone che la madre non si è mai sentita di fare alla ricerca delle tracce dei luoghi di prigionia che videro per quasi un paio di anni i due coniugi Maraini e i tre figli piccoli internati in un campo di concentramento. Gli italiani residenti allora in Giappone che non avessero aderito alla repubblica di Salò meritavano il destino di prigionieri di guerra. Una vita dura, torture psicologiche e vessazioni, la fame, soprattutto per i bambini, fino all’episodio in cui per dimostrare il proprio coraggio ai giapponesi e ottenere un trattamento umano Fosco Maraini decise di tagliarsi un mignolo con un’accetta. I carcerieri giapponesi, colpiti dal gesto, concessero una capretta per ricavare latte da offrire ai bambini che, anche per questo, si salvarono. Fierezza e durezza di Fosco portarono, nel dopoguerra, alla separazione della coppia, provata da una simile sofferenza, ma il film riesce nel riscattare il dolore della storia e dell’esistenza con forza e compassione grazie anche alle musiche struggenti di Ryuichi Sakamoto e alla cornice estetica creata dall’artista americano Basil Twist, autore di inserti di animazione e di burattini e dell’interessante teatrino Dogugaeshi, esemplato su un modello giapponese del Seicento.

ART E DOSSIER N. 347
ART E DOSSIER N. 347
Ottobre 2017
In questo numero: AUTUNNO, TEMPO DI MOSTRE Jasper Johns a Londra, Marino Marini a Pistoia, Magritte a Bruxelles, Paul Klee a Basilea, Mägi a Roma, Caravaggio a Milano, Il Cinquecento a Firenze, I Longobardi a Pavia.Direttore: Philippe Daverio