Grandi mostre. 2
 Mondrian, Van der Leck e le origini di De Stijl all’Aja

IL MONDO È ROSSO,GIALLO E BLU

Una mostra per entrare nel momento cruciale in cui l’astrazione olandese iniziava a vedere la luce.
Piet Mondrian e Bart van der Leck sono gli iniziatori di un percorso che parte dal neoplasticismo e dal movimento De Stijl e arriva al Dutch Design.

Claudio Pescio

Un’operazione che solo il Gemeentemuseum dell’Aja poteva mettere in piedi, forte della sua inesauribile collezione di opere di Mondrian e di tutto quanto abbia girato intorno al gruppo De Stijl: raccontare passo per passo, idea per idea, il percorso che ha dato vita a una delle esperienze più fertili dell’astrattismo del XX secolo.

Nel secondo decennio del Novecento l’arte olandese avvia il suo percorso nella modernità grazie all’incontro di due artisti: Pieter Mondriaan (1872- 1944, nome poi trasformato in Piet Mondrian) e Bart van der Leck (1876-1958). Si conoscono a Laren, località residenziale vicina ad Amsterdam, nel 1916, in piena guerra. L’ideale comune è staccarsi dalla tradizione, dalla ripetitività figurativa di una situazione culturale percepita come periferica e immobile. Anche per questo Mondrian aveva appena passato due anni a Parigi, tra 1912 e 1914, in cerca del nuovo, e lo aveva trovato negli esperimenti cubisti di Braque e Picasso. Lo scoppio della guerra lo blocca in Olanda ma la colonia artistica di Laren ferve di iniziative. Nel 1917 l’artista olandese Theo van Doesburg fonda la rivista “De Stijl”, e insieme a Mondrian stende il manifesto del movimento che propone il “neoplasticismo” come via d’uscita dall’arte intesa come pura decorazione o imitazione della realtà. La strada è un’astrazione rigorosamente geometrica, fondata su colori primari, piatti, che trovano perlopiù nelle linee orizzontali e verticali i caratteri costitutivi di una bellezza basilare.


Piet Mondrian, Composizione con grande quadrato rosso, giallo, nero, grigio e blu (1921), L’Aja, Gemeentemuseum.

Mondrian nel suo atelier in Rembrandtplein ad Amsterdam nel 1906;


Bart van der Leck con la figlia nel 1915.

Un’astrazione rigorosamente geometrica, fondata su colori primari, piatti, che trovano nelle linee orizzontali e verticali i caratteri costitutivi di una bellezza basilare


In questa prima mostra del Gemeentemuseum su De Stijl (altre ne seguiranno) l’attenzione si concentra sulle influenze reciproche fra Mondrian e Van der Leck. Quest’ultimo aveva ricevuto una formazione nell’ambito della lavorazione del vetro a Utrecht e si era trasferito poi alla Scuola di arti decorative di Amsterdam. Mondrian aveva avuto un avvio come insegnante, per poi scegliere la pittura. Inizialmente dipingeva paesaggi naturalistici ma già prima del suo soggiorno parigino la tendenza all’astrazione aveva iniziato a manifestarsi nei suoi lavori. 

I due artisti iniziano a frequentarsi con assiduità, a Laren, per due-tre anni, scambiandosi e condividendo tecniche, modelli, contenuti. Entrambi si allontanano da ogni approccio figurativo per concentrarsi sull’idea di “composizione” ottenuta in realtà con quella che Mondrian definiva una “de/ composizione” delle forme. Il procedimento partiva da una figura umana o da un oggetto che in fasi successive perdevano la loro immediata riconoscibilità grazie a una semplificazione geometrica delle loro parti costitutive. Le composizioni di Van der Leck appaiono più ariose, con elementi che vivono sulla tela sciolti da vincoli troppo stretti. Al contrario, quelle di Mondrian si dispongono su reticolati di linee in modo estremamente rigoroso e armonico, con alcuni significativi scostamenti assiali e di allineamento che creano movimento.


Bart van der Leck, Composizione n. 8 (1917), L’Aja, Gemeentemuseum.

Nelle prime opere di entrambi (anche precedenti al periodo comune di Laren) ricorreva la forma ovale, una sorta di uovo-contenitore che gradualmente lascia spazio a quadrati, rettangoli, rombi. Anche nelle composizioni in cui Van der Leck appare più legato alla rappresentazione le figure sembrano quasi de-individualizzate, uguali fra loro, stereotipate nei movimenti. 

Gradualmente, possiamo vedere come colori primari e noncolori (nero, bianco...) acquistano preminenza; le loro relazioni sono il nuovo oggetto della pittura, finalmente libera dall’esigenza materialistica di dare conto di altro da sé. Libera anche di cercarsi relazioni fuori dalla cornice stessa del quadro. 

La composizione tende a forzare ogni simmetria precostituita per introdurre dinamismo e imprevedibilità in una struttura complessiva apparentemente votata a una ineluttabile staticità. 

Questa ricerca comune nutrirà per anni il movimento neoplasticista anche quando - già dal 1922 - i componenti-aderenti a De Stijl saranno altri (Van der Leck abbandona quasi subito) e anche quando si farà molto forte l’influenza delle avanguardie russe e in particolare quella di El Lissickij.


Piet Mondrian, Composizione n. 3 con colori piatti (1917), L’Aja, Gemeentemuseum.


Piet Mondrian, Composizione con linee grigie (1918), L’Aja, Gemeentemuseum.

Fondamento comune,
la convinzione che l’arte
sia ovunque


Fondamento comune a tutto il movimento (che comprende anche architetti e designer come Jacob Oud e Gerrit Rietveld) rimane la convinzione che l’arte sia ovunque, che sia una cosa “normale”, e che di conseguenza non debba avere connotazioni di classe ma essere resa disponibile a chiunque, a partire dagli oggetti di uso quotidiano all’architettura, dall’arredo urbano agli abiti, dalla grafica alla tipografia. In questo senso la ricerca di De Stijl non è mai cessata e ha continuato a caratterizzare soprattutto il design olandese, portandolo a divenire una delle maggiori e più efficaci forme di comunicazione della nostra contemporaneità.


Piet Mondrian, Molo e oceano (1914), L’Aja, Gemeentemuseum.


Jacob Oud, maquette per il caffè-ristorante De Unie a Rotterdam (1924).

Ricostruzione di progetto per abitazione privata, di Theo van Doesburg (1923), L’Aja, Gemeentemuseum.


Bart van der Leck, La tempesta (1916), Otterlo, Kröller-Müller Museum.

Piet Mondrian and Bart van der Leck. Inventing a New Art

L’Aja, Gemeentemuseum
fino al 21 maggio
orario 10-17, chiuso il lunedì.
www.gemeentemuseum.nl www.mondriaantodutchdesign.com
Manifestazioni successive per il centenario di De Stijl nello stesso museo:
The Discovery of Mondrian. Amsterdam, Paris, London, New York
dal 3 giugno al 24 settembre
Architecture and Interiors. The Desire for Style
dal 10 giugno al 17 settembre
Mondrian & De Stijl nel corso del 2017

ART E DOSSIER N. 343
ART E DOSSIER N. 343
MAGGIO 2017
In questo numero: BIENNALE DI VENEZIA Tutto quel che c'è da vedere con un'intervista alla curatrice, Christine Macel. OTTOCENTO FELIX La Parigi domestica della borghesia. SAVE ITALY Bilancio di secoli di arte venduta. IN MOSTRA Mondrian all'Aja, Modigliani a Genova, Monet a Basilea, Boldini a Roma.Direttore: Philippe Daverio