L'oggetto misterioso


IL GRILLO SUL VIOLINO

di Gloria Fossi

La figura del minuscolo insetto amico di Pinocchio, così come altri personaggi del cartone della Disney, compare, rielaborata con fantasia, per il libro italiano del 1940

Ognuno di noi, crediamo, ha il suo personaggio preferito nella storia “universale” di Pinocchio, universale perché tocca temi, emozioni, prove iniziatiche adolescenziali che molti hanno vissuto. Pinocchio, come tutti i bimbi monelli, passa dall’odio per la scuola alle bugie, dalle illusioni alle delusioni, dalla superficialità al sogno e così via. Personalmente adoro il Grillo parlante, che nell’immaginario della mia generazione è legato al vivace, minuscolo grillo con l’ombrello disegnato verso il 1939 da illustratori e modellatori Disney come Charles Cristadoro e Duke Russell per il Pinocchio animato californiano. 

Negli archivi Disney di Burbank si conserva, fra le altre cose, un modello in gesso dipinto del Grillo parlante, che gli americani ribattezzarono col buffo nomignolo di Jiminy Criquet. È un modello per l’animazione, fra i tanti del ricchissimo archivio americano. Ci siamo già occupati, in questa rubrica, dei numerosi illustratori, molti emigrati negli Stati Uniti dall’Europa fra le due guerre, che hanno fatto la storia di film animati come Fantasia, Biancaneve, e Pinocchio, appunto. Fra questi lo svedese Gustav Tenggren, che contribuì a ricreare, nella favola disneyana, un’atmosfera da fiaba tirolese piuttosto che genuinamente toscana. Dicevamo, a questo proposito, dei giochi di luci e di ombra caratteristici delle scene disegnate dagli illustratori Disney influenzati dai registi dell’espressionismo tedesco. E bene lo si vede anche nella tavola qui illustrata del Grillo parlante che ride, in equilibrio col suo ombrello sulle corde di un violino. La sua piccola ombra è proiettata sul muro, così come avevamo visto per l’Apprendista stregone di Fantasia. Ma non si creda che questo grillo sul violino sia esattamente il Jiminy Criquet disegnato da uno degli artisti Disney. Per quanto disneyano nell’aspetto, è proprio un grillo nostrano, rielaborato, prima che il film arrivasse in Italia, da due artisti italiani, Fabio Mauro ed Enrico Krasnik, dell’italianissimo Studio IPI (Impresa pubblicitaria italiana) di Milano. Questa come le altre immagini che qui riproduciamo fanno parte del ricco archivio storico di Giunti Editore, erede di Marzocco, e ancor prima di Bemporad, erede a sua volta dei Paggi, i primi editori a pubblicare Le avventure di Pinocchio nel 1883. Già agli inizi del Novecento Pinocchio contava trecentomila copie stampate, ed è oggi il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia. Da allora, decine di illustratori italiani dedicarono la loro creatività al libro fortunatissimo, da Chiostri a Mussino, da Cassinelli a Bernardini e molti altri. Nei primi anni Trenta l’editore Bemporad aveva sognato di realizzare un cartone animato con le avventure del burattino. 

Il progetto fallì per problemi economici insormontabili, nonostante fosse stata coinvolta anche la Metro Goldwin Mayer. La vicenda si tinge di mistero quando il triestino Fabio Mauro, che nel 1940 aveva fondato a Milano l’IPI, disegnò le tavole di Pinocchio per un’edizione Salani, alla quale evidentemente Bemporad, divenuto Marzocco, aveva ceduto in via temporanea i diritti che deteneva sul testo di Collodi. Alla fine, le sue illustrazioni, per le quali fu coadiuvato da Enrico Krasnik, servirono per un solo libro, quello Marzocco (Pinocchio, col sottotitolo «illustrazioni tratte dal film di Pinocchio»). Il Pinocchio Disney del 1940 in Italia uscì infatti solo dopo la guerra. Nella prova di copertina italiana convive perfino, accanto ai personaggi di chiara impronta americana, un burattino disegnato in precedenza da Attilio Mussino…


Studio IPI, Il Grillo parlante ride sulle corde di un violino (1940 circa), Firenze, Archivio Giunti.


Studio IPI, prova di copertina del Pinocchio (1940 circa), Firenze, Archivio Giunti.

I MISTERI DI PINOCCHIO

Per saperne di più sulle vicende editoriali e iconografiche di Pinocchio, e dei rapporti con la Disney, Giunti Editore ha appena pubblicato una nuova edizione del celebre libro di Collodi, con il testo integrale del romanzo e alcune fra le numerose tavole degli Illustratori storici di Pinocchio. Il libro è arricchito da una sezione finale (Pinocchio, Storia di un film tanto atteso) a cura di Gianni Bono, ricca di immagini e documenti anche inediti, che ricostruisce la storia del film animato di Disney e del Pinocchio Disney “made in Marzocco”. 

C. Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia e storie di un burattino, a cura di G. Bono, 306 pp. 200 ill. b.n. e colore. Firenze, Giunti, 2016. Euro 49.


Studio IPI, pannello di lavorazione con studi sui personaggi di Pinocchio (1940 circa), Firenze, Archivio Giunti.


ART E DOSSIER N. 339
ART E DOSSIER N. 339
GENNAIO 2017
In questo numero: ARTE, PASSIONE, POTERE Kokoschka e Alma Mahler: una relazione tormentata. I Gentileschi: un rapporto spezzato. Gesmar e le dive Belle Epoque. IN MOSTRA Fabre a San Pietroburgo, Liberty a Reggio Emilia, Ottocento italiano a Viareggio, Scrittura mesopotamica a Venezia.Direttore: Philippe Daverio