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IN RIPRESA IL “PITTOREDELLE PARIGINE”

di Daniele Liberanome

Dopo un periodo non esaltante, il mercato di Giuseppe De Nittis sembra tornato ai livelli del 2009, anno di aggiudicazione del suo top lot

Morì a trentotto anni «al culmine della giovinezza, al culmine della gloria» per dirla con Dumas figlio. In effetti, Giuseppe De Nittis (1846-1884) fece in tempo a girare tutta l’Italia e mezza Europa, ad avvicinarsi ai macchiaioli e poi agli impressionisti, ad acquistare tanta fama da diventare pilastro degli ambienti artistici parigini. E dire che la prima parte della vita non prometteva bene: pur nato da buona famiglia pugliese, rimase orfano di madre a tre anni, di padre suicida a dieci, per essere espulso dall’Istituto delle belle arti di Napoli a diciotto nonostante avesse tanto insistito per farsi iscrivere. Ma rimasto libero dai vincoli, si buttò decisamente sulla pittura realista, prima in Italia, dove entrò in contatto con le correnti in voga, e poi a Parigi, dove presto si sposò. Lì si fece strada, espose ai Salon e con gli impressionisti, rimanendo affascinato dalla loro arte, ma non tanto da recidere i legami con i suoi altri riferimenti culturali, e così finì per restare al di fuori degli schemi. Il suo periodo più fecondo e apprezzato è attorno al 1874, quando i suoi amici Degas e Manet lo invitarono a partecipare alla prima mostra degli impressionisti tenutasi in quell’anno nello studio dell’allora quotatissimo fotografo Nadar. Risale al 1875 il suo top lot Cavalcata sull’avenue des Champs- Elysées, in cui tratta il paesaggio urbano da impressionista, i cavalli e i cavalieri con l’attenzione di un erede dei macchiaioli e di Fattori, i dettagli della città da immigrato affascinato da Parigi. Sullo sfondo del quadro non può infatti sfuggire l’Arco di trionfo in restauro dopo i danni subiti durante la guerra franco-prussiana, che i due signori a cavallo però lasciano alle spalle per affrontare con baldanza un futuro migliore. Offerto da Bonhams a New York il 21 ottobre 2009, Cavalcata sull’avenue des Champs-Elysées è stato poi aggiudicato per poco meno di 800mila euro, quintuplicando la stima. Mentre è datato proprio 1874 Avenue du Bois de Boulogne, in cui tre eleganti dame camminano nel parco cittadino, ritratte con la grazia che valse a De Nittis il soprannome di “pittore delle parigine”. Intendiamoci, siamo lontani dall’effervescenza delle “mesdames” di Boldini, ma l’influenza della pittura dei Salon è qui ben percepibile, a dimostrazione della propensione di De Nittis a coniugare linguaggi e tendenze diverse, impressionismo e stile accademico. Sullo sfondo del quadro, che conviene spesso osservare con cura in De Nittis, si scorge una ciminiera in piena azione, simbolo dello sviluppo industriale parigino e francese che il pittore tanto apprezzava. Sotheby’s ha offerto questo quadro il 12 novembre 2008 a Londra e ha finito per ricavarne circa 540mila euro. Più recentemente e in un periodo in cui l’Ottocento in genere e De Nittis in particolare è meno apprezzato, Pandolfini di Firenze ha tratto non poca soddisfazione dall’aggiudicazione di Guidando al Bois datato - anche questo - 1874. I colori sono quelli di Avenue du Bois de Boulogne, a eccezione del vestito rosa antico della dama che, con cipiglio da femminista “ante litteram”, guida il calesse relegando il compagno sul sedile posteriore. L’atteggiamento della donna, il cappello con piuma, il vestito - tutto rimanda alla vita salottiera della buona borghesia della Ville Lumière. Guidando al Bois è stato offerto il 1° ottobre 2015 con una stima significativa di 200-300mila euro confidando anche nella provenienza da collezioni del calibro dei Crespi di Milano e di Paolo Stramezzi di Crema. Prezzo finale 315mila euro, un risultato più che incoraggiante, e ci voleva. Difatti poco prima, il 15 giugno dello stesso 2015, Christie’s di Londra non era stata in grado di trovare acquirenti per Signora napoletana, anche se l’aveva offerta con stima ribassata di 130-210mila euro rispetto ai 530mila euro a cui l’aveva aggiudicata il 26 giugno 2007. Un vero capitombolo di mercato che però ha una sua spiegazione specifica: nel 2007 Signora napoletana era stata acquistata dall’imprenditore Lino Tatò - originario di Barletta come De Nittis - che l’aveva voluta subito esporre in città a palazzo della Marra e si proponeva di rivenderla al Comune. Ma la critica Chri- 79 stine Farese Sperken dichiarò a ogni sorta di media locale che si trattava di un falso; in effetti la Signora napoletana è meno vestita delle solite dame di De Nittis e la stesura del colore è meno nitida, quasi da scapigliato. Scoppiò allora uno scandalo che bloccò l’acquisto da parte del Comune e Tatò dovette rivolgersi di nuovo a Christie’s, che aveva dato per autentica l’opera, con lo scopo di rivenderla. Ma la frittata era fatta e Tatò ci rimise una bella cifra. Le quotazioni della Signora napoletana non insegnano quindi nulla sul trend di mercato di De Nittis, che comunque non è esaltante, perché i prezzi degli anni 2007-2008 sono un lontano ricordo, e pure quelli di metà anni Novanta, altro periodo fiorente. Eppure, ultimamente la situazione si è fatta più incoraggiante anche se limitatamente - al solito - alle opere attorno al 1874. Infatti non può sfuggire che, oltre a Guidando al Bois, un’altra bella tela è stata di recente aggiudicata a un buon prezzo. Si tratta di Veduta di Londra, passata da Christie’s a Londra (12 luglio 2016) per circa 220mila euro, ossia ai livelli della stima massima. La tavolozza è quella tendente al grigio di Avenue du Bois de Boulogne e l’anno di produzione è il 1875, ma il risultato dimostra che un attento collezionista può guardare con fiducia a De Nittis. Del resto, il terzo suo lavoro di carta più caro di sempre è stato aggiudicato proprio lo scorso 31 marzo (L’Arco di trionfo dall’Avenue Foch, Christie’s, Parigi per 130mila euro). I tempi bui sono finiti.


Guidando al Bois (1874).


Cavalcata sull’avenue des Champs- Elysées (1875).

ART E DOSSIER N. 339
ART E DOSSIER N. 339
GENNAIO 2017
In questo numero: ARTE, PASSIONE, POTERE Kokoschka e Alma Mahler: una relazione tormentata. I Gentileschi: un rapporto spezzato. Gesmar e le dive Belle Epoque. IN MOSTRA Fabre a San Pietroburgo, Liberty a Reggio Emilia, Ottocento italiano a Viareggio, Scrittura mesopotamica a Venezia.Direttore: Philippe Daverio