L'oggetto misterioso


I LIBRI GIALLI (E ROSSI
E BLU) DI VAN GOGH

di Gloria Fossi

Van Gogh è stato un appassionato lettore. Dalle lettere, e perfino dai suoi dipinti, è possibile ricostruire una biblioteca ideale, dove spiccano i romanzi parigini dei fratelli Goncourt, di Zola e Maupassant

Una donna che legge un romanzo, in una biblioteca. Che bella immagine. Anziché lattaie, sguattere, e tutt’al più una dama che legge la missiva del marito (tipici temi degli olandesi del Seicento), Van Gogh ci ha regalato un’immagine delicata e potente. Il dipinto, fra i suoi meno noti, ha una storia documentata che si è conclusa con un’asta di Christie’s, il 3 novembre 2010 a New York (battuto a oltre 3 milioni di dollari).

Proprio a novembre fu dipinto il quadro. Era il 1888. Vincent abitava ad Arles, nella casa gialla. Lo aveva raggiunto Gauguin, per condividere un «atelier du Midi», che grazie alle atmosfere mediterranee potesse ispirare una pittura luminosa e nuova.


Natura morta con statuetta in gesso (Parigi, inverno 1887), Otterlo, Kröller-Müller Museum.


Ritratto del dottor Gachet, prima versione (Auvers-sur-Oise, inizio estate 1890). Per saperne di più guarda il nostro video su youtube.com/ artedossier

Il sodalizio s’interruppe alla fine di dicembre, e Gauguin andò a cercare quella luce dall’altra parte del mondo. Intanto, nei primi giorni di novembre, i due si tenevano ottima compagnia. Il brutto tempo li costringeva a casa. Pioveva, tirava vento, un disastro. La sensibilità di Van Gogh ne risentiva. Fortuna che c’era l’amico, come scrive alla sorella Wil. A lei, il 13 novembre, dice di aver appena dipinto «une liseuse de romans», una lettrice di romanzi, quasi fosse una categoria dell’umanità femminile. È un’idea suggestiva. Vincent descrive la donna con «i capelli folti, neri e lucidi, il corpetto verde, le maniche color vinaccia, la gonna nera. E sullo sfondo assolutamente giallo, gli scaffali coi libri. Lei tiene in mano un libro giallo». Ne riparla più tardi al pittore Emile Bernard: «Una liseuse de romans, nera in una biblioteca gialla». Non è dato sapere che libro fosse, ma viene spontaneo fare congetture. Sono almeno quindici i quadri di Van Gogh che mostrano libri, soprattutto romanzi. Vincent era un avido lettore, e la sua biblioteca spaziava da Shakespeare ai “romans parisiens”, libri che sulla scia dei fratelli Goncourt da qualche anno erano in voga nella borghesia francese. Si trattava di una nuova corrente letteraria, il naturalismo, che combinava il romanzo psicologico alla «precisione delle scienze fisiche».
Fin dall’inizio della sua carriera Van Gogh dipinse libri come nature morte, con più o meno evidenti significati simbolici: a Nuenen una Bibbia con la candela affiancata allo scandaloso La Joie de vivre di Zola. In seguito, tavoli ricoperti di romanzi parigini e perfino uno, fra i più belli e cézanniani, che accosta una Venere nuda in gesso allo scandaloso Germinie Lacerteux (1865) dei fratelli Goncourt, e all’altrettanto “immorale” Bel-Ami di Maupassant (1885), con la copertina carta da zucchero, come effettivamente era la prima edizione. Ad Arles, cominciò a inserire libri nei ritratti. Negli ultimi mesi di vita, ad Auvers-sur-Oise, fece infine il dipinto più emblematico: il Ritratto del dottor Gachet del quale si sono perse le tracce. Sul tavolo sono visibili due romanzi dei fratelli Goncourt, che in effetti avevano la copertina gialla: ancora una volta Germinie Lacerteux, e Manette Salomon (1867). Dei misteriosi significati, libri compresi, di questo dipinto, parlo in un video sul canale YouTube di “Art e Dossier”.

Ma qui torniamo alla donna che legge: si crede sia un’allusione alla sorella Wil, che secondo Van Gogh avrebbe dovuto leggere romanzi, come si augurava facessero tutte le donne della sua epoca, paradigma di una nuova, moderna femminilità.


Tre romanzi parigini (Braves Gens, di Jean Richepin, 1886; Au bonheur des dames, di Emile Zola, 1883; La fille Elise, di Edmond de Goncourt, 1877) (Parigi 1887), Amsterdam, Van Gogh Museum.

ART E DOSSIER N. 347
ART E DOSSIER N. 347
Ottobre 2017
In questo numero: AUTUNNO, TEMPO DI MOSTRE Jasper Johns a Londra, Marino Marini a Pistoia, Magritte a Bruxelles, Paul Klee a Basilea, Mägi a Roma, Caravaggio a Milano, Il Cinquecento a Firenze, I Longobardi a Pavia.Direttore: Philippe Daverio