Intervista
Bill Viola

LA STORIAÈ PARTE
DEL PRESENTE

La conversazione tra Bill Viola – cui è dedicata la mostra a Palazzo Strozzi (Firenze) e in altre sedi museali del territorio toscano –, Arturo Galansino e Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, rivela quanto sia forte il legame del maestro della videoarte con il passato.

Arturo Galansino

Il dialogo tra Bill Viola, Arturo Galansino e Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, si è svolto in macchina, nel tragitto tra Firenze e Arezzo. Ad Arezzo l’artista ha voluto ammirare il ciclo della Leggenda della vera croce di Piero della Francesca in San Francesco e stabilire l’opera da esporre negli spazi della galleria della Fondazione Bruschi che, della chiesa francescana, condivide una delle pareti esterne. 

Cosa hai provato, Bill, nel vedere - per la prima volta, nella mostra di Palazzo Strozzi - le tue opere in dialogo diretto con i capolavori del passato che ti hanno ispirato? 

Per me è davvero incredibile vedere esposte a Palazzo Strozzi le opere che hanno direttamente ispirato la realizzazione di alcuni miei video. Avevo visto varie volte la Visitazione del Pontormo, ma mai l’affresco del Cristo in pietà di Masolino o la Beata Caterina da Siena di Andrea di Bartolo. Ritrovarmi faccia a faccia con questi capolavori è stata un’esperienza molto toccante. Avevo dei libri su Masolino, e una riproduzione dell’opera è appesa sulla parete del mio studio californiano; inoltre la fotografia del dossale con Caterina e quattro beate dell’ordine domenicano, del pittore senese Andrea di Bartolo, ha attirato la mia attenzione fin da quando ero borsista presso il Getty Research Institute nel 1997-1998. 

A quali tra queste opere sei maggiormente legato? 

Sono molto legato alla Visitazione del Pontormo. Mi hanno sempre affascinato i colori intensi che solo il Pontormo sembrava usare, e l’occasione in cui si incontrano le donne, che appare come un momento normalissimo eppure denso di anticipazione ed emozione. È la prima opera di un altro artista dalla quale ho effettivamente preso in prestito la composizione, e in una certa misura anche i contenuti. La differenza tra creare immagini in movimento e fisse è che io posso usare migliaia di fotogrammi e includere un “prima” e un “dopo”, mentre il Pontormo poteva immortalare un solo istante.


Le immagini di questo articolo provengono dalla mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico in corso a Palazzo Strozzi a Firenze e in altri spazi espositivi toscani. Bill Viola e sullo sfondo The Deluge (2002), installazione video-audio.

«Non ero interessato ad appropriarmi o a parodiare, non volevo semplicemente riprodurre o citare la storia dell’arte. Ho guardato agli artisti del passato come modelli per la mia concezione dell’immagine, costruendola grazie a un’esperienza lunga settecento anni»
(Bill Viola)

E quale ti emoziona, oggi, di più? 

Il mio legame con il Rinascimento passa attraverso l’espressione delle emozioni. Ora che posso ammirare da vicino le opere del Pontormo e di Masolino, di Andrea di Bartolo o di Paolo Uccello e l’Adamo ed Eva di Cranach, vedo quello che prima d’ora avevo visto solo da lontano o sui libri, ossia l’intensità dello sguardo. Nella Visitazione gli occhi sono fortemente espressivi, raccontano l’intera storia umana, quella dell’ansia e della compassione negli sguardi delle donne. Nel Cristo in pietà, invece, gli occhi manifestano pena e cordoglio in Maria e san Giovanni, e una sorta di mite e pacifica rassegnazione in Cristo. Impressionante, poi, la drammatica potenza del Diluvio universale e recessione delle acque di Paolo Uccello.


The Crossing (1996), installazione video-audio.

The Deluge (2002), installazione video-audio e Paolo Uccello, Diluvio universale e recessione delle acque (1439-1440), Firenze, Museo di Santa Maria Novella.

Entrando nella sala dedicata alla Firenze degli anni Settanta, e vedendo le tue grandi foto hai esclamato: «Come ero giovane». Cosa ricordi di quel periodo e perché è stato così importante per te? 

Per me è stata una grandissima fortuna avere l’opportunità di trovarmi a Firenze a metà degli anni Settanta, agli inizi della mia carriera di videoartista, e assistere e partecipare allo sviluppo di questo nuovo mezzo, il video, insieme a molti degli artisti più importanti dell’epoca, italiani e internazionali. Era un tripudio di sperimentazione, non solo nel mio campo ma in ogni settore dell’arte, comprese le arti performative. E trovarmi circondato dalla storia della cultura e dell’arte fiorentina è stato un sogno.


«Dopo una visita agli Uffizi sentivo fortemente che i musei erano stati creati per l’arte e non l’arte creata per i musei, come accadeva nella scena contemporanea che avevo lasciato a New York. Inoltre, molte delle opere medievali e rinascimentali che avevo visto in quei primi mesi a Firenze non erano neanche nei musei. Erano nella comunità, in luoghi pubblici – cattedrali, chiese, cappelle, corti, monumenti, uffici municipali, piazze e facciate di palazzi – e, di più, molte opere erano ancora nei luoghi per i quali erano state commissionate cinquecento anni prima. L’atmosfera era satura di idee d’arte e di cultura. Avevo capito presto che qui la storia era veramente parte del presente. E che le idee più nuove circolavano in un insieme più grande»
(Bill Viola)


A sinistra, Pontormo, Visitazione (1528-1529 circa), Carmignano (Prato), pieve di San Michele Arcangelo; a destra, The Greeting (1995), installazione video-audio.


A sinistra, Masolino da Panicale, Cristo in pietà (1424), Empoli (Firenze), Museo della collegiata di Sant’Andrea; a destra, Emergence (2002), retroproiezione video a colori.


Inverted Birth (2014), installazione video-audio.

Bill Viola. Rinascimento elettronico

a cura di Arturo Galansino (direttore generale, Fondazione Palazzo Strozzi)
e Kira Perov (direttore esecutivo, Bill Viola Studio)
dal 10 marzo al 23 luglio
Firenze, Palazzo Strozzi, Gallerie degli Uffizi, Museo dell’Opera del duomo,
Museo di Santa Maria Novella
orario 10-20, giovedì 10-23 (Palazzo Strozzi)
orario 8.15-18 (Gallerie degli Uffizi)
orario 9-19.30 (Museo dell’Opera del duomo)
orario 9-17.30, venerdì 11-17.30, sabato 9-17, domenica e giorni festivi
da marzo a giugno 13-17, luglio 12-17, chiuso a Pasqua e 1° maggio
(Museo di Santa Maria Novella)
catalogo Giunti
www.palazzostrozzi.org

ART E DOSSIER N. 343
ART E DOSSIER N. 343
MAGGIO 2017
In questo numero: BIENNALE DI VENEZIA Tutto quel che c'è da vedere con un'intervista alla curatrice, Christine Macel. OTTOCENTO FELIX La Parigi domestica della borghesia. SAVE ITALY Bilancio di secoli di arte venduta. IN MOSTRA Mondrian all'Aja, Modigliani a Genova, Monet a Basilea, Boldini a Roma.Direttore: Philippe Daverio