Cortoon


A OGNI CORTO.
I NeOPITTORICI

di Luca Antoccia

C'è chi dice sì. Che cinema e pittura abbiano un minimo comun denominatore e che questa sia l’animazione. Che l’animazione sia il culmine in cui il cinema diventa arte visiva. Che un disegno o un dipinto prima o poi aspirino al movimento come l’essere umano al volo e questo volo sognato è l’animazione. Queste risposte paiono oltremodo vive in Italia se Giannalberto Bendazzi, forse il massimo studioso mondiale di riferimento, ha deciso di coniare il termine di corrente neopittorica per alcuni nostri animatori, termine attorno al quale Priscilla Mancini, sua allieva, ha costruito un libro: L’animazione dipinta, Tunué 2016. «Il cinema d’animazione è una magia, l’alito soffiato dentro un disegno»; «Il sogno di tanti pittori del passato: far muovere un quadro». Le due frasi, di Mara Cerri e di Ursula Ferrara, indicano due vie dell’animazione, quella che parte dall’illustrazione e quella che viene dalla pittura tradizionale a olio; Cerri, con Magda Guidi, ha realizzato dall’omonino libro per bambini il bel Via Curiel 8. Con questa operazione è come se l’animazione avesse reso universale il messaggio del libro.

Il percorso di Ferrara è una tavolozza sontuosa di matrice fauve-espressionista (Jawlensky su tutti) che sviluppa intorno a sé vortici narrativi-figurativi. Ne abbiamo già parlato in questa nostra rubrica: è il caso, per esempio, di Simone Massi, che ha costruito un mondo narrativo pittorico che nel suo bianco e nero graffiato ricorda Lorenzo Viani (Nuvole-mani, 2009). O di sua moglie Julia Gromskaya la cui origine russa porta echi di Chagall. Roberto Catani, Magda Guidi, in parte Massimo Ottoni condividono un chiaro orizzonte figurativo, la continua trasformazione delle figure, alcuni temi chiave come l’infanzia, la fuga, il tempo, come pure (per molti di loro) la provenienza dall’Istituto d’arte di Urbino. Ottoni, originale figura di videoartista e performer, ha in comune con Elena Chiesa e soprattutto con Andrea Pierri e Gianluigi Toccafondo un coinvolgimento con i new media e la pubblicità che rendono ogni loro opera un corpo a corpo da un lato con la pittura e dall’altro con la contemporaneità multimediale.


Frame da L’anima Mav“ (2009), di Julia Gromskaya.

ART E DOSSIER N. 336
ART E DOSSIER N. 336
OTTOBRE 2016
In questo numero: ARTE ALTRUI Culture, tradizioni, creatività non europee dalla Cina agli Inuit, dal vudu ai nativi americani. BIBLIOTECHE Le parenti povere dei Beni Culturali. PITTURA COME CINEMA Toulouse-Lautrec: l'intuito del regista. IN MOSTRA Ai Weiwei a Firenze, Espressionismo astratto a Londra, Magritte a Parigi, Ariosto a Ferrara.Direttore: Philippe Daverio