Arte contemporanea


biennale di
Liverpool

Cristina Baldacci

Chi quest’estate dovesse essere dalle parti di Liverpool non si faccia sfuggire un giro sul fiume Mersey a bordo dello Snowdrop, l’unico degli storici battelli britannici ancora in funzione usati durante la prima guerra mondiale per distrarre e confondere l’aviazione e la marina nemiche. Questo Mersey Ferry è una delle commissioni artistiche promosse dalla nona edizione della Biennale di Liverpool (dal 9 luglio al 16 ottobre) per commemorare il conflitto bellico all’interno del programma 14-18 Now WW1 Centenary Art Commissions.


Al festival di arte contemporanea di Liverpool Sir Peter Blake ha rifatto il trucco allo storico battello Snowdrop


Dopo gli interventi di Carlos Cruz-Diez e Tobias Rehberger, a cui è stata affidata la decorazione di altri due battelli non in funzione nel 2014, quest’anno tocca a Sir Peter Blake, grande veterano della Pop Art, insignito del titolo di baronetto, come altri artisti britannici prima di lui: basti pensare, visto che di Liverpool stiamo parlando, ai Beatles, diventati tutti baronetti nel 1965. Blake ha rifatto il trucco al battello con un coloratissimo pattern, ribattezzandolo Everybody Razzle Dazzle, titolo che fa riferimento a quell’espressione idiomatica, “Razzle Dazzle”, con cui gli inglesi indicano qualcosa che è così eccessivamente appariscente da diventare distraente e caotico.

Insieme al baronetto pop, alla Biennale parteciperanno una quarantina di altri artisti internazionali, che interverranno con le loro opere in un percorso espositivo-narrativo disseminato per la città e diviso in sei diversi episodi, rispettivamente dedicati alla collaborazione con i bambini (Children’s Episode); all’influenza, soprattutto architettonica, del mondo antico (Ancient Greece); alla più vecchia comunità cinese d’Europa (Chinatown), che è quella di Liverpool; al confronto con la Storia (Flashback); alle nuove possibilità e tematiche offerte dalla tecnologia (Software); al tentativo di immaginare quale aspetto avrà Liverpool nel futuro (Monuments From the Future).


Uno dei piani della Tate Liverpool, diretta da Francesco Manacorda, che quest’anno fa parte del team curatoriale della Biennale, renderà omaggio alla Grecia antica con un allestimento in cui una serie di sculture classiche della collezione del National Museum cittadino verranno fatte dialogare con alcuni nuovi lavori degli artisti della Biennale, tra cui Andreas Angel idakis, Koenraad Dedobbeleer e Jumana Manna. Mentre per la vicina torre della George’s Dock Ventilation and Control Station, un ex edificio industriale in stile liberty che, come la Tate, si affaccia sul porto di Liverpool, Betty Woodman progetterà una fontana in bronzo con la sua caratteristica maniera che riecheggia stili ed epoche del passato, tra cui l’antichità greco-romana. Da segnalare anche la partecipazione di Céline Condorelli, unica italiana, o meglio italofrancese, insieme a Lara Favaretto, presente in Biennale, il cui lavoro, che risente dell’influenza del costruttivismo russo, dell’Arte concettuale e di quella che, negli anni Novanta, Nicolas Bourriaud ha chiamato estetica relazionale, attraversa diversi linguaggi (scultura, architettura, design, scrittura) interrogandosi sull’azione stessa del mostrare o del “far vedere” e richiedendo, il più delle volte, l’attiva collaborazione del pubblico.

Liverpool Biennial

dal 9 luglio al 16 ottobre
Liverpool, sedi varie
www.biennial.com

ART E DOSSIER N. 334
ART E DOSSIER N. 334
LUGLIO-AGOSTO 2016
In questo numero: MOSTRE D'ESTATE Pittori collezionisti a Londra; Moholy-Nagy a New York; Bacon a Montecarlo; La misura del tempo a Roma; Mirà a Milano; Le collezioni: Guggenheim a Firenze e Cini a Venezia. LE VITE DEGLI ALTRI L'occhio indiscreto di Edward Hopper.Direttore: Philippe Daverio